roma nascosta
20 Gennaio 2016   •   Snap Italy

Roma nascosta: un tour tra i luoghi più curiosi della Capitale

«“Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi”. Lo dice Alberto Sordi e tutti i tesori di Roma Nascosta, l’altra faccia della Capitale che non tutti conoscono.»

Chiunque, o quasi, è stato a Roma almeno una volta nella vita. La Città Eterna, la città della classicità, la città del Colosseo. Numerosi sono i monumenti e le viste mozzafiato che ci regala la Capitale, tuttavia esistono luoghi altrettanto belli ma meno conosciuti. Iniziamo quindi un mini-tour alla ricerca di questi luoghi di Roma nascosta, e diamo a Cesare quel che è di Cesare.

Basilica di Santa Maria Degli Angeli e dei Martiri

Il nostro viaggio di Roma nascosta parte già alla discesa del treno alla stazione di Roma Termini. Poco più avanti dalla stazione c’è la rinomata Piazza della Repubblica. Ciò che i meno conoscono è la chiesa presente al lato opposto di Via Nazionale, la Basilica di Santa Maria Degli Angeli e dei Martiri, la cui nascita è legata a Michelangelo Buonarroti, al quale nel 1562 chiesero di sistemare il frigidarium, in questo caso l’aula centrale, delle Terme di Diocleziano. La fama di questa Basilica è dovuta alla cupola e alla meridiana. La cupola è costituita da una vetrata con lastre multicolore, più altre tre lenti in posizioni differenti, in modo che la luce del sole converga all’interno, arrivando al centro esatto del pavimento nei giorni di solstizi ed equinozi alle 12:00 in punto, in corrispondenza del meridiano inciso sul pavimento e attorniato dalle costellazioni. Questo sistema venne realizzato per determinare in modo preciso il giorno di Pasqua e l’avvento delle stagioni.

Via delle Quattro Fontane

All’uscita dalla Basilica basterà fare pochi passi per raggiungere Via Nazionale e da qui imbatterci in Via Delle Quattro Fontane, dove abitò anche Gabriele D’Annunzio. All’incrocio con Via XX Settembre si trovano quattro figure umane che hanno come sfondo una scena naturale da cui sgorga acqua. Le statue sono due uomini che rappresentano il Tevere e l’Arno e due donne che rappresentano Diana e Giunone. In fondo ai vicoli tra l’una e l’altra strada si possono vedere gli obelischi di Santa Maria Maggiore a est, di Trinità dei Monti a ovest e del Quirinale a sud, mentre a nord è visibile la facciata di Porta Pia. Una volta ammirate queste imponenti statue e la vista sugli obelischi, ci si potrà recare alla più vicina metropolitana per scendere poi alla fermata Policlinico. Qui ci aspetta una villa poco conosciuta di Roma nascosta, ma bella tanto quanto i monumenti più famosi della Capitale.

Villa Torlonia

Villa Torlonia venne inizialmente acquistata nel 1600, come pezzo di terra per modesti fabbricati. Fu solo con i Torlonia che il terreno si espanse ancora e la villa si ingrandì fino ad avere all’interno del suo maestoso giardino due obelischi e la caratteristica Casina delle civette. Tutto ciò senza contare che, sotto le mura, venne scoperto un cimitero ebraico. Dal 1600 al 1900 sono stati molti i cambiamenti che ha subito questo edificio, tanto da diventare la residenza ufficiale di Mussolini e famiglia per essere poi abbandonata nuovamente e riacquistata dal Comune di Roma negli ultimi anni. Significativa e singolare è proprio la Casina delle Civette, utilizzata come residenza da Giovanni Torlonia Jr. quando questi lasciò il Casino Nobile a Mussolini. Occupata durante la seconda guerra mondiale, deve il suo nome alle decorazioni interne ed esterne basate sulla fantasia di questi animali cbe ne fanno uno dei monumenti più belli di Roma nascosta.

Giardino degli Aranci e Giardino delle Rose

Ancora dalla Metro B, partendo dalla fermata Policlinico scendiamo a Circo Massimo per la prossima tappa di Roma nascosta: Giardino degli Aranci e Giardino delle Rose. Il Parco Savello, noto come Giardino degli Aranci grazie alla presenza dei numerosi aranci al suo interno, nacque come giardino privato fino a diventare un parco pubblico con uno dei migliori belvedere romani. In questa meravigliosa cornice, Paolo Sorrentino ha girato una delle scene del film La grande bellezza.

Poco più avanti si trova, ancora ripreso da Sorrentino nel film sopracitato, Piazza dei Cavalieri di Malta e la sua porta. Vale la pena risalire dal Circo Massimo fin qui per spiare dalla serratura e vedere, in fondo a un viale alberato, la cupola di San Pietro in lontananza. Se invece vi trovate vicino a questa zona nel periodo che va da Aprile a Giugno, potrete trovare aperto il Giardino delle Rose. Questo giardino, diviso in due ampi spazi, contiene varietà di rose provenienti da tutto il mondo, dalle rose verdi alle rose foetidae. Poco noto ma romantico e bellissimo, il vero romano e il vero turista non possono mancare dal visitare una delle più incredibili bellezze di Roma nascosta.

