22 Ottobre 2017   •   Redazione

Federico Bernardeschi, Baggio e la strada verso la Juve

«È stato uno degli acquisti più costosi e più discussi dell’intera estate italiana. Stiamo parlando dell’approdo di Federico Bernardeschi alla corte di Massimiliano Allegri, alla Juventus.»

Dopo un corteggiamento durato più di due mesi, la Fiorentina ha capitolato, cedendo il suo giocatore più talentuoso ai nemici storici. Firenze-Torino, un viaggio di sola andata per i campioni, come racconta Benedetto Ferrare su Repubblica, visto che il paragone è molto illustre: 27 anni fa, alla vigilia di Italia ’90, la tifoseria viola scese in piazza in massa, tentando invano di fermare la cessione di uno dei talenti più cristallini di tutta la storia del calcio italiano. Parliamo di Roberto Baggio e di Federico Bernardeschi, talenti cristallini del calcio italiano che da Firenze sono partiti alla volta di Torino per vincere con la maglia della Juventus.

Come Roberto

Ancora una volta, dunque, la tifoseria fiorentina ha visto passare dal lato “oscuro”, ai rivali più odiati, il suo numero 10. Non sono mancate le proteste: stavolta, però, non contro la società come nel famoso precedente, ma nei confronti del ragazzo, reo di aver forzato la cessione con continui certificati medici per ritardare il suo ritorno in ritiro. Il costo è stato di 40 milioni: un prezzo elevato, sicuramente, ma che non ha fatto tanto scalpore, viste le cifre esagerate che circolano nel mondo del calcio negli ultimi periodi; lo fecero, eccome, i 18 miliardi sborsati allora per il cartellino di Baggio. Al cambio, sarebbero circa 7 milioni e 750 mila €, ma, ovviamente, è un valore fasullo, visto che all’epoca i cartellini valevano molto di meno e le possibilità economiche delle società erano molto più limitate rispetto ad ora.

Numeri a confronto

Confrontare una pietra miliare del calcio mondiale come Roberto Baggio a un giocatore come Federico Bernardeschi, da poco addentratosi nelle dinamiche delle partite che contano, sarebbe irrispettoso nei confronti di Roby, ma anche ingiusto nei riguardi di Federico, il quale si sta affacciando solo adesso ad alti livelli. Tuttavia, Sports Bwin ha analizzato le statistiche dei due calciatori appena arrivati a Torino.

Innanzitutto partiamo col dire che Baggio aveva un po’ di esperienze in più, anche se non troppa, rispetto al fantasista ex Crotone. 95 presenze in Serie A e 13 con la Nazionale per il Divin Codino, complessivamente poco più di una 30ina rispetto a Bernardeschi, che con la maglia viola ha collezionato 72 partite nella massima serie e 9 con quella degli Azzurri. A favore, e di molto, il conto dei gol realizzati in A per Baggio: ben 39 contro i 14, quasi tutti nella scorsa stagione, di “Chicco”. Entrambi i calciatori sono arrivati a Torino senza aver mai alzato un trofeo in carriera: Baggio impiegò 3 anni a farlo, conquistando la Coppa Uefa nel 1992-1993 contro il Borussia Dortmund, mentre Bernardeschi ha visto sfuggire l’occasione di sollevarne uno alla prima presenza, in Supercoppa contro la Lazio. Ci saranno, ovviamente, altre opportunità.

Due calciatori simili nella loro storia, ma tanto diversi. Paragoni tecnici sono fuorvianti, per via delle loro caratteristiche incompatibili, ma soprattutto di un calcio che è cambiato e continuerà a farlo nei prossimi anni. La Juventus si è assicurata, e di questo siamo certi, uno dei maggiori talenti del calcio italiano. Sarebbe comunque una sorpresa se Bernardeschi riuscisse ad avere una carriera come quella di Roberto Baggio, ricca di imprese storiche e di gesta memorabili. Sicuramente se lo augura il ragazzo, ma tutto il popolo italiano spera che possa fare grandissime cose con la maglia dell’Italia.