pattinaggio
28 Luglio 2017   •   Snap Italy

Greta Barbieri e Francesco Belluzzo, coppia d’oro del pattinaggio

«Il pattinaggio è metodo e disciplina, mi ha insegnato a mettermi in gioco, affrontando sempre le difficoltà, ma soprattutto mi ha permesso di migliorare il rapporto con me stessa» – Greta Barbieri

Dopo la video intervista a Paltemio Barbetti (clicca qui), come ogni venerdì, torna la rubrica di sport di Snap Italy, l’approfondimento settimanale dedicato alle eccellenze dello sport italiano. Questa settimana a raccontarci la loro storia sono due giovani atleti del pattinaggio artistico a rotelle. Da poco reduci dai Campionati italiani di Roana, svoltisi dal 27 giugno al 9 luglio e chiusi con un meritatissimo primo posto, incontriamo Greta Barbieri e Francesco Belluzzo, coppia d’oro in gara e nella vita. Ad unirli una passione e la possibilità di viverla insieme; Francesco ha deciso di salutare la carriera agonistica ma Greta non ci pensa neanche, lei nel pattinaggio vuole rimanere ancora a lungo.

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Godetevi questa interessante doppia intervista.

Cos’è per voi il pattinaggio artistico?
G. Senza alcun dubbio rappresenta una delle mie grandi passioni, coltivata nell’arco di tredici anni. Potrà sembrare banale, ma è vero che lo sport si può considerare una palestra di vita. Il pattinaggio è metodo e disciplina, mi ha insegnato a mettermi in gioco, affrontando sempre le difficoltà, a capire quanto è importante fare dei sacrifici per raggiungere i propri obiettivi ma soprattutto mi ha permesso di migliorare il rapporto con me stessa, aumentando la mia autostima.

F. Il pattinaggio artistico tecnicamente è uno degli sport più completi, ma allo stesso tempo anche il meno seguito e sostenuto rispetto a tanti altri. Nonostante questo, per me rappresenta una passione grande che mi ha regalato negli anni molte soddisfazioni e mi ha permesso di crescere sia come sportivo che come persona.

Quando e come avete iniziato a gareggiare insieme?
G. Abbiamo iniziato a pattinare insieme appena due anni fa, dopo un periodo molto stressante in cui Francesco aveva già pensato di appendere i pattini al chiodo. Non sapevamo come sarebbe andata, per cui abbiamo preso il tutto come una sfida.

F. La mia esperienza in questo sport inizia 17 anni fa e negli ultimi due anni ho avuto la fortuna di gareggiare con la mia ragazza. In realtà devo ringraziarla perchè mi ha regalato due anni stupendi pieni di gioia e spensieratezza!!!

Quanto vi aiuta nella complicità in gara questo fatto di essere una coppia non solo nello sport ma anche nella vita?
G. Essere affiatati è molto importante e in gara lo è più che mai. Per trasmettere emozioni è necessario che la complicità e l’affiatamento tra i due partner emergano. Viversi anche al di fuori della pista riduce a zero quelli che sono i tempi in cui si dovrebbe creare un feeling tra due partner, perché già è presente ed è il migliore che ci possa essere; ma detto questo in allenamento non sempre è un vantaggio tutta questa confidenza.

F. Negli anni precedenti ero arrivato a gareggiare con la squadra della nazionale italiana, un’emozione enorme e un grande onore, ma nonostante i risultati avevo perso la gioia di andare in pista e la fatica e lo stress stavano prendendo il sopravvento. Con Greta ho ritrovato la serenità e la gioia di allenarmi e gareggiare per divertirmi! La nostra è stata una grande scommessa, perché Greta non aveva mai pattinato in coppia, ma soprattutto perché non è semplice gestire un doppio rapporto pista/vita privata.

Quanto vi siete scontrati in tema sport questi due anni?
G. Sicuramente questo secondo anno è stato quello in cui ci siamo scontrati di più in pista, siamo entrambi due teste dure! Ogni volta, però, riusciamo a uscirne e a trovare dei punti di incontro (grazie anche agli allenatori che ci conoscono alla perfezione e ci gestiscono al meglio). Al di fuori della pista, ci capita spesso di parlare del pattinaggio ed in questi momenti riusciamo con più calma a confrontarci e ad esporre anche tutte le nostre emozioni e sensazioni.

F. Le discussioni e i confronti non sono mancati, ma alla fine trovavamo sempre un punto d’incontro e questo ha accresciuto e reso ancora più forte il nostro rapporto. Un grande merito però va riconosciuto ai nostri due allenatori di sempre, Clissa Marianna e Bontempi Alessandro, che hanno creduto in noi e ci hanno aiutato a superare ogni ostacolo al meglio e all’occorrenza hanno fatto da mediatori nelle nostre discussioni.

