Fashion Revolution
24 Aprile 2016   •   Raffaella Celentano

Fashion Revolution Day: 10 brand sostenibili Made in Italy

«Per il Fashion Revolution Day abbiamo selezionato i migliori brand italiani nel panorama della moda sostenibile»

La moda è da sempre sinonimo di bellezza e gusto estetico, ma è anche espressione del mondo attorno a noi. Gli abiti che indossiamo sono portavoce, quindi, non solo delle nostre scelte personali, ma anche di ciò che ci circonda. Il mercato del fashion fa di tutto per accontentare e stupire i consumatori, ma al giorno d’oggi questo non significa solo offrire capi accattivanti e a buon mercato. Il pubblico è ormai sempre più sensibile ad argomenti come la responsabilità sociale e la sostenibilità, e anche l’industria della moda sta iniziando ad offrire prodotti accattivanti non solo esteticamente, ma anche per il loro risvolto etico. Nasce così la Fashion Revolution Week, che dal 18 aprile 2016 coinvolgerà più di 70 paesi, fino a domenica 24 aprile quando in Italia si svolgerà il Fashion Revolution Day.

Nel ricco panorama della moda sostenibile, purtroppo, l’Italia è ancora indietro, ma molte griffe stanno abbracciando questa politica, impegnandosi in progetti etici e solidali.

In occasione del Fashion Revolution Day 2016, Snap Italy ha preparato per voi una lista dei maggiori brand etici del Made In Italy. Molto diversi tra loro, ma con un obiettivo comune: rendere la moda bella e accattivante, ma anche sostenibile.

Par.co Denim è una società bergamasca che disegna e produce abbigliamento sostenibile. La loro mission consiste nell’unire sapientemente le nuove politiche di sostenibilità con la tradizione artigianale italiana, utilizzando solo tessuti biologici e riciclati.

Cangiari (in dialetto calabrese significa cambiare) è il primo marchio di moda etica italiano di fascia alta. Il brand lavora solo con tessuti artigianali e tradizionali, lavorati nel massimo rispetto dell’ambiente. Inoltre, la filiera di produzione – completamente Made In Italy – è formata da cooperative sociali che si occupano delle fasce sociali più basse e del riscatto del territorio.

Ligneah è un marchio innovativo, nato dalla volontà di dare vita ad un nuovo materiale naturale e sostenibile. Il loro motto è sembra pelle ma non è, infatti i loro prodotti sono realizzati con un legno morbido che può essere lavorato come la pelle, ma è ovviamente cruelty free. I legni adoperati, inoltre, provengono da foreste gestite eticamente nel rispetto dell’ecosistema.

Quagga è un marchio emblema dell’eco-fashion. I capi firmati Quagga sono sostenibili e responsabili, e vengono realizzati in contesti sociali etici e privi di discriminazioni. Il punto di forza del brand sono i materiali, costituiti da fibre 100% riciclate e prive di sostanze chimiche o nocive. A tutto ciò, poi, il brand riesce ad unire anche la bellezza, il comfort e il design sempre attuale, per ricordare ai consumatori che concentrarsi sull’etica non vuol dire allontanarsi dall’estetica.

Wave-O è il marchio creato dall’archi-stilista Ondine de La Feld. La sua è una visione altamente ironica del mondo glamour e della sostenibilità, che sa trasformare un’idea così impegnativa in un progetto spiritoso. Nascono così le T-shirt eco-pop realizzate per lo più in ECONYL®, fibra riciclata e riciclabile all’infinito. Un’idea rivoluzionaria e di grande successo, che riesce a conquistare e a mettere d’accordo tutti.

Tappo Bag è un brand nato – potrebbe sembrare strano – da un matrimonio eco-sostenibile! Stephanie e Alessio hanno deciso di sposarsi nel totale rispetto dell’ambiente, e da lì è partita la loro avventura, che li ha portati a fondare prima un’associazione ambientalista, e poi a lanciare un’incredibile borsa realizzata con tappi di bottiglia, appunto la TappoBag. Si tratta di raccogliere materiali di rifiuto e trasformarli in accessori unici. E infine, last but not least, il ricavato delle vendite viene interamente utilizzato per finanziare la loro associazione ambientalista.

Silvia Massacesi è un marchio di accessori eco-sostenibili, fondato da Silvia Massacesi e Davide Mariani. I prodotti sono realizzati interamente con materiali naturali, attraverso un attento studio del design , per rendere ogni prodotto bello e funzionale, oltre che etico. Il loro punto di forza, sicuramente, risiede nell’unire l’alta tecnologia e l’eco-sostenibilità con la grande tradizione artigianale italiana, per guarda al futuro senza mai dimenticare le proprie origini.

Origine è il brand, fondato da Giulia Marotta, che propone borse artigianali Made In Italy, ecologiche e completamente cruelty-free. La pelle e le altre fibre di origine animale cedono il passo a fibre artificiali e al cotone, mentre la progettazione e la realizzazione sono affidate, rispettivamente, a laboratori lombardi o piemontesi e poi ad artigiani toscani. L’approccio vegan e cruelty-free nella creazione delle borse Origine è certificato dal progetto LAV Animal Free Fashion.

Regenesi è il marchio Made In Italy, fondato nel 2008 da Maria Silvia Pazzi, che si occupa di realizzare oggetti di design innovativi e alla moda con soli materiali riciclati. L’dea di base è quella di promuovere un nuovo stile di vita più etico, senza dimenticare l’impatto estetico dei prodotti. Alluminio, gomma, plastica e cartone sono solo alcuni dei materiali che, grazie a Regenesi, possono vivere una nuova vita, trasformandosi in oggetti e accessori moderni e accattivanti.

Laura Strambi è la pluripremiata designer italiana che ha deciso di fondare un brand completamente improntato alla sostenibilità. Ogni suo capo è realizzato a mano con materiali sostenibili, come fibre biologiche e tinte naturali, e si inserisce in una visione del mondo e della moda incentrata sul rispetto del pianeta. Inoltre, il marchio è comparso anche di recente sul red carpet degli Oscar 2016, inserendosi nella Green Carpet Challenge (sfida del tappeto verde) di Eco Age e Livia Firth.

Questi sono i principali brand che stanno facendo della sostenibilità il loro nuovo stile di vita, promuovendo un’industria della moda più responsabile. Ma tutto questo non basta! Siamo anche, e soprattutto, noi consumatori a poter indirizzare, con le nostre scelte e i nostri acquisti, il mercato verso una politica che possa unire etica ed estetica. Per scoprire tutti i contenuti della Fashion Revolution Week 2016 vi basterà visitare www.fashionrevolution.org, mentre per saperne di più sul Fashion Revolution Day 2016 nel nostro paese potrete collegarvi sul sito web  in lingua italiana.

Quindi, se è vero che – come ha detto più volte Ali Hewson – gli abiti che indossiamo raccontano delle storie, dovremmo tutti decidere di raccontare, attraverso il nostro guardaroba, solo storie belle.

Raffaella Celentano