31 Dicembre 2017   •   Redazione

Wrongonyou, alla scoperta dell’artista romano Marco Zitelli

«Dai primi passi del 2013 all’esordio da attore in compagnia di Alessandro Gassman. Questa è la storia di Marco Zitelli, aka Wrongonyou, cantante romano di cui si stanno accorgendo tutti!»

Wrongonyou è Marco Zitelli (pagina FB), ventisettenne romano a prima vista molto introspettivo, dotato di uno sguardo curioso e molto attento ai dettagli ed alle persone. Marco Zitelli si può considerare un amante a 360° della musica folk, specialmente di tutta la discografia di grandi volti come John Frusciante e Justin Vernon.

Inizia a scrivere brani nell’ormai così distante 2013, pubblicando i suoi lavori  sul suo profilo Soundcloud. Con la sua prima demo Hands arrivano anche le prime piccole soddisfazioni: Wrongonyou, infatti,  inizia a farsi conoscere dalla scuola romana, ritrovandosi in pochissimo tempo con oltre 200 concerti all’attivo che lo coinvolgono persino fuori dai confini italiani. Si esibisce in alcuni tra i più importanti festival musicali come a  Bruxelles, Bilbao, Parigi, Clermont Ferrand e poi all’unico ed inimitabile Primavera Sound di Barcellona, festival molto amato da tutti gli addetti ai lavori.

Nel 2016 arriva finalmente un contratto discografico con la Carosello Records con il quale pubblicherà i singoli di successo Rodeo, Killer  e The Lake. Il 18 novembre 2016, invece, è uscito il suo primo EP, The Mountain Man, cui segue, nel 2017, il singolo I don’t Want To Get Down. Quest’ultimo lavoro permette a Zitelli di intraprendere un nuovo progetto artistico uscito a fine 2017 sempre per Carosello Records. Il disco è prodotto da Michele Canova, uno dei produttori italiani più conosciuti al mondo.

Wrongonyou ha viaggiato in lungo e largo per l’Italia durante il suo live, aprendo nel frattempo anche diversi opening act di artisti italiani e stranieri, come Niccolò Fabi, Levante e Daniele Silvestri Austra e i The Lumineers.  Alessandro Gassman, innamorato delle sue doti, lo ha scelto e voluto fortemente nel cast de Il premio, nuovo film in cui Wrongonyou mette i panni di attore e curatore della colonna sonora. In occasione dell’uscita del suo nuovo album, la redazione di Snap Italy ha avuto il piacere di intervistare Marco Zitelli, classe 1990 e tanta voglia di fare strada!

Wrongonyou è il nome con il quale ti sei fatto conoscere nel 2015, cosa significa per te?
È un nome uscito in modo spontaneo, senza pensarci troppo! Cercavo un nome che avesse un doppio verso a seconda di chi lo pronuncia e che fosse una frase in un nome.. Non volevo il solito nome che finisce appena lo pronunci.

Chiunque legga qualcosa sul tuo conto, sa che nel  cuore hai due ispiratori fondamentali per la tua musica: Bon Iver e i Fleet Foxes. È possibile cantare anche in lingua italiana per  questo genere musicale?
Assolutamente sì! È sicuramente impegnativo tirare fuori delle metriche in italiano su un genere che magari di solito in italiano è molto dilatato, ma senza dubbio si può fare.. Io ci sto provando per gioco in questo periodo.

Marco Zitelli

Foto di Michele Piazza


Ascoltando i tuoi pezzi, partendo dal primo Hands, qualcosa porta a pensare che hai dei ricordi dai quali difficilmente ti allontanerai. Cosa ti porta a dire “ora scrivo”? È un processo duraturo nel tempo?
Scrivo quasi sempre di getto, è difficile che programmi di scrivere qualcosa. I ricordi fanno parte del passato, vorrei andare lontano dal passato e vivere solo nel presente! Sarebbe bello riuscire a farlo, se riesci a lasciare il passato è come una rinascita…

Hai recitato per la prima volta insieme a volti noti del cinema italiano con Il Premio, il nuovo film di Alessandro Gassman. Oltre che a scriverne la colonna sonora (Shoulders), cosa ti ha lasciato quest’esperienza?
Una grande crescita! È stato un grande onore poter lavorare con qualcuno che da idolo, come Gigi Proietti, è diventato collega, ma anche accorgersi di una stima reciproca, motivo di grande sorpresa e grande soddisfazione! Scrivere la colonna sonora, invece, rappresenta un altro sogno che si è realizzato!

Nel 2018 uscirà il tuo nuovo album,  tre aggettivi che pensi possano descriverlo?
Nuovo, fresco e spontaneo.

I tuoi video musicali ricordano molto quelli di Bon Iver, ricordandone regia in sinergia e le atmosfere evocate. Com’è stato lavorare alla realizzazione del video di I Don’t want to get down?
Ero in California e avevo appena finito di registrare una parte del disco; erano rimasti ancora tre giorni e ho deciso di spenderli visitando le zone dei nativi americani, popolazione dalla quale sono attratto e ispirato… In tutto ciò abbiamo avuto il tempo di girare un video!

Cosa significa per te la natura e sentirsi sbagliati?
La natura è l’unica cosa rimasta pura su questo pianeta… Prosegue e non si ferma davanti a nulla! Essere sbagliati è forse la miglior espressione artistica! In questa società essere sbagliato vuol dire andare contro corrente, quindi andrò avanti così!

FOTO: https://www.facebook.com/michelepiazza.net

Silvia Pompi