16 Dicembre 2016   •   Redazione

I Ghost raccontano il loro “Senso della Vita”

“I Ghost ci raccontano la loro passione, tra impegno sociale, live e duetti con grandi artisti”

I Ghost sono Alex ed Enrico Magistri, polistrumentisti con una grande passione per la musica che nel 2006 iniziano la loro attività musicale. Il loro “credo artistico” è fortemente legato ai live, da sempre uno dei punti di forza del progetto. Il singolo La Vita è uno Specchio segna nel 2011 un momento importantissimo per la carriera dei Ghost: raggiunge il “Disco di Platino”, riceve il “Wind Music Awards” nella meravigliosa cornice dell’Arena di Verona, il Premio Lunezia  (sezione Big), e la Nomination (categoria Best NewAct) agli MTV TRL AWARDS. Parallelamente, in perfetta coerenza con il loro messaggio artistico, intensificano l’impegno nel sociale. Tra il 2012 e il 2014 collaborano attivamente con l’ AISA (Associazione nazionale per la lotta alle sindromi atassiche), con la CROCE ROSSA, con l’INPEF (Istituto Nazionale di Pedagogia Familiare), con YOU MAN RIGHT (Associazione per la tutela dei diritti umani), oltre a partecipare, come ospiti, a numerosi convegni sui diritti dei bambini, sul rispetto per le differenze e sull’integrazione razziale. Quest’anno, dopo una serie di numerosi altri successi, producono il nuovo album Il Senso della Vita che  include due featuring con artisti come Ornella Vanoni ed Enrico Ruggeri.  Il Senso della Vita entra subito nella prima settimana al 10° posto degli Album più venduti e 6° posto della Classifica FIMI degli Album più venduti su scala nazionale, riportato anche nella SuperClassifica di Tv Sorrisi e Canzoni.

Una band straordinaria che vive la musica con grande passione e che si è raccontata in un’intervista a noi di Snap Italy.

Iniziamo a conoscervi meglio…Come si sono formati i Ghost e perché avete scelto proprio questo nome?

Siamo due fratelli a e con una forte passione per la musica sin da bambini. Tutto è iniziato un po’ per gioco e da lì è diventato prima uno studio, poi una passione sempre più forte e grande che negli anni è diventata anche un lavoro. Ci siamo formati “giocando”, senza avere il mito dell’arrivare alla fama a tutti i costi, ma dello sviluppare con sacrificio, dedizione, e rispetto per la musica, i nostri progetti. Entrambi suoniamo diversi strumenti e abbiamo deciso di formare una band. In realtà discograficamente siamo un duo ma abbiamo tutti i sapori di una band, poiché collaboriamo con tanti altri musicisti da diversi anni. Per quanto riguarda il nome invece “Ghost” per noi rappresenta l’anima, quella parte interiore che in qualche modo è libera di manifestarsi solamente quando fa qualcosa con passione e quando riesce liberamente ad esprimere tutto ciò che sente. Ghost è un concetto di essenza e non di apparenza, un fantasma che rappresenta un luogo per noi importante, l’anima, misteriosa e sorprendente che liberiamo con la musica!

Sappiamo che avete sempre dato moltissima importanza ai live, al contatto con le persone. Come mai avete scelto questo percorso artistico, sicuramente molto duro?

Hai detto una cosa centrata! Abbiamo scelto sicuramente la strada più dura ma credo anche la più bella, giusta e onesta.  E’ quella che  ti forma musicalmente ed umanamente, un po’ come la vita. Non puoi da bimbo già pensare di costruire una famiglia ancor prima di capire che cos’è una famiglia. Ovviamente quando si sceglie la strada più lunga  riesci ad essere ancora più soddisfatto di ogni tassello che metti, per questo abbiamo alimentato sempre i live perché grazie a questi si ha quel contatto diretto e umano con le persone. Riesci a capire quanto la musica unisce, abbatte le barriere tra il bianco e il nero, tra chi crede e chi non crede, tra chi è di destra e chi di sinistra, chi ha due anni e chi 70! In un concerto ognuno è libero  di esprimere la propria anima,  richiamando il concetto di “Ghost”, e noi possiamo avere un riscontro immediato.

Avete dedicato molte energie anche nell’impegno sociale… Credete che la musica possa rappresentare una sorta di cura per alcune problematiche?

Assolutamente si! Noi abbiamo costruito questo stretto rapporto con le persone, un po’ come artisti di strada, e viviamo in modo diretto ogni cosa. Un bimbo che magari ha problemi e inizia a parlare perché sta ascoltando un tuo brano, si avvicina alla parola grazie alla musica. Quando assisti a queste cose concrete e le vivi, quando l’emozione parla, e vince in questi casi, la passione si rafforza e riusciamo a capire con certezza che la musica aiuta assolutamente a stare meglio. Lo ha fatto tante volte con noi, ma è ancora più bello quando sai che qualcosa che hai creato può dare un aiuto a chi ne ha bisogno. Spesso queste persone che hanno bisogno, con un semplice sorriso ti ripagano donandoti gioia e ti fanno capire che i veri problemi sono altri rispetto magari a quelli che uno ritiene tali e alla fine aiutano loro te.

Arriviamo ora al vostro ultimo lavoro, Il Senso della Vita, uno splendido album che vanta la collaborazione con due grandi artisti italiani…

Sono 10 anni di discografia a livello professionale e volevamo in qualche modo festeggiare con qualcosa di diverso e originale. Noi abbiamo sempre fatto tanti live in tutta Italia e abbiamo molto spesso duettato con artisti di fama nazionale condividendo con loro il palco. Non lo avevamo mai fatto in studio, anche perché significa creare un brano dedicato ad un personaggio ed essere soddisfatti del lavoro. E’ nato tutto un po’ per gioco, dalla voglia di fare un duetto, di condividere un’avventura, ma mai ci saremmo aspettati di lavorare con nomi così importanti, dal grande spessore umano e musicale.  Ornella Vanoni ed Enrico Ruggeri hanno aderito in modo diverso al progetto. Con Ornella Vanoni è nato tutto da una bozza piano e voce che poi è stata riarrangiata tutti insieme nel momento in cui lei ha aderito alla proposta. Con Enrico Ruggieri la collaborazione è stata diversa. Abbiamo scritto un brano insieme a Giuseppe Anastasi, un grande autore, ed è stato presentato direttamente già arrangiato. Ti tremano le gambe quando vedi che artisti di tale spessore sono lì con te a condividere il momento e lo fanno con naturalezza… ti rendi conto di quanto siano grandi e il modo in cui va vissuta la musica con il piacere della condivisione.

Vi lasciamo con un’ultima domanda…Dove vedremo i Ghost nel vicino futuro?

Dal 2017 presenteremo, probabilmente partendo dall’Auditorium Parco della Musica di  Roma, il nostro disco live, “Il senso della vita”, che racchiude questi 10 anni di storia dei Ghost. Non vediamo l’ora di portarlo live perché durante i concerti le emozioni viaggiano ed entrano nelle anime di altre persone. Potrete trovare tutte le news sulla pagina Facebook dove ci sono anche video, foto, insomma un po’ di tutto!

Grazie e in bocca al lupo per tutto!

Grazie a voi di cuore.

Chiara Cavaterra