cocktail italiani
24 Febbraio 2017   •   Snap Italy

Quali sono i Cocktail Italiani più famosi nel mondo?

«Cocktail italiani raffinati ed eleganti, il popolo italico oltre alla passione per la cucina, diciamo la verità, beve e lo fa benissimo»

Quali sono i migliori cocktail italiani?

NEGRONI,NEGRONI,NEGRONI,NEGRONI……

Questa è stata la risposta che ho ricevuto quando ho chiesto al mio barman di fiducia. Ora, gusti personali a parte, secondo l’IBA, (International Bartenders Association) i migliori cocktail italiani sono:

NEGRONI
(3cl Gin,3cl Vermut Rosso,3cl Bitter Campari)

Originario di Firenze, perchè ideato da niente poco di meno che Conte Camillo Negroni, noto frequentatore del Caffè Casoni sito in Via de’ Tornabuoni a Firenze (oggi diventato Caffè Giocosa).
Allora il barman Fosco Scarselli,preparava uno dei cocktail che in quel periodo era molto in voga “l’Americano”, dato che a quell’epoca il bar era per lo più frequentato dall’alta aristocrazia toscana e da tanti turisti angloamericani! Anche al Conte piaceva questo cocktail ma dopo uno dei suoi viaggi in Inghilterra, tornò con la passione per il gin, fu allora che chiese al suo barman di fiducia Fosco di fargli un Americano un po più robusto, aggiungendo proprio del Gin, e da quel dì,
come succede quasi sempre, anche i turisti inziarono a chiedere il cocktail del Conte, rinominato solo successivamente Negroni.

Nel 1962 nel concorso nazionale A.I.B.E.S. a Saint Vincet , Fosco fu insignito da Angelo Zola (presidente dell’ associazione Italiana Barman e Sostenitori) di una medaglia sulla quale c’era scritto: “A Fosco Scarselli geniale preparatore del Negroni. L’A.I.B.E.S.”.

Consiglio Piatto Abbinamento:

Data l’alta gradazione ed il gusto rotondo, si adatta benissimo a salumi e formaggi.

AMERICANO anche detto (M.T. Milano Torino)
(3cl Bitter Campari,3cl Vermut rosso)

Si dice che sia Il padre del Negroni, in effetti i dati della sua preparazione risalgono al 1830. Ingredienti tutti rigorosamente italiani e da lì il nome inziale Milano-Torino, proprio perchè Milano è la città natale del Campari e Torino del Vermut rosso.
Il suo inventore pare sia Gaspare Campari. Figlio di agricoltori, capì subito che la terra non faceva per lui e presto lasciò la sua famiglia a Novara per trasferirsi a Torino dove trovò lavoro come garzone-cameriere-liquorista. Una volta tornato nella sua città natale prese in affitto un bar, e da li inizio a miscelare qualsiasi cosa. Si dice anche che lì, proprio in quel bar, all’epoca Bar dell’amicizia, si sia inventato l’aperitivo per antonomasia che ancora oggi troviamo nei nostri bar: il Bitter Campari.

In tanti hanno provato a copiarlo, ma si dice che la ricetta sia ancora un segreto di famiglia. Le vere origini dell’Americano non sappiamo quali siano veramente. Molte storie si celano dietro ai banconi dei bar tramandate da barman a barman ma su una cosa sono tutti d’accordo. Pare che il nome venne dato in seguito al successo di Primo Carnera, pugile detto appunto, “L’Americano”, dopo una vittoria conseguita a New York, premio inarrivabile all’epoca per un italiano.

Consiglio Piatto Abbinamento:

dato il gusto deciso e secco sposa molto bene la carne rossa (dal brasato al roast-beef)

SPRITZ
(6cl di prosecco,4cl di Aperol,una spruzzata di soda/seltz)

Tra i cocktail italiani c’è il più conteso aperitivo del nord Italia. Ebbene si, ve lo posso assicurare, dopo anni passati a Ferrara tra aule universitarie e bar di ogni genere, non ho mai capito le vere origini, di questo cocktail.  Tutti i miei compagni di studio cercavano  di convincermi che l’origine dello spritz fosse  dovuta a qualcuno della loro città di provenienza.

