05 Marzo 2020   •   Snap Italy

Birre e Birrifici in Italia: una passione senza confini

«Pub, birrerie e birrifici, ecco com’è esploso in Italia il mercato della birre artigianali»

Microbirrifici, Beerfirm, Brewpub, molti nomi per parlare di un solo prodotto, quello delle birre artigianali, che in Italia va sempre più crescendo. Terzo stato in Europa per numero di birrifici attivi, l’Italia, negli ultimi anni, ha scoperto questo nuovo business. Ne sono stati conteggiati dall’associazione europea The Brewers of Europe, più di 600, e sono ancora in forte crescita. Tuttavia questo dato è parziale e tiene conto solamente dei birrifici che non producono più di 1000 hl annui, ma sopratutto, non tiene conto del Belgio e Olanda, che si sa, sono i maggiori produttori di birra europei, assieme a Germania e Inghilterra (sul podio con l’Italia). Per sopperire a questo dato parziale, la UnionBirrai, ha proposto di fare un censimento dei birrifici artigianali italiani.

Tornando al dizionario della birra artigianale italiana, per Microbirrificio si intendono tutti quei birrifici che producono la birra secondo la propria ricetta in impianti di proprietà, tuttavia senza la presenza di un locale attiguo dove poter consumare il loro prodotto. Differente è invece la definizione di BrewPub, che è l’esatto opposto, ovvvero uno stabilimento con spazi adibiti alla degustazione del prodotto finito. Infine, abbiamo le BeerFirm, che sono principalmente giovani aziende che si appoggiano presso altri impianti, non di loro proprietà, per la produzione e imbottigliamento. In Italia, come detto prima, esistono quasi 500 birrifici, quindi come si fa a scegliere la miglior birra artigianale in questo mercato di nicchia?

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Noi di SnapItaly abbiamo scelto per voi una selezione di stabilimenti italiani.

Birre e birrifici del Nord Italia: Birra del Carrobiolo – Monza (MB) — BrewPub

Prima birra della città di Monza, nasce nel 2008 dallo spirito industriale di un gruppo di amici brianzoli. L’avventura parte in Piazza Carrobiolo a Monza, nel 2008, e prosegue fino al 2014 quando aprono in piazza Indipendenza, il primo BrewPub sotto l’insegna Birra del Carrobiolo, diventando in poco tempo, punto di ritrovo per i giovani monzesi. Fin da subito il feedback del pubblico cittadino è positivo, tanto da fare, già dalle prime settimane di vita, il tutto esaurito.

Birra Baladin —  Piozzo (CN)

Famosa in tutta italia, dal 1986 quando Teo Musso decide di aprire la birreria Baladin. Dieci anni dopo, nel ’96, inizia la sua avventura verso la produzione artigianale di birra, facendo diventare la birreria in un BrewPub. Prime due birre alla spina: Blonde e Ambrée. Nascono successivamente, pochi mesi dopo, la Super in bottiglia (la prima) e la Brune (la terza alla spina). Molte birre si susseguono, e lo spazio, sempre più diminuisce tanto da dover sfrattare i polli del padre e creare, nel “pollaio” una camera di fermentazione. Da allora, la strada sarà sempre di più in salita, tanto da avere una menzione nella guida Birra: le migliori 500 di The Beer Hunter, con la loro Isaac (dedicata al figlio di Teo). Nel 2006, inventano il prototipo del bicchiere TEKU, il perfetto bicchiere da birra. Nel 2008, UnionBirrai li elegge, birrificio dell’anno. L’anno successivo Teo Musso entra nel direttivo di Assobirra. Nel corso di tutti questi anni, numerose le birre create, e che tutt’ora si continuano a produrre e inventare; un birrificio sempre in evoluzione e sempre nuovo, tanto che le ultime risalgono allo scorso Febbraio. Più nello specifico:

  • L’IPPA – disponibile dal 17/02
  • SUD di Baladin – disponibile dal 17/02 in edizione limitata
  • Baladin 4.8 – disponibile dal 02/03

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Birrificio Sant’Andrea – Vercelli

Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo” recita Gino Paoli. Così fu per cinque ragazzi di Vercelli che nel  2010 iniziano questa nuova avventura. Due le birre iniziali, la Bionda del Leone, una a bassa fermentazione, in stile Pils, e la seconda, una ambrata, la Rossa del Gallo, ad alta fermentazione, seconda classificata a birra dell’anno nel 2012, al pianeta birra di Rimini. Da lì in poi un’ascesa senza sosta, con la solita voglia di sperimentare e di stupire.

Birre e birrifici del Nord Italia: Birra del Borgo — Borgorose

Un borgo di montagna, accoglie nel 2005, la prima produzione di quella che da quel giorno, verrà chiamata Birra del Borgo, nata dalla mente di Leonardo di Vincenzo. Si trova a Borgorose, nella riserva naturale della Duchessa. Nascono da subito, le classiche, le loro prime birre, la ReAle, la DucAle e la Duchessa. Nel 2007, a Trastevere a Roma, viene aperto una nuova idea di locale, il Bir&Fud, dove tutt’ora vendono, la loro birra artigianale. Nel 2011 assieme da Teo Musso, (già socio per Open Baladin a Campo de’ Fiori) approdano nella grande mela, nell’ultimo piano di Eataly NY, con la Birreria: un Brewpub in piena Manhattan. La produzione BdB è composta da birre tutte ad alta fermentazione e poi rifermentate in bottiglia, suddivise in tre categorie: Le Classiche che comprende 8 etichette prodotte tutto l’anno (di cui fanno parte anche le prime tre già citate sopra); Le Bizzarre: 8 etichette, prodotte in edizione limitatissima; Le Stagionali: 4 etichette con ricette e materie prime stagionali e Le Quotidiane, di cui fanne parte 3 etichette.

