12 Febbraio 2017   •   Redazione

Canzone d’amore: 5 brani per una serata indimenticabile

«Un viaggio attraverso la canzone d’amore di grandi interpreti e cantautori della musica italiana per riscoprire le varie fasi del sentimento per eccellenza. 5 brani, 5 forme d’amore diverse, 5 autori tra poesia, note e batticuore»

Se c’è un sentimento che più di tutti ha portato alla nascita di canzoni meravigliose, quel sentimento è, ovviamente, l’Amore. La storia della canzone italiana è costellata da infiniti capolavori che hanno segnato intere generazioni e vivono nel tempo senza trovare oblio. Tutti i più grandi cantautori italiani hanno trovato nell’Amore la fonte d’ispirazione naturale per le loro poesie in musica. Una canzone d’amore può raccontare una o più tra le infinite sensazioni che il sommo sentimento suscita e il potere della musica e delle parole è quello di riuscire ed indagare ogni sfaccettatura: dall’amore assoluto e ideale alle storie estremamente umane di uomini alla prese con le gioie e i dolori del proprio cuore. Ecco allora un viaggio per raccontare alcune sfaccettature del sentimento attraverso cinque brani provenienti dal cantautorato italiano.

L’amore sperato. Futura- Lucio Dalla 

Ci sono delle canzoni che quando le ascolti generano immagini, ricreano storie, suscitano viaggi con il pensiero e ricordano qualcuno. “Futura” di Lucio Dalla è una di questa. È Dalla stesso a spiegare in un’intervista come nacque questa meravigliosa canzone d’amore: «Il testo di Futura nacque come una sceneggiatura, poi divenuta canzone. La scrissi una volta che andai a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi feci portare da un taxi al Check Point Charlie, punto di passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest. Chiesi al tassista di aspettare qualche minuto. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi. Ne discese Phil Collins che si sedette nella panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino c’era un concerto dei Genesis, che erano un mio mito. Tanto che mi venne la tentazione di avvicinarmi a Collins per conoscerlo, per dirgli che anch’io ero un musicista. Ma non volli spezzare la magia di quel momento. Rimanemmo mezz’ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz’ora scrissi il testo di Futura, la storia di questi due amanti, uno di Berlino Est, l’altro di Berlino Ovest che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura»

Dalla è riuscito a raccontare il delicato periodo storico della Guerra Fredda e la speranza di un mondo nuovo, senza divisioni, senza barriere di sorta, attraverso la poesia di un amore che non ha limiti, supera gli ostacoli, guarda al domani, al futuro. Non c’è muro che possa dividere i cuori e l’amore è l’unica forza che riesce a superare ogni tipo di ostacolo contro il rigore e grigiore di scelte imposte. In questa canzone la speranza diventa concreta, l’amore si realizza e si chiamerà Futura.

L’amore assoluto. La cura- Franco Battiato

Una canzone d’amore senza precedenti. L’amore assoluto, metafisico, incondizionato. L’amore che vorrebbe proteggere l’altro da ogni malinconia, da ogni ingiustizia, da ogni turbamento. È una dichiarazione per un amore puro, totale, destinata ad un essere speciale, tant’è che può essere rivolta ad un figlio o al partner in quanto  dimostra la piena attenzione per la sua vita. Una tra le forze che dà l’amore è quella di poter proteggere l’amato. A tale scopo Battiato ricorre a suggestioni filosofiche, visioni esotiche e immagini oniriche ma nonostante un registro linguistico particolarmente alto, il concetto veicolato è alla basa dell’innamoramento e dell’amore. È una sensazione comune a molti e per questo questa canzone è diventata la colonna sonora di infinite storie d’amore.

Il colpo di fulmine. Mi sei scoppiato dentro il cuore- Mina

“Mi sei scoppiato dentro il cuore” è una canzone d’amore che parla del fatidico colpo di fulmine. Lui arriva, c’è uno scambio di sguardi, tutto cambia. Il cosiddetto “amore a prima vista”. Siete scettici? La scrittrice Jennifer E. Smith in un suo libro sulle statistiche del colpo di fulmine diceva: “le probabilità che due persone si innamorino a prima vista sono del 72% superiori in aeroporto che in qualsiasi altro posto”.

Quello a prima vista è l’amore più sognato. La terminologia aiuta a definire le emozioni. Come un fulmine è veloce, improvviso, è luce, è sconvolgimento, è fuoco. Anche in questo brano l’idea è resa dal verbo “scoppiare” dentro il cuore, ad indicare la portata incredibile della sensazione del fragore e dell’esplosione.

