San Valentino
09 Febbraio 2017   •   Snap Italy

Maratona San Valentino: 5 film romantici tutti italiani

«Siete indecisi su cosa fare a San Valentino con la vostra dolce metà? Oppure siete single ed avete voglia di un po’ di romanticismo? Ecco 5 film d’amore made in Italy da guardare il 14 febbraio»

Dopo la classifica per i migliori film italiani da guardare a Natale non poteva mancare quella per San Valentino e se non avete ancora deciso cosa fare noi di Snap Italy corriamo in vostro aiuto. Il giorno di San Valentino da magico momento di felicità con la propria anima gemella può facilmente trasformarsi in un incubo di ansia per la ricerca della serata perfetta: ok regali e cene, ma perchè non passare la serata tra divano, pop corn e coccole in compagnia di un bel film? Ecco 5 imperdibili pellicole italiane piene d’amore e di passione, per tutti gli innamorati ma anche per tutti quei cuori solitari che hanno voglia di sognare ad occhi aperti.

L’ultimo bacio di Gabriele Muccino

Passione, tradimenti, urla e baci frenetici: questo è molto altro è L’ultimo bacio. Uscito nel 2001, è il film che ha consacrato il regista Gabriele Muccino: coi suoi movimenti di macchina isterici e le musiche di Paolo Buonvino (indimenticabile anche il brano di Carmen Consoli), il film è un cult generazionale. Carlo aspetta una figlia da Giulia, ma l’idea di diventare padre e sistemarsi lo spaventa. Assieme a lui anche i suoi amici vivono la stessa paura di diventare grandi e lasciarsi alle spalle la vecchia vita. Forse la trama non sarà una delle più brillanti, e dopo quasi vent’anni le tematiche sono un po’ troppo maschiliste ed anacronistiche, ma la passione della storia e la regia di Muccino rendono questo film una delle pellicole d’amore Made in Italy più radicate nell’immaginario collettivo degli italiani.

L’ultimo bacio parla soprattutto a quella generazione di trentenni (ora quarantenni) disorientati dall’amore e dalla paura della stabilità (oggi invece il vero problema è averla la stabilità), affetti da un’eterna sindrome di Peter Pan. Muccino eccelle nel dirigere gli attori, e le interpretazioni dei protagonisti Stefano Accorsi e Giovanna Mezzogiorno, nonché Claudio Santamaria, Sabrina Impacciatore, Giorgio Pasotti, Pierfrancesco Favino e Martina Stella, tutti giovanissimi e agli inizi della carriera, sono memorabili piene di densità (come dimenticare l’iconica scenata di gelosia di Giulia che quasi accoltella Carlo). Il film ha anche un sequel, Baciami ancora, uscito nel 2010, che racconta le vicende dei protagonisti dieci anni dopo: al cast originario si sostituisce Vittoria Puccini nel ruolo che fu della Mezzogiorno. Due film perfetti per un maratona di San Valentino.

Manuale d’amore di Giovanni Veronesi

Noi italiani siamo famosi in tutto il mondo per essere un popolo di amatori, era logico che prima o poi ne scrivessimo un manuale d’istruzioni. L’onere va attribuito a Giovanni Veronesi, che tra il 2005 e il 2011 ha realizzato ben tre film sull’argomento: Manuale d’amore 1, 2 e 3. Il genere è quello della commedia all’italiana e si tratta di film ad episodi divisi a seconda dei temi, tutti legati tra loro dall’interagire dei vari personaggi. Ogni capitolo racconta un diverso aspetto dell’amore e ricalca il percorso, spesso stereotipato e ripetitivo, di tantissime coppie.

Nel primo film troviamo l’Innamoramento, la Crisi, il Tradimento e l’Abbandono; nel film del 2007 si passa ai temi dell’Eros, della Maternità, del Matrimonio e dell’Amore Estremo; infine in Manuale d’amore 3 Veronesi ci parla della Giovinezza, della Maturità e di quello che c’è Oltre. La potenza del film risiede senza dubbio nel cast stellare che annovera i maggiori interpreti italiani e che viene riproposto quasi in tutti i film: per citare i più conosciuti troviamo Carlo Verdone, Fabio Volo, Barbara Bobulova, Antonio Albanese, Luciana Littizzetto, Sergio Rubini, Jasmine Trinca, Valeria Solarino, Silvio Muccino, Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Monica Bellucci e perfino Robert De Niro. Un film che parla di amore in tutte sue forme e se scegliete di guardarlo a San Valentino non potrete di certo sbagliare.

Tre metri sopra il cielo di Luca Lucini

Chiunque sia nato negli anni novanta ha visto e rivisto questo film fino allo sfinimento. Tatuaggi del cuore con le ali e murales con la frase “Io e Te Tre Metri Sopra Il Cielo” erano praticamente ovunque. Tutte le ragazze volevano essere Babi e tutti i ragazzi volevano essere Step ed avere una storia d’amore da favola, piena di drammi e di passione. Perchè quello raccontato da Luca Lucini nel film del 2003 è l’amore adolescenziale, quello più dolce, più bello e più travolgente di tutti, ma allo stesso tempo quello che più ti fa soffrire. Il film è tratto dal libro omonimo di Federico Moccia ed è il primo di una lunga serie di romanzi e conseguenti adattamenti per il cinema che hanno dato vita negli scorsi anni al cosiddetto “Fenomeno Moccia”. Tutto però ebbe inizio con 3MSC, un film che volente o nolente è un cult per un’intera generazione (soprattutto quella romana). Non che brilli di una storia originale (i personaggi e le situazioni sono tutte molto stereotipate) o una regia da oscar (banale come la sceneggiatura), però è innegabile che la pellicola di Lucini ha quel fascino surreale che arriva dritto al cuore di ogni adolescente che vive le sue prime esperienze.

