musei innovativi
09 Novembre 2017   •   Carolina Attanasio

I 5 Musei innovativi d’Italia, la liberazione del digitale nella cultura

«Scopriamo quali sono i musei innovativi che spianano la strada all’avanzare zoppicante delle tecnologie e del digitale nei beni culturali»

Mentre cerco di riprendermi dalla notizia shock dello scioglimento degli Elio e le storie tese (sarà vero, poi? Mah), ripenso a un loro grande successo sanremese, La terra dei cachi, il cui ritornello è noto perfino ai poveri fan di Justin Bieber. A me viene in mente ogni volta che leggo o sento notizie sull’Italia che non ce la fa, su qualche baggianata (sono educata e non scrivo parolacce) del politico di turno, sui ritardi cronici nell’innovazione eccetera eccetera. “Italia sì, Italia no, se famo du spaghi” è quello che penso anche adesso, mentre stilo questa classifica sui musei innovativi, quelli più social, più digggggital, quelli che stanno avanti, insomma.

Il perché cultura e innovazione litighino da sempre, certe volte lo capisco: è come mettere un filosofo e un nerd nella stessa stanza, si guardano un po’ così, male, il primo con la spocchia del so tutto io, il secondo con l’occhio vitreo di chi ha passato le ultime tremila ore al computer e potrebbe rovinarti premendo invio sulla tastiera. Entrambi, però, puntano a migliorarti la vita, rendendoti consapevole del mondo che ti circonda e aiutandoti ad acquisire quelle conoscenze e competenze che fanno gli uomini liberi.

Il digital nel mondo della cultura è così, è il nerd che fa fatica a inserirsi. Che si tratti di Social Media Marketing, innovazione nei device, nella fruizione o nell’accessibilità di un bene culturale, la strada in Italia è ancora lunga, ma c’è chi già ce la fa. E allora largo ai musei innovativi, vediamo quali sono.

  1. Il più social: Casa Milan

Piango solo a scriverlo, ma è così: Casa Milan è tra i musei innovativi d’Italia, non certo per merito delle opere d’arte che espone (trofei, prevalentemente), ma per l’engagement che riesce a generare attraverso l’attività social, svolta più che altro su Facebook. Cosa ci insegna questo? Che il calcio tira perfino più delle donne succinte e dei gattini, ok, ma soprattutto che lo scopo dell’attività social non è fare like, ma generare engagement e convertire i cuoricini in azioni d’acquisto, del biglietto del museo, dei gadget, delle esperienze di cui è possibile fruire. Giudizio: goleador.

  1. Il più accessibile: Musei Civici di Roma

And the Oscar goes to i Musei in Comune della Capitale, che col progetto Arte ti accoglie hanno inaugurato una serie di iniziative, diverse per ciascuna sede, per facilitare l’accesso e la fruizione delle opere attraverso percorsi tattili e attività di formazione. Uno su tutti, Art for the blind, progetto sperimentale unico nel suo genere, nato e pensato per il Museo dell’Ara Pacis e i visitatori non vedenti: una tecnologia innovativa, composta da un anello sensoriale in grado di riconoscere i sensori applicati accanto alle opere, che fa partire le descrizioni, mentre un tablet contenente note audio racconta aneddoti e storie legate a segmenti dell’opera; un thermoform, cioè una mappa tattile, fornisce informazioni sulla sicurezza del posto, ad esempio eventuali ostacoli sul percorso. Giudizio: servirebbe un app simile per non inciampare sui sampietrini.

  1. Il più partecipativo: il MUSE di Trento

Gli piace vincere facile, è il Museo delle Scienze, capirai. Però capite bene che dove c’è scienza c’è innovazione, e in questo caso un occhio di riguardo per i giovani e i più piccoli, con un calendario perennemente fitto di laboratori, workshop e incontri dove mettere le mani in pasta nella creazione di qualcosa. Il Muse FabLab, ad esempio, è uno spazio appositamente creato per accrescere le conoscenze sulla tecnologia e colmare vari gap sul digitale, attraverso la sperimentazione. Giudizio: esplosivo.

  1. Il più innovativo: il MAXXI di Roma

Torniamo nella Capitale perché il MAXXI, oltre a essere un posto stupendo, è anche un po’ oltre il concetto di museo: è un hub, che non solo espone ma stimola la partecipazione, ospitando eventi e laboratori dedicati al digitale e alle nuove idee su design, architettura, comunicazione, cinema, fotografia. È di diritto tra i musei innovativi per le numerose attività per bambini, famiglie, adulti, single, animali vari (no, loro no, scherzo), aziende e un Lab, il MAXXI ricerca, che offre al pubblico attrezzature e strumenti all’avanguardia per lo studio e la comprensione del mondo dell’arte contemporanea. Giudizio: maxi.

  1. Il più performante: il Madre di Napoli

Sì, anche io vado a Napoli prima di tutto per la pizza, però un salto al Madre, fossi in voi, lo farei. È tra i musei innovativi per la genialata di Per_formare il Museo, una serie di programmi per il pubblico che trasformano gli spazi museali in una sorta di teatro, dove incontrarsi, esprimersi e condividere. Esempio: You Madre, una piattaforma di condivisione per artisti e pubblico per disegnare insieme il Madre del futuro; Lavagna Post_it, un muro magnetico dove postare progetti e prospettive; Sipario_Musem as theatre, un sipario commissionato di volta in volta a un artista, scenografo, architetto o designer come zona performativa, col pubblico ad assistere dalla strada. Giudizio: vedi il Madre e poi muori.

Carolina Attanasio