15 Gennaio 2018   •   Snap Italy

Le mostre in Italia da vedere all’inizio del nuovo anno

«Qualche suggerimento per gli amanti della cultura, con un elenco di mostre in Italia da non perdere in questi primi mesi del 2018»

Passate le feste natalizie, si dà il via a un nuovo anno. Si ricomincia con il lavoro, gli impegni ma anche con tutta una serie di eventi imperdibili. Tra questi, per gli appassionati d’arte, non mancheranno sicuramente mostre in Italia. Sarà anzi un anno ricco di eventi espositivi, da Nord a Sud. Artisti di vario genere animeranno le gallerie d’arte con le loro opere, offrendo ai turisti e al grande pubblico italiano momenti di cultura imperdibili.

Vediamo insieme alcune delle mostre in Italia per iniziare al meglio questo 2018.

TOULOUSE-LAUTREC. ll mondo fuggevole.
Fino al 18 febbraio, Palazzo Reale di Milano celebra Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) con una delle più grandi  mostre in Italia, monografica, che evidenzia l’intero percorso artistico e i tratti di straordinaria modernità del soggetto. La mostra, a cura di Danièle Devynck (direttrice del Museo Toulouse-Lautrec di Albi) e Claudia Zevi, è articolata in sezioni tematiche. Conduce il visitatore a comprendere il fascino e l’importanza artistica del pittore bohémien che, senza aderire mai a una scuola, seppe costruire un nuovo e provocatorio realismo, sintesi estrema di forma, colore e movimento.

mostre in Italia

FRIDA. Oltre il mito.
Dall’1 febbraio al 3 giugno 2018 il MUDEC-Museo delle Culture di Milano celebra Frida Kahlo (1907 – 1954) con una grande e nuova retrospettiva. Un’occasione per vedere finalmente in un’unica sede espositiva dopo 15 anni tutte le opere provenienti dal Museo Dolores Olmedo di Città del Messico e dalla Jacques and Natasha Gelman Collection, le due più importanti e ampie collezioni di Frida Kahlo al mondo, e con la partecipazione di autorevoli musei internazionali che presteranno alcuni dei capolavori dell’artista messicana mai visti nel nostro Paese.

Sarà una mostra “di rottura” rispetto a tutte le mostre in Italia finora proposte negli ultimi anni, anche grazie all’Archivio di Casa Azul, scoperto nel 2007. La retrospettiva presentata al MUDEC delinea una trama inedita attorno a Frida Kahlo, riconsiderandone la figura “oltre il mito”, come racconta il titolo della mostra.

mostre in Italia

Sogno e Avventura. 80 anni di principesse nell’animazione Disney. 
In occasione dell’80esimo anniversario dell’uscita nelle sale di Biancaneve e i Sette Nani (1937) WOW Spazio Fumetto, Museo del fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano, allestisce una mostra unica nel suo genere interamente dedicata alle Principesse Disney: Biancaneve, Cenerentola, Aurora, Belle, Ariel, Jasmine, Mulan, Pocahontas, Rapunzel, Tiana, Merida e altre beniamine come la regina Elsa e Anna. Sarà visitabile fino al 25 febbraio.

In una delle mostre in Italia più divertenti in assoluto, si trovano disegni originali provenienti da importanti archivi e collezioni private, photo set, manifesti cinematografici, gigantografie, giochi, gadget, albi storici, fiabe sonore, video, spartiti di colonne sonore, fumetti, disegni originali e libri d’epoca che formano un percorso unico che porta il pubblico nel magico mondo delle principesse, dei loro amici, dei loro nemici, dei loro principi e alla scoperta della genesi del loro mito, dai fratelli Grimm a Hans Christian Andersen, da Charles Perrault alle principesse vere che hanno qualcosa in comune con le nostre eroine.

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Revolution. Musica e ribelli 1966-1970: Dalla Londra dei Beatles a Woodstock.
La mostra, già approdata al Victoria and Albert Museum di Londra, sarà visitabile fino al 4 aprile negli spazi della Fabbrica del Vapore, a Milano. Storie, protagonisti e oggetti di quel breve ma densissimo periodo tra il 1966 e il 1970 che cambia per sempre le vite di quella generazione e, a cascata, quelle di tutti noi. Un viaggio che ripercorre gli ambiti in cui le rivoluzioni di quegli anni ebbero luogo: la moda, la musica, le droghe, i locali e la controcultura; i diritti umani e le proteste di strada; il  consumismo; i festival; le comunità alternative. Da Carnaby Street a Londra agli hippy di Haight-Ashbury, dall’innovazione tecnologica della Bay Area alle proteste del maggio francese, dalle comuni sparse in tutta l’America ai festival di Woodstock e dell’Isola di Wight. Una riflessione, infine, su quante di esse hanno prodotto un cambiamento reale, duraturo e quante invece sono andate perdute nei decenni successivi.