Miti e leggende: l’Isola Tiberina

Prendendo come nuovo punto di partenza il Circo Massimo, possiamo decidere se spostarci verso Nord Ovest o Sud. Proseguendo verso Nord Ovest e percorrendo il Lungo Tevere, ci basteranno 10 minuti a piedi per raggiungere l’Isola Tiberina, lunga appena 300 metri e larga 90 metri, collegata alle sponde tramite il Ponte Cestio e il Ponte Fabricio, tant’è che anticamente veniva chiamata “insula inter duos pontes”, ovvero l’isola tra i due ponti. Numerose sono le leggende a legate alla forma di quest’isola. La più antica ci riporta nel 509 a.C., quando il popolo, spodestato Tarquinio il Superbo, ultimo Re di Roma, in segno di odio verso quest’ultimo avrebbe gettato nel Tevere il grano mietuto nei terreni del re che ammontava ad una così grande quantità che arrivò a formare una piccola isola.

Altra leggenda racconta che, durante un’epidemia, una nave diretta a Epidauro (città sacra al dio Esculapio) venne occupata da un serpente durante i riti propiziatori e quando la nave fu di ritorno a Roma, il serpente andò a posizionarsi sull’isola Tiberina, indicando il luogo in cui sarebbe dovuto sorgere il tempio per curare i malati. Convinti dunque che il serpente fosse l’incarnazione di Esculapio stesso, i romani crearono un tempio e leggenda vuole che molte furono le guarigioni miracolose in quel luogo. A seguito di ciò, l’isola sarebbe stata modellata come una nave, con tanto di obelisco come simbolo dell’albero maestro.

Ad oggi, oltre all’ospedale Fatebenefratelli, l’isola ospita L’isola del cinema, evento che porta qui il grande cinema, con possibilità di incontrare attori italiani e internazionali. Si eseguono poi rassegne di film d’autore, cortometraggi, e molto altro. Proseguendo invece verso Sud, troviamo due importanti monumenti: il cimitero Acattolico di Roma e la piramide Cestia. Per arrivare fin qui basterà prendere di nuovo la metro e scendere alla fermata Piramide.

  • Cimitero Acattolico di Roma

Il Cimitero Acattolico di Roma risale al XVIII secolo, quando alcuni membri della classe Stuart inglese chiesero al Papa di essere sepolti di fronte alla piramide. Questo permesso fu concesso ed esteso ai non cattolici. Da quel periodo in poi il numero di persone che giacciono tra la piramide e le mura aureliane è notevolmente aumentato e si è arricchito di personaggi anche di rilievo: scrittori come Keats e Shelley, pittori, scultori, storici, archeologi, scienziati, architetti e persone di religione Buddhista, Islamica. Altri nomi rilevanti sono poi Gramsci, Gadda e il figlio di Goethe. Di certo una di quelle bellezze di Roma nascosta che non tutti conoscono.

  • Piramide di Caio Cestio

La Piramide di Caio Cestio è un edificio sepolcrale alto quasi 40 metri rivestito interamente di marmo. La sua forma tipicamente egiziana è dovuta al periodo della sua costruzione (18-12 a.C.), successivo alla conquista romana dell’Egitto nel 31 a.C. circa e quindi influenzata dalla moda del tempo. L’iscrizione su un lato del monumento ci permette di ricondurla a “Caio Cestio, figlio di Lucio, della tribù Poblilia, pretore, tribuno della plebe, settemviro degli epuloni”. Nonostante fosse nata come tomba, una legge del 18 a.C. contro il lusso sepolcrale impedì al defunto di avere al suo interno alcuni dei suoi arazzi, ma nonostante ciò gli fu possibile collocare il suo bottino, che gli costò la profanazione della tomba, di cui si hanno tutt’oggi i segni.

  • Parco degli Acquedotti

Una volta finito questo mini tour, forse vorrete prendere la Metro A e fare una passeggiata tranquilla tra i negozi di Via Tuscolana. E sarà proprio quando arriverete all’altezza di Subaugusta che potrete proseguire per il Parco degli Acquedotti. Il Parco degli acquedotti si estende, come dice il nome stesso, lungo tutto il perimetro degli acquedotti romani. Anche questo utilizzato come scenario per La grande bellezza, fa parte del Parco Regionale dell’Appia Antica. Al suo interno si trovano un casale e la sorgente della Marrana con un ruscello e un piccolo lago da poco ripristinati.

Nord, Sud, Ovest, Est. Non importa quale direzione scegliate di prendere, Roma nascosta vi stupirà ovunque.

Gloria Palladino