brand Gucci
25 Maggio 2017   •   Raffaella Celentano

Il brand Gucci è tra i più potenti al mondo, ecco perché

«Il brand Gucci è stato inserito da Brand Finance nella classifica dei dieci marchi di moda più potenti del mondo. Ma quali sono i motivi di questo enorme successo?»

Le case di moda non si accontentano più di fare tendenza, e puntano dritte al potere. Essere potenti significa avere la fiducia del proprio pubblico e vendere non solo un prodotto, ma un’idea, uno stile di vita. Lo sa bene il brand Gucci (sito ufficiale), che, attraverso un’importante fase di trasformazione e crescita, è diventato uno dei marchi più potenti al mondo.

Come ogni anno, la società di consulenza britannica Brand Finance ha stilato una classifica dei brand che hanno avuto più successo nel settore dell’abbigliamento. Si tratta di un’analisi approfondita del potere e del valore economico di migliaia di fashion brand, fondata sulla valutazione di alcuni fattori come investimenti, fedeltà, reputazione aziendale e soddisfazione degli stakeholder. La classifica, chiamata The world’s most valuable apparel brands of 2017, si presenta come un elenco dei 50 marchi di moda che nel 2017 hanno ottenuto maggiore successo, non solo per quanto riguarda le vendite e il valore puramente economico, ma più in generale per tutto ciò che concerne la loro reputazione e, quindi, il loro potere.

Tra i primi dieci marchi della classifica, troviamo anche il brand Gucci, che guadagna tre posizioni e dal 12° posto dello scorso anno sale al 9°. Con una crescita di valore del 27% (corrispondente a più di 1 miliardo di dollari) rispetto allo scorso anno, Gucci è l’unico brand italiano ad essere stato inserito nella top ten.

Il brand Gucci negli ultimi due anni ha ottenuto un successo incredibile. Nel 2015, infatti, dopo un periodo di forte crisi e di conti in rosso, il marchio ha deciso di cambiare, anzi stravolgere la sua strategia, puntando su nuove personalità, con uno stile innovativo e tante idee capaci di rilanciare una realtà che da molti era data per spacciata. Un report rilasciato il mese scorso da Kering, il colosso francese alla guida di Gucci, ha messo in evidenza una crescita impressionante del marchio: solo nel primo trimestre del 2017, infatti, il brand Gucci ha segnato un record di vendite, con una crescita del 51,4% (l’analisi riporta un +48,3% su base comparabile, con picchi di +66,4% in regioni come l’Europa).

Certo, il successo non è arrivato per caso, ma è frutto di una serie di fattori che hanno determinato una crescita colossale del brand e che oggi fanno di Gucci uno dei giganti della moda e della finanza. Scopriamo insieme quali sono i suoi punti di forza…

Alessandro Michele: il grande successo del brand Gucci è frutto, soprattutto, del grande lavoro del suo direttore creativo (annoverato quest’anno tra le personalità più influenti al mondo). Chiamato alla guida della maison nel gennaio 2016, Alessandro Michele ha rilanciato (e salvato) la casa di moda. Le sue sono state sempre scelte creative e coraggiose. Con lui, insomma, Gucci ha corso dei rischi inimmaginabili, che però ne hanno decretato il successo, sia a livello economico che di immagine (ve ne avevo parlato qui).

Marco Bizzarri: è il CEO di Gucci, l’altra faccia della medaglia. Se Alessandro Michele si occupa della parte creativa, a lui spetta il settore finanziario. Si tratta, forse, di un ruolo meno “divertente”, ma ugualmente importante e rischioso. È stato proprio Bizzarri, infatti, a volere Alessandro Michele come direttore creativo per risollevare le sorti dell’azienda, dopo anni in cui la moda era stata succube della finanza. Grazie al loro lavoro, in soli sei mesi Gucci ha ottenuto segnali positivi ed è ben presto tornato sulla cresta dell’onda.

brand Gucci brand Gucci brand Gucci

Rischio: è una parola che abbiamo già ampiamente utilizzato, ma che è bene ripetere, perché rappresenta uno dei fattori che hanno riportato Gucci al successo. Già la scelta di un direttore creativo così giovane e semi-sconosciuto è stata un rischio, soprattutto per un brand che per anni ha registrato costanti perdite. Ancora, le collezioni presentate erano una novità per il mondo della moda, una sfida per il brand e per il mercato, insomma un rischio! Gucci (o meglio, la coppia alla guida della maison) ha saputo correre questi rischi e trasformarli in successi, grazie ad un sapiente lavoro di squadra.

Innovazione: non si può dire che le nuove creazioni firmate Gucci non siano innovative! Dalla rivoluzione genderless alle nuove campagne pubblicitarie, passando per le ispirazioni artistiche del Rinascimento (un periodo storico particolarmente amato da Alessandro Michele) e per quella che è stata definita estetica iperbolica, che fonde elementi vintage e contemporanei, minimalisti ed eccessivi, per dare vita a creazioni nuove e straordinarie.

Fotografie: Gucci e Alessandro Michele

Insomma, quella di Gucci può essere definita una vera e propria rivoluzione, che ha coinvolto il brand a 360 gradi. Dall’organizzazione interna dell’azienda alle collezioni, dalle campagne pubblicitarie ai testimonial, fino alla sua nuova estetica, il marchio ha completamente cambiato direzione. Il nuovo Gucci ha aperto la strada ad una nuova concezione della moda: ridondante ed esagerata, ma anche libera, priva di costrizioni ed etichette. Una moda, per farla breve, coraggiosa e (perfettamente) imperfetta.

Raffaella Celentano