Sperlonga Instaborghi
30 Agosto 2017   •   Carolina Attanasio

Instaborghi: Sperlonga, terra di mare e di miti

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«Questa settimana Instaborghi scivola in quel di Sperlonga, uno dei borghi costieri più caratteristici della costa laziale»

Per risalire alle origini di Sperlonga (sito ufficiale), protagonista questa settimana di Instaborghi (qui l’ultima puntata), tocca andare alle calende greche, come si suol dire. Questa terra nasce avvolta dal mito delle ninfe di mare, che abitavano le grotte calcaree della zona: la più bella di loro, di nome Sperlonga, fece innamorare quello sciupafemmine di Giove, che nell’euforia di un amplesso provocò un terremoto, da cui sono nate le odierne falesie della costa.

Una delle prime descrizioni di Sperlonga ce la dà Plinio, in epoca romana, parlandone come il luogo della spelonca, fatto di grandi caverne che potevano ospitare intere abitazioni, trasformate dai nobili romani in vere e proprie ville, come quella di Tiberio (la più famosa), sopravvissute al mare fino al X secolo, quando i pirati costrinsero gli abitanti del posto a mettersi al riparo sullo sperone di San Magno, iniziando a definire l’odierna morfologia del borgo. Dopo essere stata rasa al suolo da Kareiddin Barbarossa nel 1500, Sperlonga deve aspettare il ‘700 per tornare a vivere, arricchita di palazzi signorili e chiese. A partire dalla seconda metà degli anni ’50 del novecento, Sperlonga rifiorisce come apprezzato borgo marinaro, impreziosito dalla collezione di marmi dell’antica Villa di Tiberio, imponendosi come uno degli scorci più belli del litorale laziale.

Da vedere a Sperlonga

Prima di perdervi sulle spiagge o nei meandri della gastronomia locale, sarebbe bene fare un salto al Museo Archeologico, che custodisce i reperti scultorei rinvenuti nel 1957: si tratta di una vera epopea su marmo, tutt’ora in fase di restauro, che racconta i quattro episodi dell’epos omerico, Ulisse che solleva il cadavere di Achille, Scilla che attacca la nave di Ulisse, l’accecamento di Polifemo e il ratto del Palladio. I marmi, a quanto si apprende, sarebbero opera degli scultori rodii, gli stessi che hanno realizzato il celebre Lacoonte in Vaticano. Il Museo custodisce anche alcuni reperti provenienti dalla famosa Villa di Tiberio, che chiaramente dovete visitare. Se siete più propensi al mare, fate un salto al Laboratorio Torre Truglia, ospitato nell’omonima costruzione, un piccolo gioiello dedicato alle tematiche ambientali del mondo marino.

Da Fare a Sperlonga

Siamo pur sempre in un borgo di mare, e che mare. Sperlonga è uno dei posti più apprezzati dell’intero litorale laziale, patria di sport a vela, immersioni, free climbing, cicloturismo, itinerari naturalistici. L’Oasi blu, gestita dal WWF, è uno stupendo angolo di mare vicinissimo alla Villa di Tiberio. Per chi ha voglia di camminare, è possibile lanciarsi in escursioni lungo l’antica Via Flacca, che si snoda lungo i promontori sul mare, un percorso panoramico degno di nota. Da Sperlonga è facile raggiungere anche il Parco Nazionale del Circeo, considerato uno degli habitat costieri più incontaminati, un vero e proprio tripudio di macchia mediterranea.

Da mangiare a Sperlonga

Cucina povera, zuppe e pasta di mare, legumi, piatti marinati, siamo sul litorale ed è d’obbligo aspettarsi cucina di mare, e buona anche. La specialità sono le zuppe di sarde o di pesce alla sperlongana, i bombolotti al ragù di seppia o gli spaghetti alle cicale di mare.

Curiosità

Ogni anno, a settembre, a Sperlonga si conferisce il Premio Grotta di Tiberio, nell’ambito dell’omonima manifestazione culturale che assegna il riconoscimento a importanti figure nel mondo delle eccellenze accademiche, che si sono particolarmente distinte per il loro contributo in ambito culturale e scientifico. Durante queste giornate, si può assistere a convegni, concerti, incontri di alto livello con personalità di spicco nel mondo dell’arte e della scienza.

Carolina Attanasio

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