aziende vinicole
22 Maggio 2017   •   Anita Atzori

Aziende vinicole: gli stilisti italiani puntano in alto

«Anche il vino è di moda! Un viaggio tutto italiano tra le aziende vinicole degli stilisti che hanno portato in alto la bandiera del Made in Italy.»

Nel cuore degli stilisti italiani non c’è solo la moda, ma anche il vino. Così sicuramente avranno pensato Renzo Rosso con la sua Diesel Farm, la famiglia Marzotto con Santa Margherita – la famosa tenuta di Portogruaro – e Salvatore Ferragamo con l’azienda vinicola Il Borro. È difficile spiegare brevemente cosa lega il fashion system alle aziende vinicole, primo perchè l’organizzazione e la materia prima sono entrambe molto pregiate, e secondo perchè ognuno di questi elementi rappresenta un’eccellenza per il made in italy a livello internazionale. Non solo alta gradazione e qualità elevata, ma anche amore per la propria terra: questa è sicuramente la chiave per un buon successo.

Nel 1935 la famiglia Marzotto acquista dai conti Stucky la tenuta agricola di Portogruaro, con l’intento di incentivare e raddoppiare la produzione agricola e industriale della famiglia. E il conte Gaetano Marzotto ci vide lungo, tant’è che ad oggi l’azienda conta più di otto vigneti dislocati in tutta Italia, con una produzione vitivinicola svariata ed enormemente pregiata. Vini rossi, bianchi, spumanti, distillati da dessert e acquavite racchiusi in unica etichetta che prende il nome di Santa Margherita. Al VinItaly la famiglia festeggia il cinquantesimo anniversario del suo Pinot Grigio.

Anche Salvatore Ferragamo ama il vino e lo fa portando avanti una delle aziende vinicole più antiche d’Italia. È all’interno di questa cantina che furono realizzati i primi tentativi di Chianti, e adesso come allora continua la magia della vinificazione. Chi si appresta a visitare le cantine Il Borro non rimane di certo deluso; accompagnati da esperti di settore ogni ospite può assistere alle varie fasi di produzione del vino, ammirando di persona come un semplice grappolo d’uva possa diventare un pregiato vino di categoria. Il Borro racchiude quattro nettari – Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah, Petit Verdot, Sangiovese, Chardonnay – in una sola etichetta, ad eccezione del Polissena, un vino più giovane la cui immagine del borgo medievale è stata sostituita da una conchiglia. Il Borro è più di una semplice cantina, è anche meta di numerose escursioni e attività sportive, ponendo così l’accento su un turismo più sostenibile e naturale.

Figlio di contadini, per Renzo Rosso, invece, il vino è una questione di sangue. Diesel Farm è una vera e propria oasi di piacere, dove gli ulivi fanno da cornice a numerose stalle, magazzini e casali antichi. La tenuta viene acquistata nel 1994 dal fondatore dell’omonimo brand, e fedele ai valori della sua famiglia, ristruttura e perfeziona questo piccolo cuore vicentino secondo criteri antichi, volti ad esaltare il settore primario nella sua grande qualità. La Diesel Farm è tra le aziende vinicole più apprezzate nel panorama dei vini nostrani, su una superficie di circa 6 ettari di vigneto specializzato, la tenuta adagia le sue eccellenze in zone collinari dalla favorevole esposizione. Le varietà di vino coltivate attualmente sono quattro, di cui tre a bacca scura (Merlot, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero), e uno di uva bianca. Particolare attenzione viene poi data alla potatura delle piante, sia a secco che verde, il cui unico scopo è quello di stabilire una certa longevità al vitigno. Il packaging delle bottiglie riflette l’anima innovativa e originale di Diesel, nel rispetto della storia del vino, ovvero vetri classici con stampigliatura diretta delle scritte sulla bottiglia e numerazione manuale. Per volontà di Renzo Rosso le confezioni sono da 5 bottiglie e i tappi in sughero da 5 cm, essendo da sempre il 5 il numero preferito dello stilista.

