Sfilata Gucci F/W 2016 moda genderless
13 Aprile 2016   •   Snap Italy

Moda genderless: Gucci porta in passerella la moda per tutti

«La famosa maison della doppia G, fondata a Firenze nel 1921, sceglie di unificare le sfilate uomo e donna a partire dal prossimo anno, introducendo il fenomeno della moda genderless in passerella»

Marco Bizzarri, Presidente e Ceo di Gucci in occasione del suo discorso al New York Time International Luxury Conference, tenutosi in Francia a Versailles il 5 aprile 2016, ha annunciato che il Direttore creativo Alessandro Michele presenterà una sola collezione per ogni stagione. Il primo show unificato dedicato alla moda genderless si svolgerà presso la nuova sede di Gucci a Milano in via Mecenate.

«Optare per un’unica sfilata per ogni stagione semplificherà molti aspetti del nostro business. Mantenere due calendari distinti e separati è più il risultato di un retaggio della tradizione che una scelta pratica»

Alessandro Michele

Una scelta non facile ma del tutto naturale dal momento che Alessandro Michele aveva già reso costante la presenza di uomini all’interno di sfilate dedicate alle collezioni donna e viceversa, introducendo di fatto il concetto di moda genderless. Una decisione che rispecchia la visione creativa del designer e che ha coinvolto diverse maison di moda. Durante la Milano Fashion Week uomo autunno/inverno 2017, marchi italiani come Antonio Marras, Ermanno Scervino e Prada hanno presentato in passerella alcuni outfit delle collezioni womenswear all’interno delle sfilate uomo.

Gucci

Molti fashion designer, tra i quali il giovane Filippo Disperati e lo stesso Alessandro Michele, ritengono che il fenomeno della moda genderless sia il futuro delle passerelle. Lo stile non ha più genere, l’uomo e la donna avranno la possibilità di sperimentare e indossare capi che rendono indefinibili i confini tra moda maschile e femminile, dando vita a un nuovo “guardaroba condiviso”. Inoltre Bizzarri conferma la sua decisione di voler mantenere la politica aziendale di “see now, buy later”, lavorando a stretto contatto con la Camera Nazionale della moda italiana per ridefinire il calendario delle sfilate, in modo da rispettare i normali processi creativi e produttivi.

Tom Ford S/S 2016

A causa dell’uso costante della tecnologia che ha abituato sempre più persone ad avere “tutto e subito”, nell’ultimo periodo abbiamo assistito a un forte dibattito riguardo la decisione di alcuni brand di voler accorciare i tempi di produzione, permettendo ai clienti di acquistare nelle boutique i capi e gli accessori appena visti in passerella. Nonostante abbia suscitato molte polemiche, questa scelta è stata condivisa e realizzata da marchi come Burberry, Fendi, Tom Ford e Vetements che hanno deciso di produrre le collezioni in anticipo rispetto alle settimane della modapermettendo l’acquisto immediato di una serie di prodotti, in modo da poter soddisfare immediatamente i gusti e le esigenze delle fashion victim e degli amanti della moda genderless.

Anthony Vaccarello

Un cambiamento così radicale che comporta la realizzazione di un maggior numero di collezioni rispetto al passato, potrebbe innescare un meccanismo in cui l’artigianalità, l’esclusività, il valore di un determinato prodotto e soprattutto la creatività degli stilisti rischierebbero di scomparire, portando inevitabilmente al calo delle vendite e al collasso dei fatturati delle aziende.

Non a a caso, nell’ultimo anno, sono avvenuti numerosi allontanamenti (volontari?) dei direttori creativi dalle loro rispettive case di moda, da Raf Simons per Dior a Brendan Mullane per Brioni, Alber Elbaz “cacciat”” da Lanvin, Massimiliano Giornetti da Ferragamo, fino a Anthony Vaccarello che ha lasciato Versus Versace per approdare da Saint Laurent subito dopo il licenziamento di Hedi Slimane.

Zara

Una vera e propria rivoluzione. I marchi low cost più famosi, come Zara, H&M e Mango, non avranno più la possibilità di “ispirarsi” ai luxury brand (soprattutto i marchi italiani), attraverso le immagini postate in tempo reale sui social network durante le sfilate, tantomeno di riprodurre in poche settimane capi molto simili agli originali, un sistema che ha causato un crollo delle vendite nel mercato del lusso.

La moda sta cambiando. Cosa accadrà durante le prossime fashion week?

Claudia Brizzi