My Take It
30 Marzo 2016   •   Andrea Fabiani

My Take It cambia le regole delle prenotazioni turistiche

«Con My Take It è possibile poter decidere il prezzo di un viaggio senza sorprese e senza ulteriori costi per il cliente finale»

A quanti di voi è mai capitato di utilizzare gli ormai classici siti web di viaggi per organizzare un volo, un pernottamento o addirittura un autonoleggio? Ormai i turisti “fai da te”, al contrario di ciò che auspicava una celebre pubblicità Alpitur degli anni ’90, rappresentano il 90% dei viaggiatori e se è vero che ogni meta è a portata di click, è anche vero che le sorprese nel prezzo finale non mancano quasi mai. Tasse, oneri, commissioni, una lista infinità di voci che fanno lievitare il costo finale del viaggio. Fortunatamente a sfidare i grandi colossi del settore travel, arriva un’idea tutta italiana: My Take It. In pochi mesi questo progetto ha attirato l’attenzione di molti operatori del settore e anche delle istituzioni, la startup infatti ha deciso di partecipare a diversi bandi della Regione Lazio dedicati alle imprese innovative culturali e ha fatto richiesta per entrare nell’Innovation Lab di Bic Lazio, sfruttando così l’ecosistema degli incubatori pubblici.

My Take It è la prima piattaforma che punta a garantire una trasparenza totale nel prezzo, ma non solo, infatti grazie a questa giovane startup, sarà il viaggiatore stesso a scegliere il proprio budget, senza sorprese e in totale sicurezza. L’idea nasce dall’intuizione di Tiziano Schiappa, giovane romano, già gestore di un agriturismo in provincia di Frosinone, che dalla nascita di Expedia in poi ha studiato tutto il mercato degli operatori turistici online cercando di capire quali fossero le falle di questo sistema.

 Abbiamo incontrato Tiziano Schiappa, ideatore di My Take It, che ci ha raccontato meglio la sua startup 

Come nasce My Take It?
Nasce dalla mia esperienza diretta come gestore di un agriturismo, approfondita ovviamente anche in campo universitario. Negli anni da imprenditore turistico mi sono reso conto delle enormi difficoltà che regolano il rapporto tra siti web di viaggi, strutture ricettive e viaggiatori. Ovviamente anche le numerose esperienze da turista, mi hanno messo a confronto con servizi che potevano e dovevano essere migliorati. Le situazioni più critiche che ho notato durante le mie ricerche riguardavano le commissioni a carico del consumatore finale e le tempistiche di versamento, da parte dei broker turistici, della percentuale che spetta agli hotel.

Come funziona la tua idea? 
La mia idea nasce da un sogno nel quale mi trovavo in una location decisamente poco turistica ed in tasca avevo solamente 50 dollari per pernottare. Cercando tra i vari siti web già esistenti e impostando il filtro a 50 dollari, mi venivano sempre proposte strutture più care, insomma anche se di poco non riuscivo a rientrare nel mio budget. My Take It è proprio questo, una piattaforma nella quale si può impostare il proprio budget massimo e senza sorprese si ha un risultato che rispetta i nostri parametri di spesa, tenendo già conto di tasse, oneri e imposte varie.

Come hai dato vita al progetto?
Ovviamente dopo un’intensa ricerca di mercato e un’analisi completa dei competitor, mi sono reso conto che l’idea era unica nel suo genere e mi sono rivolto ad alcuni conoscenti che mi potevano supportare in diversi campi. Intanto ho depositato il progetto all’Ufficio Marchi e Brevetti, per tutelare My Take It in un settore così competitivo come quello del turismo, poi grazie al supporto di un mio amico Senior Analyst ho elaborato un business plan. Fin da subito ho ricevuto molti riscontri, così ho coinvolto Marta, il mio avvocato, Nella e Sara, entrambe commercialiste, Daniele, con il quale avevo lavorato a Sky ed è un ingegnere informatico ed infine Chiara e Valeria, le nostre esperte di Digital Marketing. Per la parte grafica ho contattato Alberto un mio amico che vive ad Amsterdam.

Quali sono i vostri punti di forza?
My Take It rivoluziona il mondo delle prenotazioni turistiche sia dal punto di vista del cliente che dal punto di vista dell’albergatore. Il cliente decide sul costo finale, senza ulteriori sorprese o costi aggiuntivi. La novità sta nel regime di prezzo minimo-massimo con cui l’albergatore può affittare quella camera impostando un range di prezzo all’interno del quale si incontrano domanda e offerta. La camera difficilmente rimane vuota e l’hotel in un’ipotetica fascia tai i €30,00 e i €50,00, può vendere la camera a €31,00, €32,00, €33,00 e così via fino a €50,00. L’host prende i soldi subito, senza aspettare gli storni, visto che il pagamento avviene tramite PayPal, poi versa le commissioni del 4% a My Take It a fine mese su tutto ciò che ha venduto attraverso la nostra piattaforma. Così l’albergatore riesce a gestire le spese di accoglienza senza dover aspettare l’accredito da parte dei siti web di prenotazione.

Quando sarete sul mercato?
Stiamo lavorando per entrare nel mercato sulle città di Roma e Milano, ma vogliamo procedere passo per passo, garantendo così ai nostri futuri clienti una vasta rete di strutture turistiche coinvolte. Ci allargheremo poi sui capoluoghi italiani e continueremo ad espandere gradualmente il nostro servizio in tutta la penisola italiana. L’Italia ci garantisce un ottimo tessuto turistico per testare sul campo My Take It, inoltre la nostra cultura ci spinge molto a viaggiare perciò potenzialmente ogni singolo italiano è nostro cliente. Intanto è possibile iscriversi alla newsletter del nostro sito web o seguire la nosta pagina facebook per rimanere aggiornati sulle novità di My Take It.

Avete già pensato di esportare la vostra idea all’estero?
Sì, ci abbiamo pensato. Io dico sempre che la nostra idea se fosse nata in America, avrebbe già goduto di importanti somme di finanziamento, lì infatti il mercato dei viaggi è molto competitivo e si cercano sempre nuovi canali di vendita. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare il progetto in Italia e poi proporre i risultati all’estero.