Da Parma, passando per Bologna, Ferrara, Padova e Venezia ecco le principali città che si contendono la creazione di questo aperitivo che dagli anni 70 é diventato un vero e proprio must!
Le origini sono molto più antiche. Pare nasca durante la dominazione austriaca nel lombardo veneto, quando i soldati asburgici vennero a conoscenza dei nostri vini troppo forti per i loro gusti. Essendo abituati a bere quasi ed esclusivamente birra, pensarono bene di allungare il nostro amato vino con acqua gassata ( Sacrilegio! ). Il nome difatti deriva dal verbo tedesco SPRITZEN che signigfica appunto ‘spruzzare’.

Ancora oggi, in qualche zona del Friuli Venezia Giulia, se chiedete uno Spritz vi portano vino bianco e acqua gassata o soda! Fortunatamente,  negli anni 20’ arrivò il bitter, con il quale si iniziò a macchiare la miscela di acqua e vino. Nemmeno il tempo di pronuciare bitter e vino che nacque la versione Padovana con Aperol. Da quel momento in poi che sia veneto, friulano, emiliano all’ ora dell’aperitivo poco importa, ricordatevi, varcando la porta del vostro bar di fiducia, di iniziare il prossimo aperitivo con uno Spritz. Probabilmente da oggi avrà un’altro gusto!

Consiglio Piatto Abbinamento:

Leggero, fresco e dal gusto semplice è perfetto con qualsiasi finger food salato ma, date le sue caratteristiche leggere, va benissimo anche con primi e secondi di carne e pesce non troppo saporiti!

BELLINI
(10cl Prosecco,5cl polpa pesca bianca)

A differenza degli altri cocktail italiani il Bellini ha una data di nascita ben precisa e un creatore altrettanto noto ed indiscutibile. Nel 1948, il capobarman dell’Harrys Bar di Venezia, Giuseppe Cipriani, diede vita a questa miscela di prosecco e polpa di pesca bianca. Il colore rosato che ne derivò fece ricordare a Cipriani il colore della toga di un santo in un dipinto di Giovanni Bellini pittore veneziano al quale fu dedicato. Si narra che fosse il cocktail preferito di un assiduo frequentatore del bar, Ernest Hemingway, che evidentemente ci aveva visto lungo.

Cipriani costruì la sua carriera cambiando diversi locali sia in Italia che all’estero fino a quando, poco più che ventenne, rientrò in Italia trovando lavoro presso un albergo a Venezia e qui avvene un fatto che cambiò per sempre la sua vita. Ebbene si perchè, un ospite dell’albergo, dopo che divennero amici, gli chiese un prestito di 10.000 lire che all’epoca era gia una bella cifra, ma Cipriani non esitò a dargli quella somma non sapendo che in quel momento stava gettando le basi per il suo investimento futuro.

Harry Pickering, l’ospite che chiese in prestito il denaro, 4 anni dopo fece ritorno a Venezia e restituì l’intera somma con in più 30.000 lire di interessi. Cipriani, a quel punto, decise di coronare il sogno che inseguiva da tempo, aprire il suo bar  comprando un vecchio deposito di cordami nelle vicinanze di piazza San Marco. Decise allora di chiamarlo Harry’s Bar in onore dell amico!

Cipriani si dimostrò subito all’altezza e dopo aver inventato uno dei più famosi cocktail italiani apri una locanda a Torcello e poi l’Hotel Cipriani a Giudecca. Altra geniale invenzione, sempre contaminata dalla passione per la pittura e la gastronomia, fu inventare nel 1950 il CARPACCIO: pietanza Made in Italy consistente in fettine sottilissime di controfiletto di manzo crudo disposte su un piatto e decorate alla Kandisky. In seguito si scoprì che il nome del piatto era riconducibile al pittore Vittore Carpaccio perché  il colore rosso della carne cruda ricordava a Cipriani le sue opere!!!

Consiglio Piatto Abbinamento:

Ricordate, la prossima volta che mangerete un Carpaccio ordinate un Bellini.

Vede, quello del barman non è un mestiere qualunque. Il barman deve essere diverso a seconda del cliente che gli sta di fronte. Deve saperne indovinare il gusto e l’umore e deve potergli offrire, nel bicchiere che gli porge, una specie di toccasana contro l’umor nero o i rovesci di fortuna”
Fosco Scarselli

Daniele Covino