Mojoca festival
31 Luglio 2017   •   Carolina Attanasio

Mojoca Festival, come trasformare un borgo in una festa

«Moio della Civitella, in provincia di Salerno, ogni anno ad agosto diventa casa di artisti di strada e musicisti da ogni parte del mondo, dando vita al Mojoca Festival»

Se siete in vacanza nel Cilento o nelle vicinanze, fareste cosa buona e giusta a fare un salto al Mojoca Festival (sito ufficiale), a Moio della Civitella.

Non sia mai detto che non c’è chi si prende cura dei piccoli borghi (noi lo facciamo con Instaborghi!), o che tiene al proprio paese tanto da trasformarlo, nel giro di undici edizioni, in una vetrina internazionale di artisti provenienti da ogni parte del mondo. Così ha fatto l’Associazione culturale Mojoca (profilo FB), attiva dal 2007, che ha deciso di votare il borgo a grande piazza a cielo aperto, espressione dello spettacolo itinerante. Mojoca, come qualcuno intuirà, è un gioco di parole nato dall’espressione dialettale mò joca, che imperativamente parlando vuol dire gioca, divertiti, e allo stesso tempo è una crasi tra Moio e il verbo giocare.

Il Mojoca Festival alla fine è questo, un grande parco divertimenti sotto le stelle, al chiaro di luna. La rassegna si struttura in modo tale da poter assistere agli spettacoli e, al tempo stesso, conoscere il borgo e assaporarne i gusti tipici: gli spettacoli sono tutti gratuiti e si snodano per i vicoli del centro storico, dal tramonto a notte fonda. Così vi può capitare di intrufolarvi in qualche cortile mentre mangiate una pizza fritta e imbattervi, alla luce delle fiaccole, nella performance silenziosa di una ballerina-marionetta, oppure farvi largo tra la folla con un bicchiere di vino locale e ritrovarvi nella piazza principale mentre qualche sputafuoco illumina di fiamme la notte, arrampicarvi per la ripida stradina e sentire, in lontananza, un trio blues che profana allegramente il piazzale antistante la piccola chiesa. Giocolieri, maghi, acrobati, musicisti, poeti, personaggi al limite dell’assurdo ci riportano in una dimensione onirica e deliziosamente infantile, sembra di stare in giro nel Paese delle meraviglie di Alice, giri l’angolo e non sai mai cosa ti troverai davanti.

Col passare delle edizioni del Mojoca Festival, il rapporto tra artisti e borgo è diventato sempre più stretto, un vero connubio: la piazza principale e i vicoli sono ormai veri e propri sfondi da palcoscenico, le casette in pietra sembrano essere lo scenario ideale per grandi installazioni di luce, o sfere gigantesche, animali, colori. Gli artisti partecipanti vengono ospitati dalla gente del posto se inseriti nel cartellone della programmazione principale, altrimenti possono comunque partecipare, esibendosi nella sezione Off. Creare un legame che vada al di là della semplice esibizione, che sia umano, che possa legare davvero gli artisti allo spirito del borgo, alla tradizione locale: il Mojoca Festival è anche questo.

L’edizione 2017, di tre giorni, ospita 18 postazioni principali e 8 postazioni off ogni giorno, dove gli artisti si alternano in vari momenti dalle 21.00 alle 2.00 di notte, con 23 spettacoli in contemporanea tra quelli fissi e quelli itineranti, in giro per il borgo. Ogni artista si esibisce a misura di pubblico: non c’è palco, non c’è distanza, solo la strada, la piazza e il contatto diretto col pubblico, spesso coinvolto nelle performance. Nei pomeriggi di ciascuna giornata, a partire dalle 17.00, sono previste attività per i più piccoli, come laboratori di magia, percussioni, costruzione di marionette e chitarra, durante i quali i bambini possono portare a compimento delle piccole opere, a ricordo della rassegna.

Al Mojoca Festival sono legati alcuni concorsi, aperti a tutti. Il primo a nascere è stato Scatta Mojoca, dedicato agli appassionati di fotografia, che durante le sere di festa si aggirano tra le postazioni fotografando artisti e pubblico, con premi in palio per le foto migliori; Mojoca in Corto è dedicato ai filmaker, mentre Mojoca Show è pensato per gli scenografi che vogliano contribuire ad allestire i luoghi del Festival con installazioni a tema.

Il Mojoca Festival è la scusa perfetta per conoscere i luoghi autentici del Parco nazionale del Cilento, Moio della Civitella è uno di questi: borgo di contadini, dai sapori semplici, tipici della tradizione mediterranea, rappresenta in pieno la cultura lenta e sana tipica di queste zone. I borghi non muoiono, rivivono attraverso queste iniziative e contribuiscono ad aumentare il senso di appartenenza di chi li vive e il desiderio di scoperta di chi li visita.

Carolina Attanasio