Quest’anno avete vinto i Campionati Italiani Uisp e il Trofeo Internazionale di coppia artistico “Trofeo Barbieri”. Raccontateci queste esperienze.
G. È stato un anno davvero particolare, pieno di risultati e emozioni, nuovissime per me che in tanti anni di singolo non ho mai raggiunto risultati simili. Una grande soddisfazione personale che ha coronato due anni basati in primo luogo sul divertimento. Avere accanto Francesco in gara è stato fondamentale dal punto di vista morale e tecnico e anche in allenamento perché i suoi molti anni di coppia sulle spalle hanno velocizzato il mio percorso di crescita come atleta.

F. Quest’ultimo anno è stato per noi il migliore per quanto riguarda i risultati, ma è stato anche unico e carico di emozioni grandi. Vincere due campionati italiani e il Trofeo Barbieri è stato bellissimo, soprattutto nel mio ultimo anno, e non potevo desiderare di più che vincerli con la mia ragazza e con i miei amici allenatori a sostenerci.

Poi è arrivato il primo posto ai Campionati Italiani di pattinaggio artistico di Roana. Che emozione è stata?
G. Roana è una trasferta che mi rimarrà nel cuore. Una valanga di emozioni tutte insieme e una scarica di adrenalina non indifferente. Abbiamo pattinato per regalarci delle emozioni, e la parte più bella è stata notare che le emozioni sono arrivate anche a chi ci guardava, da chi era più vicino a noi e ci ha seguito nel nostro percorso (allenatori e genitori) a chi ci ha visto per la prima volta. In più il fatto che fosse l’ultima gara di Francesco, ci ha fatto entrare in pista con tanta determinazione, che ha letteralmente spazzato via la paura di non fare una buona prestazione

F. Dopo tanti anni di sacrifici e fatiche ho preso la decisione di ritirarmi, e ho avuto la conferma che accanto a me ho delle persone stupende che hanno reso questo addio unico e fantastico, quindi quest’ultima gara è stata carica di tanti significati e sono contentissimo di come sia andata a finire.

Greta, come vivi questo addio al pattinaggio del tuo compagno Francesco? 
Standogli accanto tutti i giorni anche nella vita quotidiana, mi ha fatto rendere conto di quanto sia diventato pesante fisicamente e psicologicamente per lui incastrare gli allenamenti con il lavoro. Non è facile, soprattutto da quando ci siamo spostati ad Anguillara, una bellissima società ma purtroppo anche lontana. Però sapevo che non avrebbe pattinato per molti altri anni per cui ero consapevole che questo momento sarebbe arrivato a breve. Sicuramente ha chiuso nel migliore dei modi.

Vi sentite di ringraziare qualcuno per questa vittoria?
G. Il primo ringraziamento va a lui, Francesco, che ha permesso che si realizzasse un sogno nel cassetto, che mi ha regalato grandi emozioni che non tutti hanno la fortuna di provare. Un grazie speciale va a Marianna Clissa e Alessandro Bontempi, che preferisco chiamare i nostri punti di riferimento piuttosto che semplicemente allenatori. Poi anche a Valeria Fabiani, che quest’anno ci ha accolto a braccia aperte nell’Asd skating club Anguillara, permettendoci di allenarci in serenità e alleviare la dura preparazione condividendola con atleti unici e sorridenti. Un altro ringraziamento speciale va a MariaRita Zenobi, tecnico della nazionale e nostro supervisore. E ultimi ma non ultimi, i miei genitori che mi seguono sempre e che mi supportano, senza di loro non avrei potuto realizzare tutto questo.

F. Sicuramente devo ringraziare Maria Rita Zenobi, tecnico della nazionale e nostro supervisore tecnico e tutta la grande squadra a.s.d. skating club Anguillara con Valeria Fabiani, allenatrice fantastica, e tutti i ragazzi che ci hanno accolto in questo ultimo anno e ci hanno fatto sentire subito come a casa. Questo è stato un altro motivo che ha reso quest’anno perfetto, avere una squadra bellissima alle spalle che ha reso ogni allenamento meno monotono e più divertente. Grazie a tutti e grazie a te amore mio.

Per te, Greta, quali sono i prossimi impegni sportivi e quanto a lungo ancora ti vedi nel pattinaggio artistico?
Cosa farò la prossima stagione è ancora tutto da scoprire, ma di certo non lascerò il mondo del pattinaggio avendo già ottenuto la qualifica di allenatrice di primo livello.

Cosa suggerite ai più piccoli che si approcciano a questo sport?
G. Ai piccoli pattinatori mi sento di dire di non mollare davanti alle difficoltà e di inseguire ogni loro desiderio con determinazione. Io sono la prova che non è mai troppo tardi per raggiungere dei risultati e che se si crede fermamente in qualcosa niente ti può impedire di ottenerla. Certo i sacrifici e l’umiltà sono alla base di tutto. Gli faccio un grande in bocca al lupo e gli auguro di godersi al meglio la loro carriera sportiva.

F. Il consiglio che mi sento di dare da sportivo a tutti i ragazzi che si avvicinano al pattinaggio o ad un qualsiasi sport è di cercare sempre il divertimento e la felicità nei duri allenamenti che si fanno per raggiungere l’obiettivo!!! Se ci si diverte si riesce ad ottenere sempre il massimo.

 

Chiara Rocca