pasolini e il calcio
27 Novembre 2017   •   Snap Italy

Pasolini e il calcio: così simili e così diversi

«Pasolini amava il calcio, che in questo sport vedeva un modo per evadere dalla realtà. Pasolini e il calcio, il calcio e Pasolini: così simili e così diversi»

Il calcio è lo sport più popolare in assoluto, in Italia e non solo. È uno dei pochi sport, se non l’unico, che riesce ad unire tutti quanti e a catturare l’attenzione sia prima che dopo la partita, rendendolo, per certi versi, uno sport mistico e centralizzante. Ciò giustifica i numerosi siti e programmi dedicati esclusivamente al calcio, che evidentemente riesce a procurare enorme entusiasmo ed un’attenzione catalizzatrice. Un po’ come Pasolini, che con il calcio aveva un rapporto tutto suo, avendone capito tra i primi la potenza e il potenziale. Perché Pasolini e il calcio sono così, agli antipodi per molte cose ma tremendamente ricchi di punti in comune.

“Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori.”
Pier Paolo Pasolini

È uno sport in grado di reinventarsi giorno per giorno e in qualsiasi luogo, dai campi sportivi ai cortili di scuole e oratori. Insomma, basta un pallone, qualche ragazzo e un po’ di spazio per poter mettere su un campionato. Questo sport, d’altra parte, ha sempre suscitato molto interesse culturale, ed è per questo che diversi giornalisti, filosofi, pittori e letterati si sono cimentati nell’arte dell’indagine e della riflessione su questo tema. In estrema sintesi volevano tentare di capirne l’essenza. Tra essi questi c’era anche Pier Paolo Pasolini, che con questo sport ha diversi punti in comune. Perché, per certi versi, Pasolini e il calcio rappresentano un binomio azzecatissimo.

Pasolini è stato, oltre che scrittore e critico, anche giocatore. Ha giocato per molti anni come ala destra e, forse, è proprio per questo motivo ci teneva molto a dire la sua sul calcio.
In una intervista all’Europeo del 31 dicembre 1970 ha dichiarato:

“Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro.”
Pier Paolo Pasolini

Pasolini era acceso da una forte passione calcistica, tanto da arrivare a paragonare questo sport ad un vero e proprio linguaggio, con i suoi poeti e prosatori, definito comunque da un sistema di segni, come poi emerge dal suo saggio “Il calcio è un linguaggio con i suoi poeti e prosatori, pubblicato su Il Giorno il 3 gennaio 1971:

“Il football è un sistema di segni, cioè un linguaggio. Esso ha tutte le caratteristiche fondamentali del linguaggio per eccellenza, quello che noi ci poniamo subito come termine di confronto, ossia il linguaggio scritto-parlato.”
Pier Paolo Pasolini

Pier Paolo Pasolini è stato perciò un uomo eclettico che ha saputo conciliare l’essere poeta, regista, scrittore, pittore con l’essere calciatore. Pasolini e il calcio, quindi, hanno formato un binomio irrepitibile, conciliando in loro stessi tute quelle caratteristiche catalizzanti che solo “i grandi” posseggono. Il suo amore per il calcio non rappresenta altro che la sua convinzione circa il fatto che fosse la cultura popolare a poter aiutare i più disagiati della società. Inoltre aveva una conoscenza notevole circa le tattiche di gioco e dedicò la sua vita al calcio, nonostante lo si conosca più per il suo ruolo di letterato.

Per lui, le partite erano un qualcosa su cui non si poteva scherzare e per tale motivo la prendeva male se il risultato raggiunto non era quello che aveva prefissato. D’altra parte, uno sei suoi sogni era quello di diventare calciatore, come raccontò al giornalista Enzo Biagi. Essendo poi un personaggio scomodo ai molti per il suo pensiero così diverso dai contemporanei, il calcio rappresentava anche un modo per separarsi da quel quotidiano così pesante. Era una passione che poteva svolgere senza essere giudicato. E questo lo faceva star bene, nonostante non ci siano foto di lui sorridente sul campo. Forse perché era troppo rispettoso di tale disciplina. Fatto sta che gli risollevava lo spirito ferito da inquietudini e riconciliava tutte le parti del suo essere.

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Chiara Famooss