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17 Gennaio 2018   •   Carolina Attanasio

Instaborghi: Bardonecchia, l’Italia vista dai confini

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«Terra di confine, dove l’italiano è occitano, Bardonecchia è la tappa settimanale di Instaborghi, tra il freddo delle Alpi e il calore dei vini piemontesi, fateci un salto con noi»

Milletrecentododici metri di altitudine, Bardonecchia (sito turistico ufficiale) è il palco di un teatro naturale di cime meravigliose e abbastanza elevate. Benvenuti in Piemonte, dove l’inverno picchia ma non scalfisce la sobrietà dei piemontesi. Siamo tra le valli di Rochemolles, del Frejus, della Rho e di Mezelet, un piccolo paradiso – ovviamente – per gli amanti dello sport e della montagna. Instaborghi continua il suo viaggio invernale (qui le altre puntate) per farvi conoscere le piccole meraviglie italiane, a ogni latitudine.

 

Da vedere a Bardonecchia

Bardonecchia è davvero un piccolo gioiello: il nucleo del paese è il Borgovecchio, che stringe il suo nucleo intorno alla piccola Chiesa Parrocchiale di S. Ippolito, la cui caratteristica è avere due campanili, uno ottocentesco e l’altro, più antico, in stile romanico. Il centro storico è stato riqualificato, pur mantenendo le sue caratteristiche intrinseche, ed è il cuore dello shopping e dei ristoranti, che affacciano sulla strada principale, a traffico limitato. Sulla piazza antistante la chiesa, il Museo Civico raccoglie tutte le testimonianze della cultura locale, da sempre molto legata all’agricoltura e alla pastorizia, prima che il turismo trasformasse Bardonecchia in una delle location più ambite dell’inverno piemontese. La Tur d’Amun è quello che resta dell’antica torre del Castello dei Signori di Bardonecchia, parliamo di una costruzione del XV secolo. Dal centro del paese ci si avventura facilmente per belle passeggiate nelle due valli di Frejus e Rho, percorribili tranquillamente anche in bici o a cavallo.

Da fare a Bardonecchia

Il centro del borgo, così come la stazione, sono a poca distanza dalle aree sportive attrezzate di Bardonecchia, servite anche dal trasporto urbano. Il comprensorio sciistico comprende 17 km di piste da fondo e 10 km di percorsi per ciaspole e racchette, mentre l’impianto di Colomion – Les Arnaud-Mezelet fornisce 15 impianti di risalita, fino a 2.400 metri d’altitudine. Bardonecchia è Comune Olimpico (per le Olimpiadi invernali 2006), ha ospitato le gare di snowboard e un villaggio olimpico. Le attività sportive invernali si sprecano, avete l’imbarazzo della scelta sulla neve, così come negli altri periodi dell’anno, tra equitazione, biking, golf, piscine, skating, tennis, c’è di tutto. A Borgovecchio ogni giovedì mattina si svolge il piccolo mercato settimanale, tra il brulicare dei negozietti di artigianato locale e antiquariato.

Da mangiare a Bardonecchia

Qui i sapori risentono dell’influenza francese e dell’Alta Savoia, siamo pur sempre in un posto di confine e le usanze culinarie piemontesi qui assumono sfumature internazionali. Tuffatevi senza pietà sulle Cajettes, gnocchi di patate, ortiche, cipolla e farina di segale, gratinati, una vera delizia. La Grissa è una zuppa con pancetta affumicata, formaggio, uovo e grissini sbriciolati nel brodo, mentre sentirete una certa influenza francese nella Soupe Grasse, brodo con pane nero, cipolla e formaggi, o ancora la Fave Franche, un purè di fave, castagne e patate, giusto per tenersi leggeri. Siamo pur sempre in Piemonte, dunque non dimentichiamoci dei vini, qui in zona si trovano dei gran rossi di qualità, come il Becouet e il Valsusa doc.

Curiosità

Bardonecchia si trova in Occitania, una zona senza apparenti confini, conosciuta per essere la patria della lengo d’oc dei trovatori del medioevo. Qui la parlata è una panacea comprensibile anche subito oltreconfine e non solo, lo stesso accento si ritrova anche ai piedi dei Pirenei e verso l’Atlantico. La cultura occitana è ancora molto presente sul territorio, la si ritrova nelle feste patronali, nei costumi e nella cucina.

Carolina Attanasio

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