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31 Maggio 2017   •   Carolina Attanasio

Grand Tour d’Italia, il viaggio virtuale di Google

«Il motore di ricerca più famoso al mondo rivisita il Grand Tour in Italia, portandolo nell’era virtuale dell’alta definizione»

Vi ricordate il Grand Tour del XVII secolo? Giovani, ricchi e rampanti aristocratici, si concedevano un viaggio attraverso l’Europa occidentale – che poteva durare mesi, anche anni – la cui tappa più ambita era l’Italia. Una cosa tipo interrail, solo niente cuccette sbiadite negli intercity notte e ostelli come noi poveri mortali, ma carrozze, cavalli, bauli, libri, baionette, mantelli, baciamani eccetera. Roba per pochi, che tuttavia ha dato origine a quello che oggi è il turismo di massa. Si tornava a casa carichi di meraviglie, era un’occasione per studiare la cultura, la politica, l’arte dei Paesi europei, un po’ come noi oggi, che viaggiamo per imparare a dire “birra” in tutte le lingue.

Ma concentriamoci sull’Italia: che ci venivano mai a fare questi giovanotti? Non avremo mica il più grande patrimonio storico-artistico del mondo? Roma caput mundi, vedi Napoli e poi muori, ma anche Pompei non ce la dimentichiamo, poi la Sicilia, Venezia, Firenze, devo sul serio continuare e dirvele tutte? Goethe ci ha scritto un’opera in due volumi, Viaggio in Italia, in cui racconta per filo e per segno il suo percorso in incognito lungo la Penisola.

Qualche secolo dopo siamo un po’ tutti viaggiatori, ma chi di noi ha il tempo di farsi davvero un Grand Tour? Vacanze esotiche a parte, rosicchiamo ferie e weekend qua e là per scappare dalla routine e finiamo per non avere il tempo di vedere davvero quello che vorremmo vedere. Questo vale, in particolar modo, per le grandi città d’arte, dove finiamo schiacciati in code chilometriche, fiumi di turisti, orde di selfisti, e non godiamo a fondo le esperienze nei grandi luoghi della cultura.

Così Google deve aver pensato: vabbè, possibile che devo fare tutto io? Il nostro oracolo moderno, già da un po’ di tempo, ha inaugurato la sezione Arts and Culture, un viaggio virtuale dedicato alle grandi opere, ai luoghi, alle tradizioni in giro per il mondo, fatto alla maniera di Google: in accaddì, treddì, superdefinizione, iperdettagliato. Ah, questi ammerricani. Qualcuno, lì a Mountain View, deve aver sentito parlare di questa storia del Grand Tour del 1800 e non ha resistito alla sfida di farlo rivivere in un virtuale che supera quasi il reale. E così, ecco che Venezia, Roma, Siena e Palermo sono a portata di schermo, in un percorso immersivo nella storia e nelle loro più grandi tradizioni. Siete mai stati in prima fila al Palio di Siena? No? Eccovi serviti: sembra quasi di sentire l’odore dei cavalli e il vicino che ti urla nell’orecchio.

Mai partecipato alla Festa del Redentore a Venezia, a celebrare la liberazione dalla peste? Ci pensa il Grand Tour.

Sapevate che i Musei Capitolini di Roma sono il primo museo di arte pubblica in Italia? O che il Teatro Massimo, simbolo di Palermo, è uno dei più grandi esempi di edilizia ottocentesca in Italia? Con Google potete ammirarlo a 360° gradi, mentre ascoltate in sottofondo La Traviata di Verdi.

Il Grand Tour, realizzato in collaborazione con le massime istituzioni culturali italiane, è tutt’ora in via di sviluppo e prevede l’utilizzo di oltre 1.300 immagini e video messi a disposizione dai partner, al fine di realizzare 25 video e 38 mostre digitali in giro per la Penisola, con un’attenzione al dettaglio e al racconto che prova a sfidare la resa dal vivo di questi posti.

Fermo restando che non avete scuse, le esperienze e i viaggi sono belli se sono reali, il Grand Tour di Google è un percorso esperienziale stupendo, che passa nei luoghi e attraverso le persone che li vivono, costruendo una narrazione emozionale che vi farà chiedere perché non siete ancora andati a viverla, quell’esperienza. Buon viaggio.

PS. Armatevi di cuffiette e browser adeguato per seguire il Grand Tour qui.

Carolina Attanasio