kilowatt festival
21 Luglio 2017   •   Carolina Attanasio

Kilowatt Festival, il contemporaneo invade Sansepolcro

«Se si chiama Kilowatt Festival ci sarà un motivo: 9 giorni di spettacoli esplosivi illumineranno la Toscana sotto un unico tema, la speranza»

Il Kilowatt Festival (sito ufficiale) compie quindici anni – ed essendo in età di adolescenza – non risparmia le energie e offre al pubblico una settimana di eventi e performance di tutto rispetto in quel di Sansepolcro, meraviglioso borgo toscano, da sempre casa di questa bella manifestazione.

Che succede al Kilowatt Festival? Teatro, danza, musica, circo contemporaneo, meeting, di tutto e di più per rendere Sansepolcro il punto di riferimento nel panorama teatrale nazionale e internazionale. Molti e grandi sono i nomi che si alterneranno sulle scene nei prossimi giorni: Ermanna Montanari, Bobo Rondelli, Ascanio Celestini, Leo Bassi, Raphael Gualazzi, Tom Struyf, coadiuvati dall’eccellenza della scena teatrale, coreografica e musicale italiana e internazionale.

Il Kilowatt Festival è ormai a pieno titolo nel circuito delle rassegne internazionali, avendo ottenuto il riconoscimento EFFE 2017 – 2018, a opera della giuria internazionale di EFFE (Europe for Festivals, Festivals for Europe).

kilowatt festival

Sono 54 gli spettacoli in programma, caratterizzati dal teatro d’innovazione, dalla danza e dal circo contemporaneo, con 40 compagnie, di cui 7 straniere. Moltissime le prime e anteprime nazionali in calendario e un consistente numero di eventi collaterali, che tra incontri, collaborazioni e mostre animeranno le giornate di festival in differenti luoghi del borgo. Il titolo dell’edizione 2017 del Kilowatt è Il principio di speranza, ispirato al libro omonimo del filosofo tedesco Ernst Bloch, filo conduttore dell’intera rassegna. Cosa fa l’arte, del resto, se non scatenare in noi desideri profondi, sogni, speranze appunto, e mostrarci mille e uno modi in cui possiamo realizzarli? La speranza ci rende capaci di imprese eroiche, impossibili, ci dà la forza di superare ostacoli e vicissitudini, con l’intento di concretizzare il bello.

Come dichiara anche il Direttore del Kilowatt Festival, Luca Ricci, «Kilowatt è l’occasione che creiamo ogni anno per esprimere i desideri e le visioni di una comunità, che ritroverà se stessa quanto più tornerà a sperare. “Il principio speranza” è un invito e un augurio per il futuro: mettere l’immaginazione al posto della paura»

La madrina della rassegna 2017 sarà Ermanna Montanari, attrice e fondatrice del Teatro delle Albe, plurivincitrice del Premio Ubu, alla quale sono dedicati appositi incontri e iniziative per l’approfondimento della sua poetica, partendo dal rito sonoro di apertura, la Lettera pubblica Miniature Campianesi, una diffusione sonora della durata di 5 minuti che coinvolge 100 cittadini di Sansepolcro. L’idea nasce proprio come rito di benvenuto per gli ospiti e gli spettatori del festival, filodiffusa nella piazza centrale del borgo. Ricongiungendosi al tema della speranza, vista anche come ponte tra le culture, la Montanari sarà protagonista anche con lo spettacolo intitolato Maryam, in cui si svela la figura centrale di Maria, Madre di Gesù, anche nella cultura islamica.

Il Kilowatt festival si caratterizza per essere una rassegna fortemente legata al territorio, che vede la partecipazione attiva dei cittadini, è il caso della programmazione della spiaggia teatrale, nella piazza principale, a opera dei “Visionari”, 31 cittadini di Sansepolcro che nel corso dell’inverno hanno lavorato per selezionare 9 spettacoli da inserire in programmazione.

Proprio questo coinvolgimento è valso numerosi premi, tra cui il Premio Ubu 2010, e ha permesso alla cittadina di attivare una rete di coinvolgimento attivo in tutta Italia (con 300 partecipanti) e anche in Europa, attraverso il progetto Be SpectACTive!, finanziato dal Programma Cultura Creative Europe dell’Unione Europea, di cui il Comune di Sansepolcro è capofila insieme a CapoTrave/Kilowatt.

Per quanto riguarda la danza, da non perdere è la prima assoluta della giovane artista italo-giapponese Masako Matsushita, che presenterà il suo nuovo spettacolo, immerso nelle suggestive atmosfere della favola orientale. A tema oriente anche lo spettacolo della Compagnia TPO, direttamente dalla sezione “Visionari”, dal titolo La casa del Panda, che accompagnia grandi e piccini in un viaggio lungo la Cina, tra paesaggi, cultura e tradizione.

Novità assoluta di questa edizione è la presenza del circo contemporaneo, che porta al Kilowatt Festival alcuni degli artisti più importanti del panorama internazionale, in primis lo spagnolo Leo Bassi, considerato il più grande clown al mondo. Dal 17 al 22, in particolare, artisti circensi da tutto ogni parte del globo si esibiranno in rocambolesche performance sulla spiaggia di Kilowatt. La sezione teatro tocca molti temi quest’anno, come la produzione del cibo degli inglesi (Displace yourself Theatre), le relazioni tra occidente e islam (Teatro delle Albe), la lotta al terrorismo (CapoTrave) o le tensioni nelle periferie urbane con Ascanio Celestini

Per la sezione arte, da segnalare è la mostra Chissà com’è invece il mondo visto da te di Riccardo Lorenzi, esposizione fotografica a tema multireligioso, in cui i vari fedeli che vivono a Valtiberina vengono ritratti per osservare l’orizzonte comune condiviso da tutti, la fede. Speranza, tolleranza, apertura: il bello dell’arte sta proprio in questo, nel potere assoluto di abbattere gli ostacoli.

Carolina Attanasio