Il clima sociale e culturale dell’epoca viene rappresentato in questa tra le più entusiasmanti mostre in Italia da oltre 500 fra oggetti di moda, design, film e canzoni, in un percorso esperienziale dove il visitatore viene travolto dall’atmosfera e dalla musica del momento anche grazie a un innovativo e sofisticato sistema audioguide Sennheiser. Gli LP presentati durante il percorso espositivo provengono dalla collezione del compianto John Peel (1939-2004), conduttore radiofonico, DJ, produttore e giornalista britannico. Peel plasmò i gusti musicali del paese in un’epoca in cui la musica incarnava la rivoluzione in atto nel mondo. Dal 1966-1967 lanciò nuovi stili musicali, prima nel programma The Perfumed Garden in onda sulla radio pirata Radio London e in seguito alla BBC, attirando un pubblico di fedelissimi. John Peel è stato uno dei conduttori più importanti non solo di quegli anni ma di tutti i tempi.

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ITALIANA. L’Italia vista dalla moda 1971-2001.
Ancora a Milano, precisamente a Palazzo Reale, dal 22 febbraio al 6 giugno, una delle mostre in Italia più modaiola di sempre. Celebrare e raccontare la moda italiana dal 1971 al 2001, evidenziando la progressiva affermazione del sistema italiano della moda nella grandiosa stagione del Made in Italy, uno straordinario periodo di relazioni e scambi tra gli esponenti di quella generazione italiana di artisti, architetti, designer e intellettuali che ha impostato le rotte della cultura internazionale. Questo lo scopo della mostra. Abiti, arte contemporanea, oggetti di moda e di design, fotografie, riviste, schizzi danno vita a un sofisticato paesaggio progettuale in un immaginifico e rigoroso caleidoscopio creativo.

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THE PINK FLOYD EXHIBITION: their mortal remains. 
Dopo il grande successo dell’allestimento londinese, The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains apre a Roma, al MACRO, dal 19 gennaio al 1 luglio. Un viaggio immersivo, multisensoriale e teatrale nello straordinario mondo dei Pink Floyd. In una sequenza di suoni, immagini e spettacoli, la mostra ripercorre la musica, la grafica epocale e gli allestimenti dei concerti, dalla scena psichedelica underground della Londra anni ’60 a oggi, illustrando l’uso rivoluzionario di effetti speciali, la sperimentazione sonora, l’immaginario potente e la critica sociale che caratterizzano questa straordinaria band. Questa tra le mostre in Italia, è la prima collaborazione da decenni dei membri superstiti dei Pink Floyd ed è promossa da Michael Cohl e dagli Concert Productions International B.V.

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RAFFAELLO. L’eco del mito.
Apre al pubblico il prossimo 27 gennaio il nuovo progetto della Fondazione Accademia Carrara realizzato in collaborazione con la GAMeC e in coproduzione con Electa/Marsilio. Partendo dal San Sebastiano dell’Accademia Carrara, l’esposizione – a cura di M. Cristina Rodeschini, Emanuela Daffra e Giacinto Di Pietrantonio – racconta la formazione del maestro urbinate, la sua attività e la sua fortuna. Preziose opere di Raffaello in prestito dai più importanti musei del mondo, tra cui la National Gallery di Londra, il Staatliche Museen zu Berlin – Gemäldegalerie di Berlino, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Pushkin State Museum of Fine Arts di Mosca e lo State Hermitage Museum di San Pietroburgo, dialogheranno con grandi maestri dal ‘400 ai giorni nostri. Oltre venti lavori originali di Raffaello, opere di Memling, Berruguete, Perugino, Pinturicchio, Signorelli, per citarne alcuni, ricostruiscono con rigore uno spettacolare contesto culturale di altissimo profilo, offrendo al visitatore un percorso emozionante che restituisce Raffaello alla dimensione più alta del mito.

Il percorso espositivo si completa di un corpus scelto di opere del Novecento e del XXI secolo realizzate dagli artisti che meglio ne hanno raccolto l’eredità. L’influenza dell’artista urbinate si ritrova infatti nei “d’après” di Luigi Ontani, Salvo e Francesco Vezzoli, nel tratto di Pablo Picasso, nella magia pittorica di stampo classico di Giorgio de Chirico e Antonio Donghi, nella figurazione celebrativa di Carlo Maria Mariani e nelle fotografie digitali di Mariella Bettineschi. E ancora, nelle opere di Christo, di Omar Galliani, di Pietro Roccasalva e altri.

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STEVE McCURRY. Icons.
Dal 3 febbraio al 3 giugno, presso le Scuderie del castello visconteo di Pavia, la mostra di fotografia migliore tra le mostre in Italia del 2018: Steve McCurry. Icons. Raccoglierà oltre 100 scatti che documenteranno quanto di meglio l’artista americano ha realizzato in quarant’anni di attività. Sarà un’esposizione che condurrà i visitatori in un viaggio simbolico in paesi come l’India, l’Afghanistan, la Birmania, il Giappone, Cuba, il Brasile. Non mancherà il ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afghana che McCurry ha fotografato nel campo profughi di Peshawar in Pakistan e che, con i suoi grandi occhi verdi e col suo sguardo triste, è diventata un’icona assoluta della fotografia mondiale.

