24 Luglio 2017   •   Redazione

Intervista ai Several Union: Rising Sun per un nuovo inizio

«Abbiamo intervistato i Several Union, rock band cesenate, un perfetto mix di passione, sangue e sudore. Il loro ultimo disco, Rising Sun, rappresenta una sfida ed nuovo inizio»

Energia nei live, potenza musicale e passione, sangue, sudore. Le caratteristiche di cui il rock ha bisogno e che i Several Union (pagina FB) hanno fatto loro.

Il sound della band di Cesena, già protagonista di tanti concerti in tutta Europa, è decisamente rock, ma la loro storia musicale possiede, più in generale, un background metal come ampiamente dimostrato dalla vicinanza delle loro produzioni al model metal d’oltreoceano. Nonostante la giovane età i Several Union hanno alle spalle 4 dischi e più di 250 live in contesti internazionali.

Il loro ultimo sforzo è il disco Rising Sun, su cui la band ha lavorato assiduamente per due anni. La scrittura, gli arrangiamenti e la registrazione è stata affidata ad un team di lavoro tutto italiano a differenza delle altre produzioni dei loro dischi. Il disco rappresenta l’evoluzione e un nuovo punto di partenza per la musica dei Several Union, nonché una sfida personale ed artistica. Andando oltre le tendenze musicali italiane del momento, i Several Union mettono avanti la fedeltà alla loro musica, la qualità stilistica, la cura nella produzione e l’energia dei live.

Ecco come hanno risposto alle nostre domande:

Benvenuti sul nostro Magazine! Parlateci di voi, chi sono i Several Union?
Siamo una band con alle spalle 12 anni di dischi, live insieme e tanta sinergia tra noi. Questo, tutto questo è il bello della nostra band. In questi 12 anni di attivià ci sono 3 dischi in studio, un disco di remix ed oltre 250 live in giro per l’Europa, fino in Russia. Negli ultimi due anni abbiamo lavorato sul nostro nuovo disco Rising Sun, frutto di un lavoro “matto e disperatissimo” dentro e fuori lo studio di registrazione, con una produzione volutamente diversa della altre, in quanto totalmente italiana.

Come nasce questo ultimo disco, Rising Sun, e quali sono le sue influenze?
Questo è un disco composto da 10 inediti. Con Rising Sun abbiamo voluto puntare sulla musica live, una musica  nuova. Quindi niente cover e nessun riarrangiamento ma solo inediti, che per noi rappresentano la vera forza di questo disco. Rising Sun è un lavoro composto da vari step e fasi. Le influenze sono tante, molte derivano da percorsi interni come lo studio dell’elettronica; altre influenze, invece, vengono soprattutto dalla scena new rock americana.

So che siete particolarmente affezionati al singolo, titletrack, Rising Sun in quanto rappresenta l’ultimo periodo della band. Cosa ci dite a riguardo?
La simbologia del sole che sorge – la nuova vita – è il leitmotiv del disco. Questi sono stati due anni difficili e lunghi. Due anni lontani dal live, per noi fondamentali, perché il processo di creazione ti porta a scambiare le carte in tavola, cambiare gli equilibri e metterti alla prova nuovamente, soprattutto perché vuoi dire qualcosa di diverso rispetto a prima. È stato un periodo anche di tensioni; spesso ci siamo sentiti lontani dal risultato, ed invece, alla fine, siamo riusciti ad ottenere quello che volevamo. Abbiamo dato vita alla nostra nuova concezione di musica ed abbiamo raggiunto i nostri obiettivi.

Mi accennavi dell’importanza delle esibizioni dal vivo per i Several Union, ma anche per questo genere di musica, in generale. Qual è il vostro rapporto con i live e con il vostro pubblico?
Chi ha assistito a un po’ di live del Several Union sa che l’energia che mettiamo nei live è uno dei punti principali della nostra musica. Noi abbiamo un background decisamente metal mentre questo disco ha un timbro molto più rock. È stata una scelta precisa, di cui siamo estremamente soddisfatti. Ti posso dire che il nostro approccio metal al palco ritorna e traspare anche suonando Rising Sun dal vivo, che è musicalmente diverso dal resto dei nostri lavori.

Quello dei Sever Union è un sound decisamente rock, che strizza l’occhio al metal. Cosa significa suonare questo genere in Italia?
Wow, domanda difficile! Suonare questo genere in Italia è principalmente una sfida. Sembra che ultimamente ci sia molta meno attenzione, entusiasmo e coinvolgimento, anche tra band, e di questo ci dispiace. C’è meno interesse anche nei confronti dei live. Proprio l’altro giorno riflettevamo e ci siamo chiesti: chi ce l’ha fatto fare? Perché pubblicare un disco in Italia ora, quando adesso è tutto più difficile rispetto ad alcuni anni fa? Ma subito dopo ci siamo risposti che non ci importava nulla! Il disco contiene le canzoni che noi vogliamo suonare, che ci piacciono. Abbiamo deciso di fare delle scelte, magari suonare una volta in meno ma scegliendo i contesti, le persone e i palchi che possano valorizzare la nostra musica.

Con i vostri live avete avuto modo di suonare su palchi europei di rilievo, come quelli in Russia. Ci sono date italiane che possiamo segnare in agenda per venire a sentirvi?
Saremo il 15 settembre a Cesena e il 10 novembre a San Martino di Lupari, in provincia di Padova. Il calendario del tour è in continuo aggiornamento. Sicuramente ci saranno nuove date all’estero, e molto probabilmente torneremo in Russia.

Buona fortuna ragazzi!

Elisa Toma