cambiare vita
15 Dicembre 2017   •   Redazione

Cambiare vita: per il 36% degli italiani meglio l’estero

«Per molti, la voglia di lasciare l’Italia e cambiare vita è così tanta da motivarli a pensare seriamente di variare completamente abitudini e allontanarsi dai loro affetti.»

Il 36% è veramente tanto: quasi si svuoterebbe per metà l’Italia e sarebbe un bel problema economico/finanziario. In realtà questo 36% ha solo pensato, almeno una volta nella vita, di cambiare vita ed emigrare lontano dal Belpaese. Ad esserne davvero intenzionato, invece, il 7%, comunque un bel numero anche perché si parla di milioni di italiani.

Perché c’è tanta voglia di emigrare dall’Italia?

Statistiche autorevoli dicono che, soprattutto tra i giovani ma non solo, cresce di anno in anno la percentuale di persone che affermano di pensare  a cambiare vita e ad emigrare in un altro paese. I motivi principali sembrano essere:

  • insoddisfazione e sfiducia nella politica italiana;
  • la crisi che non consente di trovare un lavoro adeguato;
  • gli stipendi ritenuti bassi;
  • politiche professionali che non danno abbastanza lustro alla meritocrazia.

È davvero così scontato che all’estero si stia meglio?

Le esperienze di chi ha già fatto il salto, volendo cambiare vita e passando dall’altra parte della barricata, sono molto diverse. Molti, ad esempio, sono pienamente soddisfatti del cambio di patria, altri, invece, fanno presente che è non tutto oro ciò che luccica. Tendenzialmente, chi apre un’attività in proprio all’estero è più soddisfatto di chi si trasferisce e trova lavoro come dipendente. Questo perché, nella maggior parte degli altri paesi, essere imprenditore sembra essere più facile: meno burocrazia, pressione fiscale meno assillante, più libertà di movimento per quanto riguarda la gestione delle politiche aziendali e l’andamento dei mercati. Chi lavora da dipendente, invece, fa notare che è vero che in molti paesi, a parità di qualifica, si guadagna di più rispetto all’Italia, ma ci sono due fattori di cui tenere conto:

  • il costo della vita è più alto, quindi lo stipendio, alla fine, pur essendo maggiore ha lo stesso potere d’acquisto di quello italiano. Banalmente, basti pensare che in certi paesi la sanità è a pagamento, e non costa poi così poco;
  • le richieste dei datori di lavoro ai lavoratori implicano una mentalità diversa: trasferimenti, orari di lavoro molto lunghi.

In certi paesi, infatti, fermarsi anche tutta la notte a lavoro, pur non essendo pagati come straordinari, può essere normale. Si tratta, in effetti, di una scelta dettata dalla volontà di far carriera o dal senso di responsabilità. Così come venire improvvisamente mandati lontano da casa per qualche settimana o mese, in un’altra sede lavorativa. All’estero è considerato normale: cose che in Italia sono inconcepibili. A questo punto la domanda sorge spontanea: siete così sicuri di voler cambiare vita?

Quali sono le categorie che trovano maggior beneficio dal trasferimento all’estero?

Tuttavia, per alcune categorie di professionisti, attualmente, le proposte estere sono molto interessanti, non solo economicamente ma anche come bagaglio culturale, come esperienza didattica e formativa. Tra le categorie più richieste e meglio trattate all’estero, ci sono:

  • i ricercatori scientifici;
  • i medici;
  • i manager specializzati in finanza e marketing;
  • gli ingegneri, i biologi e tutti coloro che si occupano di energie alternative;
  • i ristoratori, i cuochi, i pasticceri, i pizzaioli, gli chef

Cosa valutare prima di decidere di trasferirsi all’estero?

Scegliere di cambiare vita e lasciare il proprio paese, le proprie certezze, la famiglia e gli amici per trasferirsi in un posto lontano è, sicuramente, una decisione molto importante, da prendere con cognizione di causa e dopo aver fatto tutte le valutazioni del caso. Le cose importanti su cui riflettere, prima di prendere una decisione netta, possono essere riassunte in pochi, fondamentali punti:

  • valutare le effettive possibilità di miglioramento che un altro paese darebbe, nello specifico caso, rispetto all’Italia: in termini di guadagno, stile di vita, cultura, crescita personale;
  • essere sicuri della propria decisione, per non trovarsi, poi, a rimpiangerla;
  • fare valutazioni in proiezione.

Cosa vuol dire valutare in proiezione?

Per “valutare in proiezione” si intende pensare al futuro. A vent’anni, per esempio, pensare di trasferirsi può sembrare, ed essere, un’idea di svolta, ma a trentacinque sarebbe ancora così? Per riuscire a decidere con intelligenza bisogna pensare:

  • se un domani avessi figli, in quel paese, potrei permettermi di pagare la sanità e la scuola per loro? (che in altri paesi sono private )
  • sarò in grado di reggere i ritmi qualitativi, per molti anni, richiesti da quel tipo di lavoro e di azienda?
  • potrò, in vecchiaia, mantenermi grazie ad una pensione che ho accumulato pagandola privatamente negli anni di gioventù, considerando i prezzi degli affitti, delle case e delle spese sanitarie?

Quali sono i paesi più quotati, al momento, per trasferirsi dall’Italia

Se, fatte tutte le valutazioni, la risposta è positiva, allora non resta che scegliere il proprio luogo ideale per iniziare una nuova vita. Al momento, le proposte più allettanti arrivano da:

  • Malta: offre molte possibilità agli italiani, soprattutto nel turismo;
  • Grecia: un paese che, a causa della recente crisi, offre opportunità di acquisto di case e di apertura di attività commerciali a prezzi estremamente bassi;
  • Portogallo: un paese che sta uscendo da una crisi economica, quindi offre tutte le opportunità tipiche di un nuovo boom economico
  • Paesi dell’Est: paesi a bassa economia, dove, con un investimento considerato esiguo per un italiano, è possibile fare ottimi investimenti per l’apertura di un’attività;
  • America: offre ottime chances soprattutto a chi ha una formazione importante, nel campo della medicina, delle scienze, delle energie alternative e della ricerca;
  • Australia: una nuova frontiera che, negli ultimi anni, sta riscuotendo molto interesse. Sono molto ricercate figure professionali che lavorano nell’ecologia, nel fotovoltaico, nel geotermico
  • America del Sud: gli stati sudamericani, negli ultimi 10 anni, sono un vero terreno fertile soprattutto per i medici, meglio se specializzati in chirurgia plastica o dentistica, e per tutti coloro che lavorano nella ristorazione