E poi c’è lui, Roberto Cavalli, uno stilista che ha fatto del made in italy il suo biglietto da visita, una moda rappresentativa e sicuramente al passo coi tempi seppur come sempre a modo suo. Una personalità fuori dal comune, energica e particolarmente creativa. Di origini toscane, quest’uomo non è solo il mentore del buon gusto, ma anche del buon vino. La sua azienda, a San Leolino presso Panzano in Chianti è un piccolo diamante italiano. Di proprietà sin dagli anni settanta, la Tenuta Degli Dei racchiude un progetto a cui Roberto Cavalli assieme a suo figlio Tommaso lavorano con tanta passione e impegno costante. Nella valle della Conca d’Oro, zona ad alta vocazione vinicola grazie all’ottima esposizione solare e alla composizione del suolo, prendono vita i famosi vini. La Tenuta Degli Dei è forse tra le aziende vinicole la più rappresentativa: un immagine chiara ed esplicita dei simboli più importanti della terra toscana, ossia i cavalli e il buon vino. Nella tenuta, infatti, vi è pure l’allevamento dei cavalli da trotto, dove la crescita dei puledri sembra essere favorita e di gran fortuna. Noi di Snap Italy abbiamo avuto la fortuna di intervistare Tommaso Cavalli, un uomo tutto d’un pezzo e sicuramente fuori dagli schemi.  Uno spirito moderno e innovativo, che però tiene conto anche della tradizione e sopratutto della qualità. La spiccata sensibilità per tutto ciò che è buono e genuino, unito a una costante ricerca del bello ereditata anche dal padre, portano l’imprenditore a sperimentare sempre nuove idee nel campo della produzione vinicola; un esempio è sicuramente la Grappa Degli Dei in edizione limitata e la Roberto Cavalli Vodka, un capolavoro di gusto in grado di soddisfare qualsiasi palato.

Così la curiosità di conoscere questa tenuta cresce sempre di più. Le domande da rivolgere a Tommaso Cavalli potrebbero essere tante, ma alcune diventano quasi impossibili da non fare.

Quali sono i punti di forza della sua azienda?
Tenuta Degli Dei è l’azienda di Panzano in Chianti che mio padre ha acquistato negli anni ’70 in un luogo straordinario per caratteristiche e tradizione. Mi è piaciuta subito l’idea ambiziosa di esprimere un territorio attraverso uve diverse, unendo l’incredibile vocazione di questa terra all’eleganza delle varietà francesi attraverso vini di grande personalità.

Parlando di produzione e distribuzione quali sono i principali mercati a cui si affaccia il vino Tenuta Degli Dei?
I mercati principali per i nostri vini sono anche quelli più ricettivi per i vini italiani di qualità, vale a dire Stati Uniti, Germania, Svizzera, Austria, Canada, Giappone e da qualche anno anche la Cina.

C’è un vino che sente particolarmente rappresentativo per la sua famiglia?
Sicuramente L’IGT Cavalli Tenuta Degli Dei, un blend di Cabernet Sauvignon, Petit Verdot e Cabernet Franc, solo 25000 bottiglie prodotte di un vino pregiato, elegante e dalle ottime potenzialità di invecchiamento.

Roberto, suo padre, uomo di spiccato talento e punta di diamante per la moda a livello mondiale, come considera la tenuta e i suoi progetti all’interno del food&beverage?
Per anni la Tenuta è stato un rifugio dal suo mondo, non  appena  possibile ci portava  su queste colline, per lunghe passeggiate o per andare a cavallo. Sono certo che sia felice che anche io ami questi luoghi e credo anche molto orgoglioso di come lo abbiamo trasformato in un’attività di successo.
Mio padre è da sempre stato un appassionato del buon bere e della buona tavola, adora i sapori tipici della tradizione toscana ma anche il gusto esotico delle cucine orientali che sperimenta quando è in giro per il mondo. È sempre il primo sostenitore dei nostri vini che consuma in compagnia e non smette di promuoverli negli eventi ufficiali.

Tre aggettivi per descrivere l’azienda Tenuta Degli Dei.
Le propongo tre aggettivi che mi piace associare ai vini che produco nella mia Tenuta: eleganti, piacevoli e con carattere.  

È così che va avanti la Tenuta Degli Dei: con carattere, eleganza e spirito innovativo. Una delle aziende vinicole più importanti della penisola a cui va il merito di aver portato in alto la bandiera della produzione made in italy con impegno e talento. Certi dei futuri successi ringraziamo la famiglia Cavalli per averci aperto le porte di questo fantastico mondo con umiltà e grande collaborazione, perchè anche il vino ha un suo lato fashion e noi, oggi, abbiamo avuto la fortuna di potervelo raccontare.
Anita Atzori