Il bel tenebroso e ribelle Step s’innamora perdutamente della brava studentessa Babi ed insieme vivranno una storia d’amore magica fatta di prime volte, di amicizie nate tra i banchi di scuola, di famiglie borghesi, di corse coi motorini, di droghe leggere e di colonne sonore memorabili (Tiziano Ferro in primis). Riccardo Scamarcio grazie a questo personaggio divenne un divo e anche se tutta la sua carriera fino ad ora cerca di negarlo, l’attore deve tutto a Stefano Mancini, tanto che tornò ad interpretarlo anche per il sequel del 2007, Ho voglia di te, in cui recitava insieme a Laura Chiatti (il film che ha dato il via al boom dei lucchetti a Ponte Milvio). Un film perfetto se avete tra i quindici e i diciannove anni, ma anche vi assale un’indole nostalgica e volete assaporare le gioie e i dolori del primo amore.

Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek

All’epoca venne definito come uno dei migliori film del cinema italiano, e lo è ancora: uscito nel 2001, Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek è uno dei lavori più apprezzati e conosciuti del regista, una pellicola di rara bellezza e sensibilità, in cui si cerca di affrontare il tema dell’amore che trascende sesso e genere, ma piuttosto un legame tra due anime. Antonia e Massimo sono sposati da più di dieci anni e sono una coppia felice, fino alla morte improvvisa di lui in un incidente stradale. Antonia si chiude nel suo dolore, ma un giorno però, grazie a una dedica sul retro di un quadro, scopre che il marito aveva un’amante da sette anni. Questo la obbligherà ad uscire di casa e a scoprire una sconvolgente verità, ovvero che l’amante di suo marito non è una donna, ma un uomo, Michele. Superato lo shock iniziale, Antonia verrà improvvisamente catapultata nella vita parallela di Massimo, in un mondo opposto al proprio ma fatto di ambienti e persone autentiche, attraverso le quali conoscerà finalmente l’uomo che ha sposato, ma soprattutto imparerà ad amare se stessa.

A metà fra la commedia e la tragedia, Le fate ignoranti cerca di dare un significato vero alla parola amore, senza discriminazioni, limiti e restrizioni. Incredibile interpretazione di tutti gli attori, in particolare i due protagonisti, Margherita Buy e Stefano Accorsi e perfetta anche la canzone dei Tiromancino “Due destini”. Ma Le fate ignoranti, oltre ad essere un bellissimo film, ha il merito di essere stato una delle prime opere italiane a parlare apertamente ed esplicitamente di omosessualità, transessualità, AIDS e discriminazione sessuale, e a riscuotere per questi motivi un grande successo di pubblico. In un paese dove ancora oggi è raro vedere affrontati questi temi, Le fate ignoranti affronta il tutto con una grande sensibilità, cercando di raccontare la vita dei personaggi in modo onesto e senza retorica. Per chi ha voglia di riflettere anche a San Valentino.

Lezioni di cioccolato di Claudio Cupellini

Kamal, un egiziano con contratto a nero, ha avuto un incidente sul posto di lavoro e Mattia, arrogante geometra titolare di un’impresa edile, per evitare di essere denunciato è costretto a prendere la sua identità e sostituirlo in un corso di pasticceria. Dovrà riuscire a vincere il concorso che prevede l’ottenimento di una somma di denaro sufficiente ad aprire una pasticceria, il sogno del suo dipendente. Durante il corso incontrerà Cecilia, e tra gag esilaranti, dolcezza ed intreccio di culture diverse, Mattia capirà quali sono i veri valori della vita ed imparerà ad amare. Il regista Claudio Cuppellini firma una commedia leggera ed a tratti prevedibile, ma arricchita da elementi di attualità come l’immigrazione e l’accettazione del diverso (il film è datato 2007).

Oltre a questo però Lezioni di cioccolato è una commedia d’amore piacevole e divertente, nonché garbata e mai volgare, molto sullo stile di quelle americane: i dialoghi sono brillanti così come i tempi comici e le interpretazioni degli attori, da Luca Argentero a Violante Placido, da Neri Marcorè allo spassosissimo Hassani Shapi. Lezioni di cioccolato è una commedia 100% Made in Italy anche perchè da sfondo alla storia c’è la splendida Perugia e l’industria del cioccolato italiana più famosa al mondo. Una buona sceneggiatura, un cast affiatato e un’atmosfera dolce ma non stucchevole, proprio come il migliore dei cioccolatini: questi gli ingredienti perfetti per un buon film da vedere a San Valentino.

Preparate candele profumate e dolcetti a forma di cuore per la maratona di San Valentino. Infondo almeno una volta all’anno un po’ di romanticismo non guasta mai.

Serafina Pallante