Isola del Cinema
12 Luglio 2017   •   Snap Italy

Isola del Cinema: la sordità infantile “Dentro il Silenzio“

«Nella splendida cornice romana dell’Isola Tiberina e all’interno della rassegna Isola del Cinema, è stato presentato lo scorso 28 giugno il mediometraggio Dentro il Silenzio, opera che pone l’attenzione sull’importante tema della sordità infantile. Ecco il nostro racconto dell’evento»

Sapevate che luglio è il mese dell’udito? Forse no. Il problema molto spesso è proprio questo, la disinformazione, soprattutto su tematiche delicate come, ad esempio, la sordità infantile. Ma il cinema viene sempre in aiuto e quale miglior modo di informare il pubblico se non attraverso il racconto per immagini di una storia vera? Vi abbiamo parlato di Isola del Cinema, la rassegna cinematografica romana organizzata sull’Isola Tiberina: lo scorso 28 giugno, all’interno della sezione Australian Focus, si è tenuta la proiezione del film Dentro il Silenzio, opera del regista Pino Sondelli, dedicata appunto al tema della sordità infantile. Noi di Snap Italy abbiamo incontrato il cast artistico e tecnico del film, che ci ha raccontato una storia fatta di emozioni, eccellenze italiane e messaggi sociali importanti. «Io batto molto su questo termine» dichiara il regista Pino Sondelli, «questo è un film, ma credo sia molto più importante definirlo messaggio sociale, ed io come regista ho cercato di restituirlo nel modo più vero e reale».

Dentro il silenzio è un’opera che racchiude la voglia di comunicare, attraverso una storia vera, il disagio della sordità infantile e la sua possibile risoluzione attraverso la scelta dell’impianto cocleare. Tutto nasce da un’idea di Antonio Della Volpe, responsabile del Centro di Riferimento Regionale Impianti Cocleari UOSD di Chirurgia Protesica della Sordità infantile del Santobono-Pausilipon di Napoli, e di Lucio Allegretti direttore della Società di Produzione Aquila Film, specializzata da trent’anni nella comunicazione in ambito medico-sanitario. L’intenzione era quella di far conoscere a tutti un settore all’avanguardia della sanità napoletana, quello riguardante la produzione di impianti cocleari, in cui primeggia, in Italia, proprio l’ospedale partenopeo. La Campania, infatti, è stata la prima regione italiana ad introdurre lo screening universale dei neonati, al fine proprio di individuare fin da subito eventuali disturbi dell’udito. L’Ospedale Santobono-Pausilipon è il maggiore in Italia per numero di impianti cocleari realizzati, oltre che per tecnologia ed offerta di informazioni sul mondo della sordità infantile e sulle possibili soluzioni al problema.

Era esattamente questo che si voleva comunicare con quello che inizialmente doveva essere solo un breve spot informativo. Ma è l’incontro col regista Pino Sondelli a cambiare le cose. «Lucio (Allegretti, ndr) mi accompagnò al Santobono per conoscere il primario e discutere sul progetto» ci racconta Sondelli. «Appena entrato nel reparto mi trovai davanti a dei bambini con apparecchi per la sordità, tutti calati nel silenzio, con tutta la loro sensibilità. Dopo questo impatto straordinario dissi a Lucio che avrebbero dovuto trovare un altro regista per lo spot, perché io volevo fortemente realizzare un film». Ed infatti, dopo una notte passata a scrivere, ecco pronta una sceneggiatura, basata su una storia vera, che riuscì a convincere tutti.

Il film mostrato a Isola del Cinema ci fa conoscere Alberto e Luisa, genitori di tre figli, la cui vita viene stravolta quando scoprono che i gemelli Giulio e Carlotta, nati con un udito normale, all’età di quattro anni iniziano a soffrire di sordità profonda. Il non volere, o il non essere capaci di affrontare il problema, misto al senso di impotenza che li accompagna, li trascina all’interno di un dramma familiare fatto di litigi, bugie e sensi di colpa. Solo grazie all’affetto dei familiari, e soprattutto agli incontri con specialisti del settore, la famiglia riesce a superare i propri timori, decidendo di dotare i figli di un impianto cocleare, così da permettergli di tornare a vivere al di fuori del silenzio.

