film di Ozpetek
15 Marzo 2017   •   Snap Italy

Italia da Cinema: un viaggio tra i luoghi di Ozpetek

«Proprio mentre esce nelle sale il suo ultimo film, Rosso Istanbul, ecco una carrellata di luoghi della nostra penisola raccontati nei film di Ozpetek»

Ferzan Ozpetek è uno di quei registi che riesce a raccontare una storia rendendo il luogo non solo un semplice sfondo, ma un vero protagonista. Regista turco ma italianizzato ormai da moltissimi anni, attraverso i suoi film Ferzan Ozpetek ha restituito alcune delle immagine più belle di alcune città italiane, in particolare Roma e Lecce. Ora è nelle sale col suo nuovo film, Rosso Instanbul, girato appunto in patria, quella Turchia dove non tornava dal 1997, quando girò il suo film di debutto Hammam – il bagno turco. Ci era tornato poi due anni dopo per girare Harem Suare e poi la lontananza e il totale amore per l’Italia. Da Le fate ignoranti a Mine vaganti, i film di Ozpetek sono sempre stati caratterizzati dalla presenza di temi sociali importanti come l’omosessualità e la diversità, raccontate però sempre in toni grotteschi, a metà fra il dramma e la commedia e sempre sinuosamente calati nel contesto urbano in cui sono ambientati, dal soleggiato Salento alla caotica Capitale.

Una Roma dai mille volti

“Il turco di Roma”, o come ama definirsi lui stesso “un romano di Bisanzio”. Ferzan Ozpetek si sente talmente tanto romano da essere perfino stato nominato ambasciatore di Roma dal Campidoglio, una carica per tutti coloro che nel cinema hanno l’onore di portare il nome della Capitale nel mondo. La maggior parte dei film di Ozpetek sono infatti ambientati a Roma ed ogni fim è una dichiarazione d’amore diversa alla città. La città ritratta nei film di Ozpetek è poetica, misteriosa, antica, pudica, gelosa dei suoi segreti e delle sue storie che il regista però riesce a narrare con il suo inconfondibile stile. La Roma protagonista dei suoi film è la città che solo lui riesce a vedere, la città che sogna, come la vorrebbe nella realtà. «Sono stati talmente tanti film su questa città, che sento forte l’esigenza di posarvi uno sguardo diverso da quello degli altri» ha dichiarato il regista.

Uno sguardo diverso che parte dal suo stesso quartiere, l’Ostiense, nel quale Ozpetek gira non solo il suo successo più grande, Le fate ignoranti (2001), ma anche Saturno Contro (2007).
Un quartiere quello tra Piramide e gli ex Mercati Generali fino a quel momento sconosciuto e che il regista ha contribuito anche a salvare: per la stampa estera infatti gli scorci visti nel film facevano parte del “quartiere di Ozpetek”.

Tantissimi sono i luoghi mostrati in queste due pellicole, a partire dal simbolo vero e proprio del film, il Gazometro, la struttura metallica che si vede dal terrazzo della casa di Michele (Stefano Accorsi), esempio di archeologia industriale divenuto monumento per un quartiere a metà tra antichità e modernità. “Il Colosseo d’acciaio” (sito precisamente in via del Commercio) fa parte di una vecchia centrale del gas ora in disuso e fa da sfondo a quasi tutte le scene esterne dei film di Ozpetek. La vita delle fate ignoranti si muove quindi all’ombra di questo monumento in decadenza, a partire dalla stessa terrazza del protagonista, in via del Porto Fluviale.

Ed ancora la Centrale Montemarini in via Ostiense 106, nella quale Ozpetek gira la sequenza di apertura del film, che vede Antonia (Margherita Buy) e il marito passeggiare in abito da sera per le sale di un museo. La struttura è infatti è un’ex centrale termoelettrica convertita a museo ed in seguito al film fu presa letteralmente d’assalto, ad ulteriore dimostrazione del ruolo dei film di Ozpetek per la salvaguardia di questo quartiere. Ma l’Ostiense di Ozpetek non è solo grandi spazi ma anche e soprattutto piccole stradine, locali tipici, ristoranti e pasticcerie, o meglio la Pasticceria Andreotti, quella in via Ostiense 54.

Da qui provengono le bellissime e buonissime torte artigianali che Giovanna Mezzogiorno prepara ne La finestra di fronte e sempre questa è la pasticceria in cui il personaggio di Pietro (interpretato da Elio Germano) lavora come pasticciere in Magnifica presenza.

Ed ancora la pizzeria La Badia in via del Gazometro 13, una delle più famose di Roma che compare in una scena de Le fate ignoranti, così come il ristorante Cacio e Cocci al civico 36. Infine la stessa casa del regista, nella quale è stato girato parte del film Saturno contro (2007) e dove anche il regista è solito organizzare grandi cene in terrazza, proprio come succede coi personaggi dei suoi film.

