Milano Fashion Week 2017
29 Settembre 2017   •   Anita Atzori

Milano Fashion Week 2017: l’Italia dalla parte dell’Africa

«Tempo di moda, tempo di Milano Fashion Week 2017! Tra vecchi ricordi e nuovi orizzonti un resoconto della settimana più amata dai fashion addicted

Milano Fashion Week 2017 (sito istituzionale) davvero esplosiva quella andata in scena fino a qualche giorno fa. Sappiamo bene quanto questo evento Made in Italy sia importante non solo per le grandi maison storiche, ma anche per i nuovi talenti, che anno dopo anno tengono ancora alta la bandiera del fashion italiano. Sia nelle passerelle che in strada è un tripudio di stravaganza, stile e nuovi trend, e noi di Snap italy non potevamo che parlarvene. La Milano Fashion Week 2017 ha aperto i battenti il 20 Settembre con le sue sfilate, esibizioni, mostre e live concert. A sfilare non solo i grandi stilisti come Armani, Versace, Moschino e Dolce & Gabbana, ma anche le nuove proposte; giovani talenti supportati dagli storici della moda per un futuro che guarda oltre e incoraggia le nuove generazioni.

La Milano Fashion Week, del resto, è forse l’evento più atteso da tutti gli appassionati di moda e street style, perchè è in questa occasione che le tendenze scendono in piazza, sulle strade e nei negozi. Donne e uomini di ogni classe sociale danno sfogo al loro estro per mettere in campo brand, abbinamenti e pezzi cult degni di uno scatto o semplicemente di un giorno ormai sacro. Da qui l’attesa per i tanti vip che affollano le sfilate, le fashion bloggers ormai ritenute i guru dell’armadio e gli spettacoli che non deludono mai le aspettative. Tuttavia la Milano Fashion Week 2017 ha anche un sapore malinconico: in effetti, se da una parte si festeggiano i 30 anni della famosa rivista francese Elle, dall’altra per l’Italia si tratta del primo anno senza la direttrice di Vogue Franca Sozzani; una perdita di cui tutti i grandi brand della moda nostrana hanno accusato il colpo. Emanuele Farneti (ne abbiamo parlato qui), al posto della storica e amata direttrice, inaugura in un certo senso l’epoca nuova del giornalismo di moda. Un compito arduo e pieno di responsabilità considerando l’enorme patrimonio culturale lasciato dalla Sozzani.

Curiosi sono stati, però, gli abiti e le collezioni di alcuni stilisti. Un esempio? Sicuramente Moschino, che per la Primavera Estate 2018 ha sognato la sua donna in grande, con una visione fresca e prima di tutto libera, selvaggia nei tessuti e stravagante nelle forme. Modelle gettonate come Gigi Hadid hanno sfilato in passerella avvolte di fiori, stoffe e petali. Un inno alla bellezza femminile dove neanche Dolce & Gabbana si è tirato indietro. Con ben 3 sfilate, tra cui la più importante intitolata Regina di Cuori, la donna prende forma nel più sensuale dei modi; le carte da gioco in questo caso sono state un tripudio di femminilità, giochi osè e corsetti che abbracciano i fianchi in maniera sublime.

Prada, invece, la donna la vede combattiva, scarpe basse, gonne attillate e camicette scollate definiscono i tratti di una bellezza più che alla moda in corsa contro il tempo. Ma c’è una sfilata che è stata sulla bocca di tutti: non solo una “collezione”, ma un vero e proprio ritorno al passato. La vera anima di questa Milano Fashion Week 2017, infatti, è stata solo una, l’inimitabile Donatella Versace (profilo Instagram). Il suo omaggio per i vent’anni dalla morte del fratello e fondatore Gianni Versace sono stati l’evento più apprezzato dalla stampa e dagli appassionati di moda. Le top model che ai tempi d’oro sfilarono costantemente per il genio creativo dello stilista calabrese hanno calcato nuovamente le passerelle catturando l’attenzione di tutti i presenti. Cindy Crawford, Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Helena Christensen e Carla Bruni, con indosso degli abiti dorati scontillanti hanno riportato in auge quella bellezza retrò col sottofondo Freedom! di George Michael.

Ad aver avuto riscontro positivo anche le sfilate di Marni, Bottega Veneta e Antonio Marras. Bottega Veneta nello specifico ha deciso anche questa volta di portare una collezione co-ed. Il ready to wear maschile e femminile sfilano assieme per una moda che sembra non avere più confini di genere. Quella di Tomas Maier, direttore creativo di Bottega Veneta, è una silohuette anni ’40 dove i tagli diventano rigorosi, sagomati ma comunque rispettosi delle forme naturali. Commuove, invece, Antonio Marras col suo grido rivolto all’Africa. Meravigliose donne di colore sfilano in passerella avvolte da lunghi caftani, abiti in cotone scivolati e completi denim per il casual più originale. Il tema di questa collezione? L’indipendenza del Mali nel 1960 dalla colonia francese, che assieme ad altri 17 stati africani, festeggiano quella libertà individuale e di massa di cui ogni essere umano è meritevole dalla nascita. Trasparenze, sovrapposizioni e stratificazioni per un look contaminato e per questo diverso da ogni genere e popolo. Rafia, cotone, pailettes e fantasie floreali accompagnano le donne in passerella con quella bellezza dannatamente pura e vincente, simbolo di una moda che forse non è mai stata frivola, nemmeno in passato.

Anita Atzori