A dare vita a questi genitori coraggiosi sono due attori napoletani, Stefania De Francesco e Stefano Moffa, che con le loro parole ci trasmettono una grande passione per il progetto: «Il film manda un messaggio molto forte ed è quello che abbiamo recepito noi per primi come attori» ci racconta Stefano Moffa. «Alberto è un personaggio difficile ma allo stesso tempo è stato facile interpretarlo perché le sensazioni che dovevo esprimere ero io il primo a sentirle. A volte durante le riprese Pino (Sondelli, ndr) doveva riportarmi alla realtà, come un padre che ti guida, perché le emozioni che provavo erano reali».

Il film è infatti stato girato all’interno del reparto pediatrico dell’Ospedale Santobono-Pausilipon e non sono state rare le occasioni in cui il cast ed il regista si sono trovati ad osservare e quasi “spiare” le vite reali di genitori e bambini alle prese con questo dramma. «Molti dei litigi e delle conversazioni tra i protagonisti visti nel film sono nate dall’osservazione della realtà» ci svelano il regista e il produttore Lucio Allegretti durante l’incontro a Isola del Cinema. Dal canto suo Stefania De Francesco, che interpreta Luisa, non ci ha pensato un attimo prima di decidere di accettare il ruolo: «Ho una cara amica con due bambini, entrambi affetti da sordità profonda ed entrambi dotati di impianto cocleare. Quando Pino mi ha proposto questo ruolo mi sono venuti i brividi».

Ma la realizzazione del progetto non sarebbe stata possibile senza l’apporto indispensabile della Cochlear, l’azienda australiana fondata nel 1981 e leader mondiale nelle soluzioni impiantabili e innovative per l’udito, da sempre impegnata esclusivamente nella cura della sordità profonda, tramite appunto l’impianto cocleare. Alfredo Strano, rappresentante dell’azienda, prima della proiezione a Isola del Cinema ci spiega che ad oggi la sordità profonda non è più un problema e che la vera difficoltà è far capire alle persone che una cura esiste. «Abbiamo supportato il progetto perché vogliamo diffondere la conoscenza che ad oggi l’udito è l’unico organo sensoriale in grado di essere ricostruito. Una volta fatta la diagnosi in tenera età, basterà un semplice intervento chirurgico simile ad un bypass, ed il bambino potrà vivere una vita perfettamente normale».

È di qualche giorno fa la risoluzione dell’Assemblea Mondiale della Sanità che approva un piano d’azione a favore della salute dell’udito e riconosce i vantaggi della prevenzione, dell’intervento e del trattamento della sordità profonda a livello mondiale. «Finalmente la sordità e l’ipoacusia sono state riconosciute come grave problema di salute pubblica» ci informa Alfredo Strano «la missione di Cochlear consiste nel migliorare la vita di coloro che sono affetti da questa patologia e speriamo che questo film possa mostrare una realtà ancora sconosciuta a molti».

Il film visto a Isola del Cinema adempie al suo scopo in quanto mostra tutte le fasi da attraversare per una famiglia che scopre di avere un figlio affetto da sordità profonda: dal dramma di una realtà difficile da accettare alla ricerca di una soluzione che sembra impossibile, passando anche per l’accettazione di una vita diversa per i propri figli. Ma il messaggio sociale di cui ci parlava il regista sta proprio qui: mostrare che invece una soluzione è possibile, che esistono strutture specializzate in grado di dare assistenza non solo sanitaria e tecnica, ma anche emotiva.

Molto spesso infatti il primo scoglio da affrontare non è la cura della malattia, ma l’impatto che essa ha sui genitori più che sui bambini. «Appena i genitori sentono le parole “sordità profonda” è finita. Il mondo crolla addosso e da quel momento in poi è difficile che qualsiasi parola riesca a ridare speranza» racconta il produttore del film, dopo aver osservato questi comportamenti per mesi durante la lavorazione del film, «il film dà la possibilità di mostrare alle persone che possono non avere paura e che davvero gli impianti cocleari sono una soluzione in grado di offrire un reale cambiamento di vita».

La proiezione a Isola del Cinema non sarà l’ultima: la prossima tappa sarà il Giffoni Film Festival e si spera che grazie a questa importante rassegna il film possa arrivare ad un numero più alto possibile di spettatori. «Questo film non è altro che una storia vera, una testimonianza di un’immagine vissuta realmente. Credo che sia un film importante per il messaggio sociale che vuole trasmettere, in termini di documento ma anche di denuncia e divulgazione di un problema, tra virgolette, che è la sordità», queste le parole del regista prima della proiezione. Dentro il Silenzio, oltre ad esprimere un’eccellenza sanitaria Made in Italy, racconta una sfida per il diritto di tutti a sentire la vita in tutte le sue melodie e sfumature.

Serafina Pallante