Paris Fashion Week
04 Ottobre 2016   •   Raffaella Celentano

Paris Fashion Week: la moda d’oltralpe parla italiano

«Lo stile italiano domina la Paris Fashion Week: al centro dell’attenzione mediatica di questi giorni, infatti, troviamo le nuove collezioni di Pier Paolo Piccioli per Valentino e di Maria Grazia Chiuri per Dior»

Dopo Milano, in questi giorni i riflettori sono puntati sulla Francia per la Paris Fashion Week, che si tiene dal 27 settembre al 5 ottobre. Tra nuovi inizi e vecchie glorie, la moda parigina stupisce e non delude le aspettative: e se la palette di colori per la prossima Primavera/Estate va dai toni accesi alle nuance pastello, a farla da padrone sono veli, trasparenze e tagli asimmetrici. Un richiamo alla femminilità (come già accaduto la settimana scorsa a Milano) e alla tipica eleganza francese.

Ma in mezzo a questo trionfo di charme parigino si fa strada anche lo stile italiano. Dopo tutto, l’Italia e la Francia sono sempre state amiche-nemiche, si sono influenzate a vicenda e si sono contese i più importanti primati del mondo della moda. E allora ecco comparire nel programma della Paris Fashion Week anche nomi e volti che hanno fatto la storia della moda italiana e del Made in Italy. Stiamo parlando di Pier Paolo Piccioli, alla guida della maison Valentino, e della sua ex partner Maria Grazia Chiuri, che a luglio è stata nominata direttrice creativa di Dior.

L’annuncio della separazione (lavorativa) di Pier Paolo Piccioli e Maria Grazia Chiuri, lo scorso luglio, aveva sconvolto gli equilibri del sistema fashion e insinuato vari dubbi. In molti pensavano che la vera ragione dietro questo cambiamento fosse una crisi tra i due; altri, invece, non li ritenevano in grado di portare avanti singolarmente due brand tra i più importanti del panorama moda internazionale. Oggi è arrivata, invece, la prova che i due sono ancora in buoni rapporti, e che il loro talento e la loro creatività non hanno per niente risentito di questi importanti mutamenti.

Insomma, il gioco delle sedie (come molti lo hanno definito) del fashion system continua, ed è tutt’altro che problematico o casuale. Ogni rinnovamento e ogni nomina sono studiati con cura, perché non bisogna dimenticare che dietro abiti, scarpe e ricami si muovono aziende multimilionarie, che giocano un ruolo fondamentale nell’economia dei nostri paesi.

Andiamo a vedere come i due stilisti italiani hanno deciso di presentare le loro collezioni Primavera/Estate 2017…

DIO(R)EVOLUTION: Quella di Dior si presenta come una vera e propria rivoluzione ed evoluzione. La nuova direttrice creativa (la prima donna alla guida della storica maison) supera gli stereotipi di genere, e si fa portavoce del movimento femminista. Ad aprire la sfilata ci sono divise da schermisti, capaci di annullare le differenze tra uomo e donna e che mettono in evidenza l’animo femminista in stile Seventies della Chiuri. A seguire arrivano abiti romantici e leggeri, ma anche giacche e jeans. Degni di nota sono anche gli omaggi resi ai precedenti direttori di Dior, le cui creazioni sono state usate come ispirazione e rivisitate. La stessa Chiuri ha raccontato di essersi ispirata a tarocchi, amuleti e cuori (simboli molto cari a Monsieur Dior) e ad un abito blu degli anni ’50 intitolato Roma, perché anche in terra francese l’italianità resterà sempre una parte di lei. Dior si rinnova per la prima volta attraverso gli occhi di una donna, ed è tutta un’altra storia: via le costrizioni e i volumi eccessivi, i capi presentati cono semplici e leggeri, legati alla tradizione ma con lo sguardo rivolto al futuro. Dunque, grande successo per il debutto di Maria Grazia Chiuri alla Paris Fashion Week: standing ovation del pubblico e commenti più che positivi degli esperti, che hanno visto in questa collezione (creata in sole cinque settimane) l’inizio di una nuova epoca per Dior.

La “grazia sovversiva” di Valentino: grande attesa anche per la collezione della casa di moda italiana, che ormai da anni sfila a Parigi. Pier Paolo Piccioli non è certo un volto nuovo per Valentino, ma questa volta si è ritrovato a lavorare da solo. L’estetica del brand rimane femminile ed eterea, quasi fiabesca, ma con un tocco punk. Le due maggiori fonti di ispirazione sono state, infatti, l’arte del Rinascimento e la moda punk londinese degli anni ’70. È un nuovo inizio anche per Piccioli, una prova di coraggio per dare nuova forza alla maison: abiti lunghi e leggeri, plissé e ricami, ma anche accostamenti inattesi di colori come rosa e rosso, che danno una nuova forza all’intera collezione. Un omaggio al passato, certo, con la donna Valentino che si riconferma icona di eleganza e raffinatezza, ma anche una celebrazione del futuro, che appare più leggero, senza fronzoli e decori eccessivi. Anche a Pier Paolo Piccioli la Paris Fashion Week ha regalato un grande successo e l’immancabile standing ovation, oltre che i complimenti di Valentino Garavani e l’abbraccio con Maria Grazia Chiuri, in prima fila a supportarlo.

Raffaella Celentano