mestieri
22 Agosto 2016   •   Raffaella Celentano

Mestieri dimenticati: alla scoperta delle professioni del fashion system

«I lavori ci sono, ma nessuno li vuole. O forse, nessuno li conosce… Snap Italy vi porta alla scoperta dei mestieri del fashion system che in molti hanno dimenticato»

Oggigiorno si parla solo di blogger influencer, persone non proprio comuni che vivono il sogno fashion di tante persone. Tuttavia, sono molti i mestieri dimenticati: lontano dalle luci della ribalta, ci sono professionisti che questi sogni li realizzano, magari con ago a filo. Prima che i riflettori illuminino le passerelle, prima di uno scatto da postare sui social network, la fase produttiva dei beni di lusso richiede attenzione e professionalità, caratteristiche sempre più difficili da trovare. In molti sognano di diventare stilisti, ma pochi si rendono davvero conto che dietro un “semplice” vestito si cela un’intricata piramide professionale. Il designer, la star acclamata dal pubblico dopo un defilè da brivido, è solo la punta dell’iceberg: dietro di lui ci sono professionisti dal talento incredibile, che però troppo spesso vengono dimenticati.

Dal primo bozzetto alla scelta delle luci per la passerella, i professionisti che lavorano alla creazione di un abito sono tantissimi, e tutti hanno un ruolo fondamentale. Dopo tutto, Cenerentola non avrebbe conquistato il suo principe senza l’intervento della fata madrina. Allo stesso modo, le star del fashion system non sarebbero dove sono ora se non avessero al loro fianco una squadra di professionisti, pronti a ideare, creare e lanciare sul mercato incredibili collezioni.

Snap Italy oggi vi farà (ri)scoprire tutti quei mestieri, antichi e nuovi, che muovono le fila del meraviglioso e complicato mondo della moda…

Ogni collezione parte da un’idea, e lo stilista è la mente. Per metterla in pratica, però, ci vogliono anche le braccia. Nel caso specifico si tratta di tutte quelle figure professionali che danno forma ad un’idea iniziale. È il caso del figurinista, del modellista e del prototipista. Tutti lavorano a stretto contatto con lo stilista, trasferendo le sue idee su carta, per poi realizzarle prima attraverso dei cartamodelli e poi con un prototipo in tessuto. Queste figure professionali sono, ad oggi, molto richieste dalle aziende di moda italiane, e il loro successo sta nel saper unire competenze tecniche specifiche e creatività. In Italia, inoltre, sono sempre più le accademie e le scuole che si occupano di formare queste figure, e di dare vita a nuovi professionisti informatizzati, ovvero capaci di lavorare anche al computer. È il caso, ad esempio, del modellista CAD, i cui modelli non sono più in carta, ma computerizzati.

Altra figura professionale di grande importanza, ma a volte semi-dimenticata, è quella del sarto, il vero creatore di tutte quelle meraviglie che vediamo sfilare in passerella. La richiesta, in Italia e all’estero, è altissima, e, al contrario di quello che pensano in molti, non si tratta di un lavoro di serie B, anzi! Basti pensare che lo stipendio mensile per una sarta di alta moda in Italia si aggira intorno ai 5mila euro.

Tralasciamo un attimo il processo produttivo degli abiti, per concentrarci in particolare sulla produzione degli accessori. È qui che tornano in auge due mestieri più antichi, che a volte faticano a sopravvivere, ma che comunque si rivelano fondamentali per l’economia e la tradizione del Made In Italy. Stiamo parlando del calzolaio e del cappellaio. Mestieri scomparsi per alcuni, ma che per tanti altri rappresentano un modo per rimettersi in gioco in tempo di crisi e portare avanti la tradizione. Molti italiani, infatti, si sono reinventati calzolai, rispondendo all’alta domanda di calzature su misura, e unendo tradizione e innovazione. Altri ancora hanno deciso di dedicarsi all’arte del copricapo e, nonostante la crisi di molti distretti del cappello, cercano di tramandare alle future generazioni i segreti del mestiere.

Parlando, appunto, di segreti del mestiere, non possiamo non citare l’antico mestiere della ricamatrice che, dopo un periodo di grande crisi, negli ultimi anni pare stia prendendo di nuovo piede, anche grazie a nuovi corsi professionali inaugurati di recente. Molte anziane signore, infatti, temevano di non riuscire a tramandare il loro sapere alle nuove generazioni, poco inclini ad un lavoro così lungo e meticoloso, oltre che stancante. Per fortuna, pare che l’Italia stia seguendo l’esempio della Francia, per non perdere questa incredibile tradizione, e sbaragliare la concorrenza proveniente dai paesi orientali.

Ma torniamo adesso a parlare di come nasce una collezione di moda. Oltre alla realizzazione manuale, bisogna concentrarsi anche sull’impatto che i prodotti avranno sul mercato. È così che entrano in azione le figure del brand manager product manager. Si tratta di figure più conosciute al grande pubblico, ma quello che a molti sfugge è il fatto che a volte questi professionisti hanno un potere decisionale così forte all’interno dell’azienda da eguagliare il designer. Anzi, a volte sono proprio loro che hanno il compito di “indirizzare” la creatività dello stilista verso ciò che la clientela desidera.

Passando alla fase di lancio e vendita del prodotto, le figure professionali sono innumerevoli, ognuno con un compito specifico. Basti pensare al responsabile Industrial Property (IP), che deve proteggere l’azienda e il brand dalla contraffazione e dal commercio illegale dei prodotti. Ancora, nell’era della moda 2.0, sorgono nuove professioni, legate al mondo del web, come l’e-commerce manager. Ancora, parlando di vendita, entrano in gioco mestieri più conosciuti come il responsabile dello store o l’addetto alle vendite, affiancati dal sales analyst e lo stock manager. Discorso a parte merita la figura, troppo spesso dimenticata, del visual merchandiser vestrinista, il cui compito è quello di unire il gusto estetico e lo stile del brand con le strategie comunicative per pubblicizzare al meglio il prodotto. In Italia esiste anche una scuola specializzata, l’Accademia vetrinistica italiana, che si occupa di formare questi professionisti, sempre più ricercati dalle aziende e dai brand di lusso.

Ma arriviamo al momento clou di ogni collezione di moda: la sfilata. Molti la descrivono come una bolgia, un brulichio di professionisti che si incontrano (o dovremmo dire si scontrano?) e lavorano insieme per dare a vita a quindici minuti di pura magia. Così, mentre gli ospiti – per lo più buyers – prendono posto sotto l’occhio vigile degli addetti alla sicurezza, nel backstage le modelle si affidano alle mani esperte di truccatoriparrucchieri vestieristi. Nel frattempo, i tecnici danno un’ultima occhiata alle luci e alla musica, mentre gli organizzatori rivedono l’ordine di uscita degli abiti.

Insomma, pare evidente che chi desidera lavorare nel fashion system non ha che da scegliere. I mestieri sono tanti e molto diversi tra loro: c’è chi si lancia sulle professioni più tradizionali e chi è alla continua ricerca di innovazione, molti desiderano stare sotto i riflettori, e altri invece preferiscono lavorare dietro le quinte. Ogni lavoro, comunque, porta con sé tanta fatica, ma anche tante soddisfazioni. E questa breve panoramica dei mestieri dimenticati voleva essere un modo per ricordare che il mondo della moda ha tanto da offrire, per coloro che sanno apprezzarlo davvero.

Raffaella Celentano