Birra Bro — Terni

CERB (Centro di eccellenza per la ricerca della birra) in Umbria significa Birra BRO. Nato da due coppie di fratelli, nel 2013 iniziano questa nuova attività finalizzata alla produzione di una birra dall’elevata qualità, partendo innanzitutto dalle materie prime. Ricette esclusive per questo nuovo birrificio, insomma una birra 100% ternana, dal malto all’acciaio.

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Birra Millecento — Fabriano

Dal 1100 nella Tenuta di San Cassiano si produce una birra d’ottima fattura. La leggenda dice che i fondamenti dei monaci benedettini furono la fede e la convinzione che i bevitori di birra potessero vivere più dei bevitori d’acqua. È proprio grazie a questa convinzione che sopravvissero alle epidemie, bevendo proprio Millecento. Della loro produzione fanno parte cinque birre ricercatissime: la chiara, Birra Tommaso dal motto “CHIARAmente… chi non beve non crede!”; la bionda, Birra Giovanni dal motto “Datemi una BIONDA”; poi abbiamo la rossa, Birra Gregoire dal motto “ROSSA di sera bel tempo si spera!”, senza dimenticare l’IPA Birra Joseph (il motto è “IPA di sera bel tempo si spera” e la scura Birra Hugo, dal motto “… il NERO che sfina”.

Birre e birrifici di Roma: ECB Eternal City Brewing

Una beerfirm tutta romana, con un vera identità radicata nei sanpietrini della Città Eterna. Dal bancone di un pub, tre amici, Maurizio, Giacomo e Davide si ritrovano a pensare: Creiamo la nostra birra! Da lì, inizia la storia di ECB con la loro prima birra: URBE. Grazie al feedback positivo continuano la loro avventura fino a creare altre tre birre. Nell’Ottobre del 2014 entra a far parte della squadra Alessandro, e grazie al suo aiuto, alla fine dello stesso anno prendono le chiavi della nuova struttura che ospiterà il birrificio. Una sera di gennaio, sul freddo asfalto, Davide, lascia la compagnia, ma non il suo spirito. Si uniscono successivamente anche Enzo e Simone. Ora le etichtte da loro prodotte sono addirittura 29, che diventano 33 se si contano le collaborazioni con birrifici italiani e stranieri.

Birradamare

Birra fatta con il cuore. Nasce dall’amore di Elio e Massimo per la birra artigianale. Dal 2004, in riva al mare ad Ostia, nasce il loro BrewPub, dove tutt’ora è ancora possibile degustare le loro birre, accompagnate da ottimi piatti. Grazie al numeroso successo, nel 2010, aprono il loro stabilimento a Fiumicino. Nel 2012, diventano una vera e propria società agricola, così da poter seguire l’intera filiera produttiva delle loro bevande. Birre dal packaging accattivante e colorato, con nomi dialettali, rendono l’ambiente famigliare e amichevole, e perché no, “farsi ‘na birretta in compagnia?

 

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Birre e birrifici del Sud Italia: Birrificio i Peuceti — Bitonto

Primo birrificio di Bitonto, instaurano la loro totale produzione sulla valorizzazione del territorio barese e della Puglia. Le loro cinque birre difatti prendono nome, dall’identità territoriale: La Cattedrale, in omaggio proprio alla cattedrale di Bitonto, Levante per ricordare il loro vento, Baresana , inteso come viaggio nel Barese, la Murgiana (dall’altipiano carisco della zona) e, infine, La Roccaforte, riprendendo il nome dei torrioni che proteggevano la Puglia dall’attacco dei Saraceni. Tutte birre ad alta fermentazione, con profumi e sentori apuliani. A scanso di equivoci: I Peuceti ve li consigliamo!

Limen Brewery — Siderno

Fondato nel 2012 da Nicola Ferrentino, prende il suo nome, dal toponimo Liminia “Limen”, confine naturale dell’Aspromonte e della catena delle Serre Calabre. I loro principi sono: passione, gusto, ricerca. Sono birre, prodotte con le materie prime più genuine e con acqua locale. Birre ad alta fermentazione con un tenore alcolico che si aggira attorno i 5,5 e 7%.

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2BE or not 2BE — Palermo

BeerFirm palermitana, nata dalla mente di Michele Cartaino, uomo amante delle proprie passioni, che ha scelto di mettere tutta la sua vita in queste etichette. Ad esempio la sua birra SU X GIU è una imperial pils dedicata al figlio Giuseppe, mentre la Nini Tirabusciò, una russian scout scura, è dedicata alla figlia Nina. Una beerfirm, che ad ogni sorso, regala le emozioni di chi le ha prodotte.

Silvia Risitano