«Con le sue foto Steve McCurry ci pone a contatto con le etnie più lontane e con le condizioni sociali più disparate mettendo in evidenza una condizione umana fatta di sentimenti universali e di sguardi la cui fierezza afferma la medesima dignità. Con le sue foto ci consente di attraversare le frontiere e di conoscere da vicino un mondo che è destinato a grandi cambiamenti. La mostra inizia, infatti, con una straordinaria serie di ritratti e si sviluppa tra immagini di guerra e di poesia, di sofferenza e di gioia, di stupore e d’ironia.»
Biba Giacchetti, curatrice delle mostra

Per tutta la durata della rassegna è in programma una serie di attività didattiche, incontri e visite guidate gratuite per bambini e adulti. Una mostra “family friendly”, con un angolo per l’allattamento per le mamme, una sala didattica con accesso libero per le famiglie, un percorso creato ad hoc per i bambini, un kit didattico in omaggio da ritirare in biglietteria appositamente creato per la visita dei più piccoli. Inoltre, all’interno delle Scuderie, un’opera ad “altezza bambino” attenderà i giovani visitatori per un’esperienza immersiva a loro dedicata.

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PICASSO, DE CHIRICO, MORANDI: 100 capolavori del XIX e XX secolo dalle collezioni private bresciane.
Dal 21 gennaio al 10 giugno
, presso Palazzo Martinengo a Brescia, il curatore Davide Dotti propone al pubblico un nuovo appassionante viaggio alla scoperta dei capolavori conservati nelle più prestigiose dimore private della Provincia di Brescia, scrigni di tesori d’arte di inestimabile valore. Protagonisti della mostra non saranno più dipinti rinascimentali e barocchi, bensì tele eseguite nel XIX e XX secolo. Il percorso espositivo – che presenterà in anteprima mondiale un capolavoro riscoperto di Pablo Picasso del 1942, “Natura morta con testa di toro” – permetterà di esplorare le correnti e i movimenti artistici succedutesi nel corso dei decenni attraverso una selezione di oltre cento opere, alcune delle quali inedite o mai esposte in pubblico prima d’ora.

Ai lavori dei più illustri pittori bresciani (Basiletti, Inganni, Filippini, Bertolotti, Soldini) seguiranno quelli dei grandi maestri italiani dell’Ottocento (Boldini, De Nittis, Fattori, Zandomeneghi); il salto verso la modernità sarà sancito dalle sperimentazioni d’avanguardia dei Futuristi Balla, Boccioni e Depero che esaltavano il mito del progresso, del dinamismo e della velocità, a cui faranno da contraltare le magiche tele metafisiche di De Chirico, Savinio e Severini; dal “Ritorno all’ordine” che caratterizzò gli anni venti e trenta del Novecento, di cui furono massimi interpreti Sironi, Morandi e Carrà, si approderà infine alla nuova Arte Informale, nata come reazione alla sofferenza e al disagio interiore vissuto dagli artisti di fronte all’immane devastazione della Seconda Guerra Mondiale.

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Boldini. La moda.
Dal 16 febbraio al 2 giugno 2019, presso Palazzo dei diamanti, a Ferrara ancora una delle mostre in Italia dedicate alla moda. Quella su Boldini, pittore ferrarese esperto nel ritrarre la voluttuosa eleganza delle élite cosmopolite della Belle Époque, nel saper celebrare le loro ambizioni e il loro raffinato narcisismo. Affermatosi nella Parigi tra Otto e Novecento, baricentro di ogni tendenza dell’eleganza e della modernità, Boldini ha dato vita ad una formula ritrattistica chic e “alla moda” con la quale ha immortalato i protagonisti e le celebrities di un’epoca mitica, da Robert de Montesquiou a Cléo de Mérode, da Lina Cavalieri alla marchesa Casati. Nella sua opera la moda ha rivestito un ruolo essenziale. Grazie ad una pittura accattivante, che unisce una pennellata nervosa e dinamica all’enfatizzazione di pose manierate e sensuali volte ad esaltare tanto le silhouette dei modelli quanto le linee dei loro abiti, e con la complicità delle creazioni dei grandi couturier come Worth, Doucet, Poiret e le Sorelle Callot, Boldini afferma una personale declinazione del ritratto di società che diviene un vero e proprio canone, modello di stile e tendenza che anticipa formule e linguaggi del cinema e della fotografia glamour del Novecento.

La mostra indagherà dunque, per la prima volta, il lungo e fecondo rapporto tra Boldini e il sistema dell’alta moda parigina e il riverbero che questo ebbe sulla sua opera di ritrattista oltre che su quella di pittori come Degas, Sargent, Whistler e Paul Helleu. Ordinata in sezioni tematiche, ciascuna patrocinata da letterati che hanno cantato la grandezza della moda come forma d’arte, da Baudelaire a Wilde, da Proust a D’Annunzio, la rassegna propone un percorso avvincente tra dipinti, meravigliosi abiti d’epoca e preziosi oggetti dalla valenza iconica che racconteranno i rapporti tra arte, moda e letteratura nella Belle Époque e immergeranno il visitatore nelle atmosfere raffinate e luccicanti della metropoli francese e in tutto il suo elegante edonismo.

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Chiara Rocca