21 Marzo 2017   •   Snap Italy

Materiali alternativi: 5 brand che non usano le solite stoffe

«Chi l’ha detto che le mise di lusso devono essere per forza in seta, o in cachemire o in pelle di pitone?»

Nell’era storica in cui ci ritroviamo, dove ( per fortuna!) tutto è in continua evoluzione, anche la moda fa la sua parte con l’utilizzo dei materiali alternativi.

Chiamatela moda etica, fashion green oppure vegan qualcosa, sta di fatto che il cambiamento c’è e si vede. Ce ne accorgiamo tutti, ogni giorno siamo circondati da qualcosa di nuovo che è stato studiato apposta per noi, per il nostro benessere e per quello della nostra amata terra. Potremmo riportare mille esempi, dalla tavola alla tecnologia passando per le arti. I materiali ecologici o riciclati ci circondano, adoperandosi per rigenerare qualcosa di vecchio e ormai obsoleto, producendo qualcosa di nuovo e formidabile.

Il fashion system si sta adeguando pian piano a quello che chiamiamo “mutamento”, anche se di tale non ha nulla, visto che i materiali che vengono impiegati per realizzare capi o accessori eco-friendly esistono già ancor prima che nascesse l’homo sapiens!

La redazione di Snap Italy ha scelto e selezionato per voi lettori, i cinque brand che hanno totalmente preso in carico l’utilizzo di materiali alternativi e inusuali, concretizzandone artigianalmente e con mani sapienti, abbigliamenti & co.

Partiamo da VERDURA SHOES: azienda Toscana del maestro calzolaio Andrea Verdura che produce scarpe e sandali. È dall’utilizzo di materiali alternativi ed eco-compatibili unitamente al design unico ed insolito che nascono le sue creazioni. L’ispirazione? Il mare. La tomaia della calzatura è interamente realizzata con reti da pesca, lavate più volte per rendere il materiale più morbido e il bagno di colore avviene con pigmenti naturali. La suola invece è resa possibile grazie al sughero, quest’ultimo proveniente dalle lontane terre dell’Amazzonia.

Passiamo a OOD: da un concetto di Marta e Marcello Antonelli di vedere realizzata la pelle “al naturale” nasce Ligneah, un tessuto versatile con quattro differenti trame. Le loro produzioni sono borse e accessori, i legni impiegati per concretizzarli sono noce, frassino e betulla e possono essere stampati, colorati, traforati e intrecciati. Il legno dunque è diventato la nuova pelle, cruelty free e sostenibile. Con un albero riescono a produrre 200 borse e 150 paia di scarpe e, per ciascun prodotto distribuito, ne piantano un altro. Inoltre, OOD sceglie i propri materiali seguendo i principi indicati da Greenpeace nella sua guida per la scelta dei legnami.

CINGOMMA: impresa Piemontese con il gusto del riciclo, ricerca i copertoni di bicicletta usati o scartati dalle aziende e gli regala nuova vita. Ogni gomma viene sottoposta alla fase del lavaggio e viene lavorata a mano, è certificata con un’etichetta numerata per indicare una produzione realizzata artigianalmente e con materiali di scarto. Le cinture sono il loro punto di forza e per le fibbie da abbinare si affidano ai designers, tutto ovviamente Made in Italy. Ogni prodotto è irripetibile sia per la tonalità di colore, che per la trama, che per la vita che quel copertone ha percorso. Tra l’altro Cingomma aderisce a Positive Causes.

FOULARD BAMBOO by INNBAMBOO: è un’azienda che nasce a Latina, nel Lazio, dove si creano foulard in filato di bamboo. Questa fibra del tutto naturale ed ecosostenibile ha delle proprietà anallergiche, antibatteriche e igroscopiche. Per colorare i foulard si utilizzano delle tinture che vengono fissate con il sale e senza l’uso di sostanze chimiche. Il prodotto è dunque decorato utilizzando solo tinte naturali ed anallergiche all’acqua. Una collezione in particolare che ci ha colpiti è quella effettuata sui dettagli delle opere di pittori famosi. Questi vengono serigrafati a vapore e impressi direttamente sul tessuto.

Infine H-EARTH: ditta di abbigliamento intimo eco-compatibile che per 50 anni ha prodotto a Prato intrecciati con materiali riutilizzati. Negli ultimi anni, hanno investito nella ricerca di materiali alternativi, ecologici e dermocompatibili e adesso sono gli unici, in Italia, che realizzano underwear in fibre naturali come il ricino ( per un’asciugatura rapida del tessuto ), l’eucalipto, il bambù e la seta naturale.

Samuela Nisi