Un film che invece ci porta in tutt’altra zona di Roma è La finestra di fronte, del 2003: rispetto ad altri film di Ozpetek, questa pellicola ci fa conoscere due anime di Roma, quella moderna teatro dell’insoddisfazione di una coppia e quella degli anni ’40 e del dramma della guerra che investì anche la capitale. Diversi sono quindi i luoghi di queste due città distinte, da una parte Piazza dell’Emporio e i palazzi della piccola borghesia di via Donna Olimpia nel quartiere di Monteverde (i cosìdetti “Grattacieli” come li chiamava Pasolini nel suo Ragazzi di vita), dall’altra Trastevere e il Ghetto Ebraico, due anime di Roma che finiranno per incrociarsi e sovrapporsi così come le vite dei protagonisti.

Tutto ha inizio da Ponte Sisto, dove avviene l’incontro tra Giovanna (Giovanna Mezzogiorno) e Davide (Massimo Girotti): subito dopo il ponte si trova la casa di Davide, in Piazza in Piscinula a trastevere e proprio qui saranno ambientate le sequenze più drammatiche del film, in cui spostandoci tra Piazza delle Cinque Scole e Piazza Paganica il personaggio di Girotti ricorderà gli avvenimenti di cui fu vittima essendo ebreo ed omosessuale.

Via Paganica e Piazza Mattei sono anche i set delle scene tra Giovanna e Lorenzo (interpretato da Raul Bova), dove i due dai tavoli del bar Bartaruga con vista sulla Fontana delle Tartarughe, riveleranno i loro sentimenti. Ma il luogo simbolo de La finestra di fronte è senz’altro la fontana di marmo del parco di Monte Caprino alle spalle del Campidoglio e raggiungibile dal Teatro Marcello: qui tutti i personaggi cambieranno radicalmente le loro vite.

Per quanto riguarda invece il più sottovalutato film di Ozpetek, Cuore Sacro (2004), il regista sceglie la zona del Colosseo e il rione Monti. Il personaggio di Irene (Barbora Bobulova) vive in via del Colosseo, mentre la chiesa in cui Irene incontra Padre Carras è quella di San Lorenzo in Fonte, sempre al rione Monti. Per Magnifica presenza (2012) Ozpetek torna di nuovo nel quartiere di Monteverde, precisamente in Via Cavalcanti, dove si trova l’abitazione di Pietro (Elio Germano), una casa antica, decadente, misteriosa e soprattutto affollata che sarà il centro dell’intera vicenda. La scena finale è invece ambientata sul tram numero 8, che attraversa Trastevere e che condurrà i protagonisti al Teatro Valle per un’ultima messa in scena teatrale.

Un nuovo amore: Lecce e il Salento

Nel 2009 la svolta e di colpo Ozpetek abbandona la Città Eterna per scendere al sud. «Lecce è la mia città preferita con Istanbul e Roma» ha confessato il regista «qui mi sento a casa». Nel 2010 esce infatti Mine vaganti, il primo dei film di Ozpetek a non essere girato a Roma. Il regista doveva allontanarsi dalla capitale per ambientare la storia di Tommaso (Riccardo Scamarcio) ed ha scelto Lecce per la sua estetica: Mine vaganti è soprattutto una storia di una famiglia del sud e l’ambientazione barocca leccese era perfetta per raccontare uno spaccato tipico italiano, sempre in bilico tra modernità e tradizione. Il Salento coi suoi ulivi, le spiagge mozzafiato, muretti a secco, le chiese barocche e le acque cristalline fa da scenario alla trama intrigante di questo dramma familiare.

Protagonista è Lecce, soprattutto Piazza Sant’Oronzo, cuore pulsante della città. Ma ci sono anche Piazzetta Carducci, un luogo che è divenato di moda proprio grazie al film di Ozpetek. Qui si può infatti trovare il bar dove lavora Elena (Bianca Nappi) e il palazzo in cui risiede la famiglia del protagonista. Una divertente scena con Lunetta Savino è girata invece in Via Vittorio Emanuele II, una delle vie più importanti del centro storico, mentre alcune delle scene più emozionanti sono ambientate all’antica Porta Rudiae.

Ma Salento signifiaca anche e soprattutto mare e spiagge e non potevano mancare scorci meravigliosi anche nel film di Ozpetek: Punta della Suina è uno dei paradisi del Salento e Ozpetek non poteva esimersi dal mostralo in tutto il suo splendore. Da non dimenticare poi il Pastificio dei Cantone di proprietà della famiglia protagonista del film, un pastificio vero che si trova a Corigliano d’Otranto.

Ma l’amore per il Salento non si limita a Mine vaganti, e Ozpetek ci torna anche nel 2014, per girare Allacciate le cinture, con Kasia Smutniak. Anche questo film è girato a Lecce, tra i vicoli e i palazzi del centro storico, ma anche ad Otranto, nelle Marine di Melendugno, tra Torre Specchia e San Foca, nel comune di Maglie e soprattutto nella Riserva Naturale di Torre Guaceto. Divenuto perfino cittadino onorario della città di Lecce, Ozpetek ha saputo restituire l’autenticità di una terra, quella salentina che è bella nel senso più autentico del termine.

Che i luoghi siano in grado di parlare è cosa risaputa, ma bisogna anche sapere ascoltare. Ferzan Ozpetek è senza dubbio un buon ascoltatore.

Serafina Pallante