22 Settembre 2017   •   Anita Atzori

Angela Missoni: storia di un genio creativo a colori

«Angela Missoni, una direzione creativa di ben 20 anni per una casa di moda che non accenna alcun segno di stanchezza. Curiosità e lusso in formato artigianale.»

Oggi, come sempre d’altronde, parliamo di Made in Italy, del vero gusto italiano, quello che in tanti ci invidiano e quello che in pochi riescono ad imitare. Perché se molti brand della moda nazionale sono stati facilmente riprodotti e “taroccati” in maniera minuziosa e talvolta impercettibile, ci sono marchi che grazie alla loro particolarità e qualità indiscutibile diventano un vero groviglio per tutto il mercato della contraffazione. Un esempio? Missioni (sito ufficiale). La maison lombarda, infatti, è una delle aziende di moda italiane più longeve, nonché tra le protagoniste indiscusse del fashion system oltreoceano. Fu fondata nel 1953 da Ottavio Missoni e dalla moglie Rosita Jelmini, che aprirono un laboratorio a Gallarate, in provincia di Varese, seguito da una fabbrica a Sulmirago, sempre nel Varesotto. I due si erano conosciuti nel 1948 in occasione delle Olimpiadi di Londra, dove Ottavio competeva nell’atletica leggera. Una coppia, quest’ultima, tra le più amate dal pubblico della moda, sia per il grande legame che hanno sempre conservato nonostante il passare degli anni, sia per la bella famiglia, che anno dopo anno è scesa in campo a dar prova del talento genetico più creativo di sempre. Angela Missoni (profilo Instagram) e suo fratello Vittorio – morto nel 2013 a causa di un incidente aereo in Venezuela assieme alla moglie – sono sempre stati il prodigio di un azienda forte e straordinariamente stabile.

Nel 1958 Missoni presentò a Milano la loro prima collezione: l’esordio assoluto di uno stile che non è mai cambiato e che proprio quell’anno colpì una delle giornaliste di moda più influenti dell’epoca, Anna Piaggi. I loro capi diventarono così protagonisti delle pagine di Arianna, rivista di settore molto gettonata dagli amanti del bon-ton. Da quel momento l’ascesa del marchio fu davvero inarrestabile. La prima sfilata a Milano è del 1966 al Teatro Gerolamo, in un periodo in cui i giornalisti specializzati andavano solo a Firenze per il prêt à porter e a Roma per l’alta moda. Missoni, assieme a Walter Albini e a Krizia, resero importante la settimana della moda di Milano, attirando l’attenzione anche dei critici stranieri e delle riviste francesi più prestigiose, come nel caso di Elle. Ma il successo con la S maiuscola arrivò solo negli anni ’70, quando i negozi monomarca presero piede non solo in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in Italia. Fu l’anno in cui il New York Times scrisse «Se Chanel fosse viva e lavorasse in Italia, farebbe esattamente quello che stanno facendo i Missoni».

Ma a portare avanti le redini di un impero così prezioso fu anche l’aiuto della giovane figlia, Angela Missoni, una personalità sacra per il mondo della moda e uno spirito creativo che non si è mai abbassato alle regole del mercato e alle tendenze frivole. Così dal 1997 la direzione creativa è affidata a lei, che mai una volta ha deluso le aspettative dei fashion victim più fedeli. Eppure Angela Missoni da ragazza decise di non lavorare nell’azienda di famiglia, ma di studiare psicologia e trasferirsi poco dopo all’estero. Saranno gli anni Novanta a farle percepire quel filo impercettibile che la lega alla moda in maniera così intima e nascosta. I suoi primi bozzetti, infatti, resero subito chiaro il talento della giovane, avvalorato anche dalla cultura e dalla società intellettuale che da sempre ha fatto parte della sua famiglia. La stessa Angela Missoni non ha mai negato di essere stata a contatto con i migliori giornalisti, artisti e scrittori dell’epoca, che indubbiamente hanno influenzato i suoi valori e sopratutto il suo gusto così sublime e raffinato. Quelle geometrie a zig zag, quei colori così sgargianti e mai troppo forti, sono la bandiera portante di un marchio che ancora oggi fattura circa 170 milioni di € l’anno. Molti chiamano Missoni “la fabbrica del colore”, non solo per le sue ampie tele cromatiche, ma anche perchè solo qui si parte dal filo e si arriva alla maglia. A Sulmirago, infatti, la fabbrica è solo una struttura evocativa, all’interno il tutto profuma di artigianato e i tanti dipendenti con esperienza ventennale del settore sono il chiaro esempio di meticolosità ed estro professionale, che ha da sempre caratterizzato ogni figura lavorativa all’interno del polo.

Analizzando per bene lo stile e il carattere di Angela Missoni sicuramente emerge subito una passione per il colore che lei stessa ha sempre sottolineato in numerose interviste, dicendo di essersi sempre ispirata a correnti artistiche spumeggianti e variegate come il Futurismo, i pittori moderni e Matisse. Non solo, bisogna ricordarsi che il marchio Missoni, a differenza di numerosi brand, rimane tuttora uno dei pochi marchi di lusso artigianale proiettato verso l’estero in maniera solida e univoca: l’85% dei clienti sono oltre confine, Usa, Regno Unito, Giappone e Medio Oriente rimangono in cima alla lista con un apprezzamento tutt’altro che trascurabile. I nuovi punti di forza, per gli anni a venire, come ha annunciato Angela Missoni ai microfoni de Il Sole 24 Ore, saranno sicuramente la comunicazione – più digitale che mai – in partnership con Yoox, il legame col pubblico che diventerà sempre più social, e una riorganizzazione produttiva per accelerare i tempi e stare al passo con i nuovi cambiamenti di mercato.

Anita Atzori