mercati italiani
10 Gennaio 2017   •   Snap Italy

Mercati italiani: storia e identità del Bel Paese

«Abbiamo fatto un giro tra i mercati italiani che hanno fatto la storia della nostra tradizione ed ecco cosa abbiamo trovato»

Si sa, fare spesa nei mercati italiani ha tutto un altro gusto. È qui che bisogna andare per trovare la qualità, per entrare in contatto con i veri profumi e sapori della cucina nostrana. Rispetto ai più classici negozi alimentari, i mercati offrono prodotti freschi, legati alla dedizione di chi fa questo mestiere da una vita e lo tramanda di generazione in generazione. I mercati italiani sono uno dei modi migliori, inoltre, per conoscere storia, cultura e identità del Bel Paese. Ogni città ha in genere il suo. Ma anche in questo campo la storia la fanno quei mercati italiani che resistono da secoli, e che sono espressione più assoluta della nostra cultura così come anche della qualità del nostro cibo.

Vediamo quali sono i 5 mercati italiani storici, da visitare almeno una volta nella vita.

Mercato di Rialto (Venezia)

Siamo a Venezia, nei pressi dell’omonimo ponte di Rialto, nel cuore del centro storico. Si tratta di uno dei mercati italiani più antichi. Si estende tra Campo de la Pescaria e il bel Campo San Giacometo. Al suo interno è possibile assaporare la vera atmosfera popolare veneziana, soprattutto in corrispondenza del tradizionale mercato del pesce e del mercatino di frutta e verdura. Il mercato fu trasferito in questa zona nel lontano 1057 e da quel momento ha rappresentato un punto fisso nella cultura di questa città. Uno dei mercati italiani più caratteristici per la folla di cittadini, curiosi, turisti che giornalmente lo invade, e per i mille colori, le mille voci e i mille profumi che lo animano. Si tratta di un punto fermo dell’enogastronomia locale, dove i prodotti sono garanzia di qualità e dove è impossibile non passare se si vuole cucinare un ottimo piatto della tradizione veneziana. La cornice all’interno della quale si inserisce uno dei più ricchi mercati italiani, non è da meno. Ci sono infatti le acque del Canal Grande, numerose macellerie e bancari veneziani, dove assaggiare, tra un acquisto e l’altro, prodotti della tradizione. L’alimento che spicca all’interno di questo mercato è indubbiamente il pesce, ottimo davvero.

Mercato orientale (Genova)

Ci spostiamo in Liguria, nella meravigliosa città di Genova. Qui il mercato ha una storia davvero particolare. Infatti, venne inserito all’interno del chiostro del Convento della Consolazione. Ha perciò una connotazione architettonica molto particolare, che lo rende uno dei mercati italiani più caratteristici. L’aggettivo “orientale” deriva dalla sua posizione, vicino alla porta orientale di Genova. Venne inaugurato nel 1899. Anche qui la parola chiave è qualità. Una volta entrati si viene inebriati da una miriade di colori e profumi, proveniente dalle merci ben esposte sui banchi. Troviamo composizioni di frutta e verdura messe in mostra come dei veri e propri quadri d’autore, piante e fiori, carne rossa, pesce appena pescato e poi formaggi, pane, spezie. Ovviamente non mancano i prodotti tipici della cucina ligure, come il basilico Dop genovese, necessario per realizzare un ottimo pesto, l’olio tipico della riviera ligure, le acciughe sotto sale del Mar Ligure e tanto altro. La bellezza del mercato orientale di Genova è data anche dai venditori, dalle loro espressioni sintomo di amore per i prodotti e dal loro carattere un po’ selvatico che permette di camminare per uno dei mercati italiani più antichi, ascoltando nel frattempo le loro storie e i loro simpatici aneddoti. Insomma se vi capita di passare da queste parti, il mercato orientale è decisamente tappa obbligata.

