musica italiana anni 60
29 Dicembre 2017   •   Cecilia Gaudenzi

Musica italiana anni 60: con le feste tornano i Revival

«Ci sono canzoni che non passano mai di moda, di quelle che basta una nota ed è subito Revival. E allora “con le gambe ad angolo” lanciamoci in un twist con la migliore musica italiana anni 60.»

Io negli anni ’60 non era ancora nata, mentre i miei genitori hanno dovuto attendere metà di quel decennio per  vedere la luce.  È grazie a loro se ho conosciuto e amato la voce di cantanti mitici come Gino Paoli, Mina, Adriano Celentano o Luigi Tenco. Tanto per fare qualche nome. Ricordo i viaggi in macchina, e come me, sono certa anche molti di voi. Ore e ore per arrivare alla meta, niente aria condizionata, finestrini a manovella che ogni volta era una faticata. Certo, detta così sembra uno strazio, in realtà non lo era affatto. Un Millennials non mi crederà mai, ma anche senza internet, cellulari e pc portatili si riusciva ad ammazzare il tempo e lo si faceva divertendosi. Come? Ad esempio ascoltando e cantando la musica italiana anni 60.

La musica era la regina incontrastata del viaggio. Ok, caro ragazzo o ragazza del 2000, voi avete Bluetooth e comandi vocali per far partire qualsiasi brano vogliate in qualsiasi momento. Ma vogliamo mettere con il fascino della radio da asporto della vecchia Polo? E le musicassette? Sì, perché prima di arrivare ai cd di tempo ne doveva passare ancora parecchio. La selezione era una cosa seria, un vero e proprio rito. Si cominciava giorni prima e guai a dimenticarle a casa! Questi sono i primi ricordi che lego alla musica italiana anni 60. Anni di grandi avvenimenti e cambiamenti per quanto riguarda il nostro paese, rivoluzionato sia dal punto di vista sociale, con l’affermarsi della questione giovanile, sia dal punto di vista politico ed economico, con gli effetti del boom. Il panorama musicale stava cambiando, aprendosi a nuovi generi, il pop e il rock.

1960. È l’inizio di un decennio sfavillante, inaugurato dalle Olimpiadi di Roma. Tra benessere e vacanze al mare, Claudio Villa e Domenico Modugno sono tra gli artisti più ascoltati ma un giovane 26 enne ancora sconosciuto scrive la canzone hit del 1960. Parlo di Gino Paoli e della sua Il cielo in una stanza affidata alla voce meravigliosa di Mina. Non fu solo un grande successo per quell’anno, ricantata da tanti altri artisti, continua tutt’oggi ad essere sulla bocca di molti. Quale romantico non ha mai dedicato un

Quando sei qui con me questa stanza non ha più pareti ma alberi, alberi infiniti. Quando sei qui vicino a me questo soffitto viola no, non esiste più. Io vedo il cielo sopra noi …
Gino Paoli

Il 1961 è l’anno del primo uomo nello spazio, del muro di Berlino ma anche della prima marcia della pace “Perugia-Assisi”. In Italia debutta Pavarotti nella lirica e negli Stati Uniti Bob Dylan. Nasce Amnesty International e il WWF. Muoiono Luigi Einaudi, uno dei padri della Repubblica italiana, ma anche Carl Jung ed Ernest Hemingway. Gli italiani si scambiano 24 mila baci grazie alla voce di Adriano Celentano che la canta, e ascoltano Peppino di Capri, Tony Dallara e La ballata del Cerutti di Giorgio Gaber.

Nel 1962 scoppia la crisi dei Missili a Cuba, i Rolling Stones debuttano in un music club di Londra e James Bond al cinema. I Beatles registrano Love Me Do, a Palermo nevica e l’aereo di Enrico Mattei precipita nelle campagne pavesi. In Italia le classifiche sulla musica italiana anni 60 sono dominate dai cantautori. Luigi Tenco con Mi sono innamorato di te, senza dimenticare Sergio Endrigo e Fabrizio De Andrè. La canzone dell’anno, invece, è Quando Quando Quando. Le parole del brano vennero scritte da Alberto Testa e la musica da Tony Renis, che con la sua voce la portò al Festival di Sanremo del 1962.

