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07 Ottobre 2017   •   Snap Italy

Fake news italiane, ecco come fanno soldi

«Far soldi con le bufale o fake news: i segreti dietro i falsi siti di notizie che propinano informazioni alterate e fasulle per aumentare il proprio traffico ed ottenere click e relativi guadagni.»

Navigando sui social network non è difficile notare siti italiani di fake news, vale a dire portali in cui vengono spacciate per vere quelle informazioni che non lo sono affatto. Questi siti pubblicano articoli attraenti, con lo scopo preciso di incoraggiare la gente a cliccarvi sopra per leggere quei contenuti che hanno suscitato in loro particolare interesse. Secondo l’azienda di sondaggi italiana, News-italia, dopo uno studio che prosegue quello effettuato nel 2011 dal Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Urbino Carlo Bo:

il 70% degli Italiani cerca informazioni tramite internet ed il 50% ha quasi del tutto abbandonato le informazioni cartacee; il 34% di cerca informazioni sui social network (che sono la principale piazza di fake news) ed addirittura 1 Italiano su 4 ci casca facilmente.”

A porre l’attenzione su questo fenomeno è la ricerca svolta dal sito internet Buzzfeed. In quest’inchiesta viene sottolineato il rapporto fra il Movimento Cinque Stelle e un network di siti italiani diffusori di notizie infondate e idee complottiste. Altre indagini sono state svolte su catene di portali web cosiddetti “acchiappa clic”, che cercano di confondersi con siti famosi di benessere e di tecnologia oppure di ingannare la gente con falsi nomi, simili tra l’altro a quelli di giornali seri e rinomati.

Come guadagnano questi siti?

Al giorno d’oggi chiunque può costituire il proprio business a costo zero. La richiesta di notizie aggressive è molto elevata e le fake news s’inseriscono nel giusto panorama, in quanto queste sono capaci di soddisfare pienamente la pressante richiesta di un pubblico desideroso di leggere fatti sensazionali. Ma non è tutto, poiché le bufale sono fruibili gratuitamente: è la pubblicità a pagare gli scrittori di false notizie.

Per avere un buon introito, però, si devono presentare delle particolari condizioni, quali:

  • imitazione di domini appartenenti a portali già esistenti;
  • scoop impressionanti che devono attirare l’attenzione degli internauti;
  • titoli interessanti;
  • foto particolari o compromettenti.

Il guadagno che ottengono i siti di bufale è proporzionale al numero dei clic ricevuto: questo è uno dei metodi su come fare soldi facilmente. Gli introiti derivano dalla pubblicità presente nelle pagine, con il metodo del pay for click, tramite Google Adsense e sistemi forniti da Facebook. Non si sa esattamente quanto si possa ricavare da questa attività basata su notizie scandalose e false. Pare, però, che negli Stati Uniti le fake news abbiano facilitato l’elezione del presidente Donald Trump.

È sempre di Buzzfeed l’indagine che ha rivelato che quel centinaio di siti molto attivi durante la campagna elettorale, a favore del presidente Trump, fossero gestiti semplicemente da adolescenti di sedici o diciassette anni, residenti nella città di Veles in Macedonia. Questi ragazzi riuscivano a raggiungere la somma di circa cinquemila dollari al mese grazie a portali che solo apparentemente erano americani.

Paul Horner, creatore di notizie infondate, afferma di guadagnare addirittura diecimila dollari al mese grazie a Google Adsense e di riuscire a ricavarne di più, cioè diecimila al giorno, con storie molto interessanti, capaci di attrarre il pubblico a leggerle. Horner ha persino una pagina personale su Wikipedia.

Comunque, uno dei metodi più redditizi potrebbe essere il local viral hoax, consistente nel diffondere una certa notizia in varie community, cambiando solo il nome della città in cui si sarebbe verificato il fatto. È normale che la gente, vedendo informazioni riguardanti la zona in cui vive, sia spinta a cliccarci sopra per sapere di che si tratti.

Correre ai ripari e riconoscere i siti di fake news

Oggi si sta cercando di mettere un freno a questo fenomeno. Ad esempio Facebook ha attivato un filtro con il quale esso controlla le notizie controverse provenienti da terzi. D’altro canto, però, questi siti bugiardi cercano nuovi metodi di guadagno per raggirare i sistemi adoperati non solo da Facebook ma anche da Google. Secondo il parere di alcuni, i cliccatori di fake news apparterrebbero a un certo tipo di pubblico, avente non solo bassa cultura digitale ma anche poca istruzione. In realtà, però, la tentazione a cliccare su una notizia allettante non dipenderebbe affatto dalla cultura personale.

Carlo Strapparava, ingegnere italiano che ha condotto studi sul linguaggio naturale riguardo titoli “accattivanti” per i lettori, spiega che nessuno si salva dall’attrazione esercitata da certe notizie, ciò vale pure per chi fosse dotato di quegli appropriati strumenti, appositamente creati per smascherare le solite bufale. Le notizie false cercano di colpire la sensibilità di chi naviga in internet, puntando sulle informazioni giuste che portano chi legge a provare il più delle volte non solo un particolare coinvolgimento emozionale, ma anche una certa rabbia.

Siti Italiani di notizie false

Un esempio di siti italiani è Liberogiornale, il cui nome ha un chiaro riferimento a Libero e al Giornale, ma che non c’entra assolutamente niente né con l’uno né con l’altro. Il Fattoquotidaino poi, che è somigliante al sito ufficiale de Il Fatto Quotidiano, è un’altra prova di portale fasullo, poiché pubblica notizie irreali. Si tratta non solo di contenuti riguardanti argomenti di attualità, ma anche di articoli su temi irreali, come la scoperta della vita dopo la morte.

False testate giornalistiche Italiane

Nel 2015 abbiamo avuto una grande diffusione di testate italiane false, molti di questi portali si definiscono “satirici”, alterano e modificano le notizie con stile umoristico, purtroppo anche in questo caso gli italiani ci cascano facilmente.

  • Corriere del Corsaro
  • La Repubblica delle Banane
  • Il Corriere della Notte (ex Il GioMale)
  • Lo Specchio
  • Il Fattone Quotidiano
  • Rebubblica (hostato su Altervista, ora punta a Il Matto Quotidiano)
  • Il CoRiere della Sera (con una ‘r’ nella parola ‘Coriere’, non è il più conosciuto CoRRiere della Sera)
  • Gazzette
  • Il Matto Quotidiano (non è il più conosciuto Il Fatto Quotidiano)
  • Corriere del Mattino
  • Il Telegrafo (si rifà al noto The Telegraph)
  • Rubrica24
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  • Il Quotidaino
  • IlCorriere.cloud
  • LaNozione
  • Il Fatto Quotidaino (su imitazione de Il Fatto Quotidiano)
  • Libero Giornale
  • Ultim’ora 24
  • Notiziario Segreto