Questo brano è stato scritto dalla regista Lina Wertmüller  per Mina su musica del Maestro Bruno Canfora ed è datato 1966 quando fu presentato per la prima volta in diretta dallo Studio Uno. La regista ha commentato così il brano e la grande interprete: “Per Mina ho scritto il testo di “Mi sei scoppiato dentro al cuore”, ma come regista, ovviamente, ho pensato più di una volta a lei, perché mi piace moltissimo, soprattutto per la sua particolare caratteristica di mettere insieme il freddo e il caldo, di unire una notevole sensibilità, una bella voce, una grande abilità esteriore con questa bella faccia da medaglia, con questo aspetto statuario da bella Italia“.

Nonostante gli anni, capolavori di questa portata non trovano mai oblio, così, questa canzone d’amore è tornata alla ribalta nell’interpretazione di Annalisa che l’ha fatta riscoprire anche alle nuove generazioni.

L’amore spaventato. Aver paura di innamorarsi troppo- Lucio Battisti

In uno suo diario lo scrittore, poeta, saggista e traduttore italiano Cesare Pavese annotò un pensiero, una verità quasi tacita. Lui scriveva: “Tu sarai amato il giorno in cui potrai mostrare la tua debolezza senza che l’altro se ne serva per affermare la proprio forza“. Seppur poco trattato, è un tema centrale nelle fasi dell’innamoramento e con questa canzone Lucio Battisti è riuscito a scrivere in musica la paura di innamorasi troppo. Questo succede quando ci si innamora in tempi brevissimi o si è confusi per l’atteggiamento dell’altro o quando non ci si sente pronti per una nuova storia per paura di essere feriti di nuovo. Ecco. Tutto questo raccolto il un testo semplice e diretto.  Una regola non scritta, infatti, sembrerebbe dimostrare che essere un libro aperto in amore non sempre giovi: “non disarmarsi per non sciupare tutto, non dire niente per non tradir la mente, è un leggero dolore che per io non so più sopportare. Non farsi vivo e non telefonare parlar di tutto per non parlar d’amore, cercar di farsi un po’ desiderare è proprio un vero dolore.” È davvero dura avere un’infinità dentro e non poterla esprimere nel dubbio che l’altra persona si allontani. Il lieto fine è mostrarsi come si è quando, finalmente, si raggiunge il compromesso tra forza e debolezza: “abbandonarsi senza più timori, senza fede nei falliti amori e non studiarsi, ubriacarsi di fiducia per uscirne finalmente fuori“.

La solitudine dell’amore Dolcenera – Fabrizio De Andrè 

C’è una frase di questa canzone che è la trasposizione in lettere del più grande tra i sentimenti: “e l’amore ha l’amore come solo argomento, il tumulto del cielo ha sbagliato momento“. È vero, capita di essere così presi per amore da non accorgersi di cosa succede intorno, ci si sente talmente tanto forti da non temere nessun tipo di altro tumulto. Così Dolcenera di De Andrè è una canzone d’amore, poco convenzionale sicuramente, quasi difficile. Nel brano sono raccontate due storie parallele, entrambe tragiche. Da una parte c’è un evento catastrofico, l’alluvione di Genova del 7-8 ottobre 1972, dove tra gli altri, a straripare fu il fiume Polcenera e le conseguenze furono tremende, dall’altro lato c’è la storia di un innamorato che aspetta la sua donna, il suo amore clandestino (la moglie di Anselmo) che però non arriva perché travolta dalle acque. Dolcenera è la metafora che unisce le due storie. È la passione travolgente e incurante delle conseguenze che lascia dolore e ferite al suo passaggio. De Andrè l’ha spiegata così: «questo del protagonista di Dolcenera è un curioso tipo di solitudine. È la solitudine dell’innamorato, soprattutto se non corrisposto. Gli piglia una sorta di sogno paranoico, per cui cancella qualsiasi cosa possa frapporsi fra se stesso e l’oggetto del desiderio. [..] Ed è talmente avventato in questo suo sogno che ne rimuove addirittura l’assenza, perché lei, in effetti, non arriva. Lui è convinto di farci l’amore, ma lei è con l’acqua alla gola.»

Elisa Toma

 

Foto: Adriano Agulló under Creative Commons