Mercato di Campo de’ Fiori (Roma)

Eccoci arrivati nella Capitale. E come non segnalare uno dei principali tra i mercati italiani storici? Stiamo parlando del mercato di Campo de’ Fiori, presente nella città già dal lontano 1869. Era al centro del commercio delle “vignaiole”, signore che venivano tutti i giorni dalla campagna con erbe e ortaggi per “caparle” cioè pulirle direttamente in piazza. Inizialmente questo mercato era dedito esclusivamente a frutta e verdura, ma con il tempo si sono aggiunti banchi come quello del pesce, della carne, dei fiori. Sono stati tanti i registi famosi, come Federico Fellini, così come anche gli scrittori, che hanno fatto di questo luogo la location perfetta delle loro storie. Oggi la zona centrale del mercato è rimasta quella dei banchi di commercianti storici di frutta, verdura, formaggi, salumi. Mentre tutto intorno abbiamo le bancarelle più recenti, dedicate soprattutto alla vendita di preparati di spezie per realizzare i piatti tipici della tradizione romana come carbonara, amatriciana, cacio e pepe. Tra le verdure sono i carciofi il simbolo della romanità a volte un po’ dimenticata, offerti ai cittadini così come ai turisti. Tuttavia le principali attrazioni, sono le enormi ceste di broccoli e spinaci, oppure di verdure già tagliate e pronte per il minestrone. Il mercato di Campo de’ Fiori oggi è sicuramente un proliferare di gente di vario tipo. Si va dagli storici clienti che credono nella qualità del cibo ai curiosi turisti che sperimentano così la veracità del popolo romano e imparano nuove ricette. Perciò inutile dire che questo mercato merita di essere visitato, così come uno dei tanti e meravigliosi monumenti che la città eterna offre.

Mercato di Porta Nolana (Napoli)

Eccoci nell’eclettica Napoli, città dai mille colori, rumori e profumi. Anche qui troviamo uno dei mercati italiani più famosi. Parliamo del mercato di Porta Nolana. È detto Ncoppa ‘e mmura  (a ridosso delle mura), ed è nato nel XV secolo al di fuori della cinta daziaria per evidenti motivi di risparmio economico. Data la vicinanza al mare, questo mercato è specializzato nella vendita di pesci, molluschi e crostacei. Aperto ogni giorno dalle 8 alle 14, è il mercato più famoso della città, dove accanto al pesce è possibile trovare alimenti vari, prodotti della tradizione napoletana. Il volume del luogo è parecchio elevato, infatti camminando si viene attratti dalle urla dei venditori, intenti a fare di tutto per convincere il cliente della bontà dei loro prodotti. È proprio all’interno di questo caratteristico mercato che si rivelano tutti i punti tipici della cultura napoletana, partendo dal cibo per finire con la prosodia dei cittadini. Ma il momento clou dell’anno per il mercato di Porta Nolana, è il periodo precedente al Natale. Infatti il cenone della Vigilia è a base di pesce e il mercato diventa il punto di riferimento per le contrattazioni tra venditori e acquirenti. Il pesce più gettonato è indubbiamente il capitone. Ed è proprio nella notte tra il 23 ed il 24 dicembre che conviene fare un giro da queste parti, per immortale scene tipiche della cultura partenopea.

Mercato di Ballarò (Palermo)

Alla fine della nostra rassegna troviamo il mercato di Ballarò nella città di Palermo, uno dei mercati italiani più particolari. Sorge all’interno di un quartiere tradizionale e popoloso, attualmente multiculturale. Diverse testimonianze scritte affermano che già nel X secolo esisteva un grande mercato nel rabad meridionale, compreso tra la moschea di’Ibn Siqlab e il Quartiere Nuovo, proprio nella zona dove oggi si trova quello di Ballarò. Il nome proviene dagli arabi, poiché in quell’epoca, in India, c’era un principe chiamato Balhara. In questo mercato confluivano anche varie mercanzie e spezie provenenti proprio dall’India. È adibito alla vendita di frutta, ortaggi, verdure, carne e pesce, ma si trovano anche articoli di uso domestico per la cucina e pulizia della casa. È il più scelto dai palermitani per fare la spesa e il meno transitato invece dai turisti. Si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant’Agata. Una delle caratteristiche principali sono le cosiddette “abbanniate” cioè i chiassosi richiami dei venditori che, con il loro caratteristico e colorito accento locale, cercano di attirare l’interesse dei passanti. Altra particolarità è il fatto che rimane aperto nel pomeriggio ed è per questo che vi si trovano venditori di cibi cotti, tipici della cucina palermitana, pronti da portare a casa, come cipolle bollite o al forno, panelle, cazzilli (crocchette di patate), verdure lesse, polipo e quarume (interiora di vitello).

Chiara Rocca