Egnazia
21 Agosto 2017   •   Snap Italy

Egnazia: storia e leggenda di una città sommersa

«Egnazia, nota come la città sommersa, affascina ancora oggi, dopo molti secoli, e può insegnare tanto».

Che la Puglia sia una delle mete preferite delle vacanze estive di tanti italiani e non solo, è ormai cosa risaputa. Ma se si pensa che in questa regione si trovino solo mare, sole e divertimento, si è fuori strada, perché tanta è la storia, tanta è la cultura e tanto è il folkore che rende questi posti unici nel loro genere (ne avevamo parlato qui). Lo dimostra l’antica città di Egnazia (sito ministero), che oggi rientra nel territorio di Fasano e che è, senza dubbio, uno dei siti archeologici di maggiore importanza di tutto il territorio nazionale.

La storia di Egnazia

Chi arriva a Egnazia impara a conoscere quella che è una città sommersa, oggi del tutto in rovina, ma con un passato glorioso. Egnathia, o Gnazia, nacque ai tempi dei Messapi in un punto geografico altamente strategico, al confine tra la Paucezia e la Messapia.

Egnazia

Per chi ama le civiltà estinte, questa antica città, unica e misteriosa, è da non perdere. Ricca di testimonianze e fascino, Egnazia è ancora oggi meta di tantissimi turisti, che ne visitano affascinati i resti. Ma la città non incanta solo noi: Orazio, ad esempio, la citò in una Satyra. Arrivato in zona in uno dei suoi viaggi da Roma a Brindisi, attraverso quella che poi è divenuta la nota via Traiana, descrive Egnazia come «sospesa su una rupe battuta sulle onde del mare».

Nonostante sia passata attraverso diverse fasi e diverse dominazioni, la città scomparve a poco a poco. Il perché non è del tutto chiaro, ma quello che è certo è che si sono abbattute su di essa una serie di catastrofi che ne hanno decimato la popolazione. La malaria e altre epidemie devastanti annullarono quasi del tutto la popolazione e misero in ginocchio la città, ma il colpo di grazia venne dato da un devastante maremoto che ne distrusse le abitazioni, abbassando il livello della costa e sommergendo gran parte del centro abitato. Fu così che gran parte dei preziosi tesori architettonici di Egnazia finirono sommersi dall’acqua. Basiliche, mosaici, case: tutto finito sotto il livello del mare, adagiato sul fondale, ed è per questo che si parla di una città sommersa.

Un’antica leggenda

Legata agli antichi fasti, c’è anche una credenza popolare che racconta che, chiunque vada in barca verso le coste di Egnazia all’alba del primo giorno del mese di Agosto, può ammirare la città com’era un tempo. Si tratta, naturalmente, solo di una credenza che, però, ha una base di verità perché spesso, durante un moto particolare delle acque, si possono intravedere le colonne dei templi e le tombe sommerse dal mare. O meglio, quello che resta, dato che negli scorsi secoli alcuni vandali hanno fatto razzia di quello che è sul fondo del mare che costeggia i resti della città di Egnazia, tanto che dei bellissimi templi di Minerva e Mercurio, risalenti all’epoca romana, rimane davvero poco. Il polo archeologico rimane, ad oggi, uno dei più importanti, nonostante le razzie, perché tante sono le testimonianze di epoche passate che si possono ancora ammirare.

Egnazia

Cosa vedere a Egnazia

Dopo il decadimento, i primi scavi archeologici volti a dare nuova vita alla città sommersa risalgono al 1912. Varie sessioni si sono susseguite nel corso dei decenni, sino al 1978, anno di costruzione dell’allora noto Museo Archeologico di Egnazia (pagina FB). A partire dal 2001, un progetto, nato dalla collaborazione tra il comune di Fasano e l’Università degli Studi di Bari, ha il compito di far conoscere la storia di questo sito. Grazie agli scavi, si sono scoperti degli aspetti molto interessanti sia della città in sé che della storia dei Messapi e delle popolazioni che si sono susseguite. Inutile dire che ci sono dei reperti di inestimabile valore. Tra questi, sono da nominare le varie tipologie di tombe a camera, a fossa e a semicamera. La tomba più bella e interessante è quella che è stata definita tomba delle melegrane, per via delle decorazioni che la abbelliscono. Molto bella è anche la tomba con due camere. Imperdibile il Museo Archeologico, che consta di ben undici padiglioni pieni di reperti e dove si può ammirare la nota ceramica stile Egnazia. Per chi non lo sapesse, un vaso ritrovato in questo sito, in pieno stile egnatino, è ora al Museo del Louvre, a Parigi. Il museo è anche sede della Soprintendenza per i Beni Archeologi di Puglia.

Il sito archeologico di Egnazia è visitabile tutti i giorni, ma gli orari variano a seconda del periodo dell’anno. Come si legge sul sito ufficiale (qui), gli orari di apertura di Museo e scavi sono i seguenti:

Marzo: 8.30-17.30
Aprile-Sett.: 8.30-19.15
Ottobre: 8.30-18.00
Nov.-Febbr.: 8.30-16.30

Il costo del biglietto varia a seconda delle età:

Visita Museo e Parco: € 8,50

Oltre 65 anni: € 8,00
Ingresso ridotto: € 5,50 da 18 a 25 anni
Ingresso libero fino a 18 anni

Serena Marigliano