mappiato
28 Luglio 2017   •   Redazione

Mappiato: i luoghi delle canzoni di Battiato in una mappa

«Mappiato è una mappa che geolocalizza l’intero mondo musicale di Battiato. 59 punti sul planisfero ad indicare i luoghi citati dal cantautore siculo nelle sue canzoni. È geografia, è musica.»

Mappiato è una mappa che geolocalizza il mondo musicale di Franco Battiato. Perché è vero che la geografia non è la prima cosa che viene in mente ascoltando i pezzi del cantautore siculo, ma di sicuro, visti i tanti luoghi toccati, un po’ di curiosità viene.. Perciò, pur sottolineando i suoni musicali innovativi, i testi curati e sofisticati, gli argomenti filosofici e la conoscenza di culture diverse, va sottolineato che dietro Battiato c’è molto di più. Del resto tutti questi aspetti generano una ricca rete stilistica che sfocia, però, in un unico concetto:  Franco Battiato, con ogni probabilità, è uno tra i più grandi compositori italiani. Tra le sue caratteristiche principali: la sperimentazione, l’elettronica che si mischia al pop, e un’incredibile capacità di narrazione musicale colma di cultura.

 

Battiato ha ispirato intere generazioni e continua a farlo ancora oggi,  al punto che la sua musica ha portato qualcuno, rimasto anonimo, a mappare tutti i luoghi citati nei suoi brani.

 

Fatta questa premessa già adesso vi verranno in mente alcuni riferimenti geografici: “vagavo per i campi del Tennesee”, “le zingare del deserto”, “Radio Tirana”, “le strade deserte di Tozeur” e tanti altri ancora.

Davvero, sono tantissimi i luoghi e i riferimenti geografici citati da Battiato nel corso della sua carriera artistica, e il planisfero del progetto Mappiato diventa man mano zeppo dei simboli rossi tipici della geolocalizzazione.

Il progetto riguarda ben 59 mete ritrovate nei suoi versi. Cliccandoci sopra compare il nome del luogo e la citazione della canzone nel punto in cui si nomina tale meta. (Naviga qui)

A scanso di equivoci: tenendo presente la ricchissima produzione artistica del cantante (l’intera discografia supera i 30 dischi, ndr) è probabile che in Mappiato possa mancare qualche citazione e qualche luogo geografico, ma nel complesso si tratta di un lavoro ben strutturato e decisamente completo.

Ovviamente noi siamo andati a vedere quali sono le mete italiane citate da Battiato presenti in Mappiato:

La Sicilia di Battiato

Iniziamo dalla sua Sicilia. L’isola del cantautore conta 2 geologalizzazioni: I monti Iblei e la ferrovia circumentea.

La prima meta è presa dal brano L’ombrello e la macchina da cucire, canzone che da il titolo all’omonimo album del 1995 e citazione dai Canti di Maldoror del Conte di Lautréamont. Il brano è un viaggio verso il senso dell’universo, la solitudine e la bellezza, ed è ricco di rimandi e immagini colte come i riferimenti al surrealismo.

La seconda meta, invece, è tratta dal meraviglioso brano Stranizza d’amuri, una storia d’amore in tempo di guerra. Battiato ha scritto solo tre canzoni in dialetto siciliano, ma quest’ultima probabilmente, rappresenta uno dei suoi più grandi capolavori: c’è la guerra ma l’amore nasce e resta, oltre l’orrore e l’odio. L’amore vince ogni cosa.

a litturina da Ciccum-Etnea,
i saggi ginnici, ’u Nabuccu,
a scola sta finennu

Il mare, il Tirreno

Il mar Tirreno è citato nel brano Campane Tibetane, ultima traccia dell’album Orizzonti perduti, tredicesimo album in studio di Battiato, pubblicato nel 1983. Questo disco si è differenziato dai precedenti per la presenza dell’elettronica nei brani, ma soprattutto per la critica alla decadenza culturale dell’Occidente. In Campane Tibetane le descrizioni sono minuziose e si raccontano i tempi moderni in maniera nuova ed interessante.

E le crociere sul Tirreno,
le gite lungo i fiumi,
con i castagni in fiore,
le rondini in primavera.

La Capitale

Battiato è stato in grado di cantare in latino. Il testo latino è ripreso da un passo di Sesto Properzio e può essere considerato un brano contro il fanatismo, di qualsiasi tipo esso sia, caratteristica del genere umano nel corso della storia. Il brano è incluso nell’album Caffè della Paix, che riesce a coniugare musiche e culture diverse, da quella greco-romana fino a quella irakena. I testi sono ironici e spirituali, uniti a strumenti proveniente dalla cultura orientale che donano al disco un tocco esotico.

Per terre ignote vanno le nostre legioni
a fondare colonie a immagine di Roma
“Delenda Carthago”

Su, al nord

Varie le diverse mete del nord citate da Battiato. Nel brano già citato Campane tibetane si nomina la Via Emilia, terra che ha ispirato vari artisti nella storia della musica italiana, poi ancora Milano, il Piave, Grado, la Bassa Padania e, tra ole altre, anche Venezia. Quest’ultima viene descritta così nell’album Patriots del 1980:

Venezia mi ricorda istintivamente Istanbul
stessi palazzi addosso al mare
rossi tramonti che si perdono nel nulla.

Album che ha rappresentato per Battiato un primo timido successo. Il musicista si cimenta per la prima volta con il siciliano e l’arabo. Tantissime sono anche le citazioni letterarie presenti nel disco: Proust, Leopardi, D’Annunzio, Pascoli, Carducci.

Dopo 30 anni dalla sua pubblicazione, un brano del disco è tornato fresco e rinnovato in un featuring tra il cantautore siculo e il gruppo torinese dei Subsonica: Up Patriots to arms.

Mappiato è un’idea geniale che ci da modo di tornare a riflettere sul genio unico di Battiato, che ha saputo conigare la cultura colta con quella popolare, che ha saputo unire nella musica culture e tradizioni lontane tra loro; un genio che, ancora, ha saputo raccontare e descrivere il mondo, portando il suo pubblico a viaggiare con la fantasia e con le emozioni, da qualche tempo fissate su una mappa.

 

Elisa Toma