Caffè storici torino
02 Gennaio 2017   •   Snap Italy

Caffè storici a Torino: nella città il tempo si è fermato

«I Caffè storici a Torino si riconoscono per un fascino ed una eleganza senza tempo, tappa obbligata per chi visita la città e per chi la conosce bene.»

All’interno dei Caffè storici a Torino, sembra che il tempo si sia fermato ad un epoca di carrozze e cavalli, un tempo dove tutto sembrava scorrere più lento nonostante i cambiamenti storici che stavano avvenendo. Infatti tra specchi antichi, tappezzerie di raso e piatti di porcellana, la vera curiosità è fare un viaggio nel tempo anche solo per qualche ora.

Oggi Snap Italy, vi fa conoscere alcuni tra i più famosi Caffè storici del capoluogo piemontese.

Caffè al Bicerin
Aperto dal 1793, fondato dall’acquacedratario Dentis, in origine venivano servite limonate e cedrate. Ci è voluto qualche anno prima che il locale prendesse il nome Bicerin che in torinese significa piccolo bicchiere ed una tipica bevanda calda a base di caffè, cioccolata calda e crema di latte, di cui il locale detiene la ricetta originale.

Varcando la soglia di questo locale, tra i tanti Caffè storici a Torino vi troverete  subito immersi nel profumo che lo avvolge, rimasto identico a com’era duecento anni fa. Si trova a Piazza della Consolata, al centro di una zona ricchissima di punti di grande interesse storico. Era il locale prediletto da Camillo Benso conte di Cavour, ancora oggi infatti, guardando il tavolino vicino alla vetrine, sembra di vederlo seduto mentre sorseggia il suo caffè.

Ma non solo lui, anche Giacomo Puccini ci racconta nelle sue memorie che ogni tanto si faceva quattro passi per andare al Bicerin. Il Caffè fa parte dell’Associazione del Locali Storici in Italia, che si occupa di salvaguardare l’integrità di questi luoghi e di promuoverne l’immagine.

Caffè Fiorio
Inaugurato nel 1780, è uno dei caffè storici a Torino più antichi, si trova nella centralissima via Po; fin da subito ha avuto successo ed è diventato in poco tempo il punto di ritrovo della società cittadina, chiamato anche il caffè dei codini e dei Macchiavelli, era cosi importante che i regnanti Carlo Felice e Carlo Alberto e i loro ministri per capire quale fosse l’umore dell’opinione pubblica chiedevano cosa si dicesse al Forio.

Sapore sette-ottocentesco, bancone in marmo giallo e bussola d’ingresso laterale liberty.
Conserva i segreti dei gelati più famosi di Torino, amati da Nietzsche. Nel 1780 era un caffè dimesso, la cui caratteristica principale era, come per la maggior parte dei caffè europei, quella della scarsa illuminazione a mezzo di candele, poi è diventato celebre anche come gelateria; la sua produzione artigianale di specialità dolciarie è sempre stata una pietra di paragone per gli altri locali torinesi sicuramente grazie alle sue antiche ricette, ma anche ad alcune innovazioni.

Annoverato come caffè letterario ha ospitato tra i tanti Massimo D’Azeglio, statista, ma anche pittore e scrittore.

Caffè Mulassano
L’attività di questo caffè storico a Torino comincia nella seconda metà dell’800 con l’apertura di una bottiglieria in via Nizza. Il proprietario Amilcare Mulassano, era titolare anche della rinomata Distilleria Sacco, produttrice del famoso sciroppo di menta. Nel 1907, il locale fu poi trasferito nella più centrale piazza Castello luogo che non ha più lasciato. Nel corso dei primi anni il locale si trasformò in Caffè, con l’intento di ridare vigore agli affari del locale, cercarono di ideare delle nuove proposte da accompagnare all’aperitivo, dagli States aveva portato una macchina che tostava il pane: per primi a Torino, fecero arrivare il toast.

Il locale è un ambiente particolare e prezioso: piccolo, raccolto, accogliente, realizzato con sapiente maestria. Trentuno metri quadri di sviluppo: sul bancone in marmo d’epoca è presente una fontanella di marmo e bronzo che ha caratterizzato il locale nel corso dei decenni: grazie ad un sistema di filtrazione, essa fornisce il bicchierino di acqua prima del caffè.

Ritrovo abituale della nobiltà torinese, ma anche degli artisti del Teatro Regio, poco distante, è stato frequentato fra i più assidui da Mario Soldati e Gianandrea Gavazzeni, rispettivamente scrittore e direttore d’orchestra molto famosi.

Caffè Torino
Un po’ più recente rispetto agli altri, il Caffè storico Torino è stato inaugurato agli inizi del Novecento, aperto nel 1903 dal suo estroso fondatore, che con grande coraggio e intraprendenza volle entrare in competizione con gli altri caffè storici che si affacciano sulla superba Piazza San Carlo. I marmi pregiati, i medaglioni dipinti, il lungo bancone di legno e marmo finemente sbalzato, la sontuosa e armoniosa scala, le dorate specchiere: tutto fu concepito all’insegna del gusto dell’epoca, che si traduce ancora oggi in un buon gusto che non ha tempo.

Fermarsi a contemplare le vetrine del Caffè Torino è una piacevole abitudine per i Torinesi e una sorprendente sosta per i turisti. Esattamente come un secolo fa, fanno mostra di sé bonbon e gianduiotti su vassoi d’argento, specialità sopraffine confezionate dalle abili mani dei maestri confettieri e pasticcieri. E poi, l’apoteosi a Natale e Pasqua, quando i dolci tipici diventano autentiche opere d’arte e finiscono, addirittura, sulle pagine di “Life”. Oggi il Caffè Torino ha quasi cento anni e li porta davvero bene, con i suoi arredi originali e i suoi pezzi rari intatti nel tempo. Come intatta è rimasta la qualità e la cura delle sue ricette esclusive, da cui scaturiscono prelibatezze uniche. Persino la più semplice cioccolata calda, qui, sa dare qualcosa di più.

Argia Renda