Il 1963 è un anno un po’ triste per l’Italia, sconvolta dalla tragedia del Vajont e per consolarsi si canta Abbronzatissima di Edoardo Vianello, Rita Pavone e Gianni Morandi. Ma la speranza è alta, grazie a “I have a dream”, la frase dell’anno di Martin Luther King, nonostante la morte di Kennedy e di Edith Piaf. È l’anno della prima donna nello spazio e dell’enciclica Pacem In Terris di Papa Giovanni XXIII. La canzone più cantata è Sapore di sale di Gino Paoli che domina ancora le classifiche italiane. Non poteva non essere così se consideriamo che ancora oggi basta una passeggiata in spiaggia ed è subito

“Sapore di sale, sapore di mare. Che hai sulla pelle, che hai sulle labbra. Quando esci dall’acqua e ti vieni a sdraiare, vicino a me, vicino a me….”
Gino Paoli

musica italiana anni 60

Nel 1964 nasce la Nutella, Nelson Mandela viene condannato all’ergastolo, Sergio Leone gira Per un pugno di dollari, al cinema debuttano Mary Poppins e la famiglia Addams. In Italia viene inaugurata l’Autostrada del Sole e muore Palmiro Togliatti. Tre sono i best musicali dell’anno. La dolcezza di Gianni Morandi con In ginocchio da te, il rock di Adriano Celentano e la sedicenne Gigliola Cinquetti che con la sua Non ho l’età conquista tutti e vince non solo il Festival di Sanremo ma anche l’Eurovision Song Contest.

11 km collegano l’Italia alla Francia grazie al Traforo del Monte Bianco, inaugurato nel 1965. Anno dell’uccisione di Malcom X, della morte di Winston Churchill e dell’Oscar a Vittorio De Sica per Ieri, oggi e domani. Jim Morrison fonda i Doors e i gruppi abbondano nelle classifiche italiane. Il successo è tutto di Mina con L’ultima occasione scritta da Tony Del Monaco e Jimmy Fontana.

La protesta contro la Guerra de Vietnam prende piede ovunque, è il 1966. Muore Walt Disney, una violenta alluvione si abbatte su Firenze e John Lennon conosce Yoko Ono. In classifica ancora Gianni Morandi, questa volta con C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones , un’altra delle più belle canzoni della musica italiana anni 60. La regina, però, è Caterina Caselli con Nessuno mi può giudicare. Quante volte ci siamo rifugiati nelle sue parole? E quante altre le abbiamo usate per chiedere scusa…

“Se ho sbagliato un giorno ora capisco che l’ho pagata cara la verità, io ti chiedo scusa, e sai perché? Sta di casa qui la felicità. Molto, molto più di prima io t’amerò in confronto all’altro sei meglio tu e d’ora in avanti prometto che quel che ho fatto un dì non farò mai più”.
Caterina Caselli

Che Guevara e Totò muoiono nel 1967, anno in cui esce il famoso album dei Beatles Sgt. Pepper’s Lonely Hearst Club Band, nel frattempo la Nike comincia il suo cammino e scoppia la guerra del Biafra. Uno dei Grandi della musica italiana muore. Luigi Tenco si suicida durante il Festival di Sanremo dopo l’esclusione della sua canzone Ciao amore ciao. La canzone dell’anno, nonché brano simbolo della musica italiana anni 60 la scrivono Battisti e Mogol, è 29 settembre e a cantarla sono gli Equipe 84.

Il 1968 è un anno rivoluzionario, manifestazioni studentesche e operaie si svolgono in tutto il mondo. Inizia la Primavera di Praga, Frank Sinatra incide My Way e in Italia viene fondato il quotidiano cattolico Avvenire. La ragazza del Piper, Patty Pravo lancia la sua prima hit La bambola ma a  farla da padrone è la mitica Azzurro di Adriano Celentano, scritta da Michele Virano, Vito Pallavicini e Paolo Conte. Cantata quasi da tutti, Azzurro è senza dubbio uno dei brani simbolo della musica italiana anni 60.

“Azzurro, il pomeriggio è troppo azzurro e lungo per me. Mi accorgo di non avere più risorse, senza di te, e allora io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo da te, ma il treno dei desideri nei miei pensieri all’incontrario va”.
Adriano Celentano

Io a trent’anni dalla sua uscita la cantavo ancora con mia nonna, e di immaginare questo treno dei desideri che all’incontrario va non ho ancora smesso!

1969. Il decennio si conclude e inizia una nuova stagione in Italia, quella degli “anni di piombo”, con le sue prime vittime. La strage di Piazza Fontana a Milano ma anche il libero accesso all’Università a tutti i diplomati e il primo uomo sulla Luna. A Sanremo trionfa una giovane ragazza, si chiama Nada e la sua canzone Ma che freddo fa incanta. Rivive tramite i film, colonna sonora di La finestra di fronte o Mio fratello è figlio unico, la cantiamo ancora oggi e dà forza a tutte quelle donne deluse da uomini che forse in fondo non le meritano.


Cecilia Gaudenzi