30 Marzo 2017   •   Snap Italy

Alex Zanardi, correre e vincere oltre ogni ostacolo

«Volevo solo pedalare…ma sono inciampato in una seconda vita»

Probabilmente la vita di Alex Zanardi si può riassumere in questa frase che diede il titolo al suo libro uscito qualche mese fa. Zanardi è un uomo che di pedalare non ha mai smesso nemmeno di fronte ai tanti ostacoli che gli ha messo di fronte la vita, alcuni di questi sembravano davvero insormontabili ma non per lui. Anzi, dal drammatico incidente del Lausitzring di 16 anni fa la corsa di Zanardi si è fatta ancora più veloce, intensa  e variegata.  E soprattutto ricca di emozioni e successi.

Prima pilota automobilistico poi campione di Handbike, la vita e la carriera del 50enne Alex Zanardi hanno subito una drastica trasformazione da un giorno all’altro; tutto questo non ha scalfito l’atleta ma lo ha rafforzato. Se si parla di Zanardi non si può non menzionare il terribile incidente del 15 settembre 2001 sul circuito del Lausitzring nel quale perse entrambe le gambe mentre era impegnato in una gara di Formula Cart. Quella giornata cambiò per sempre la vita al corridore bolognese che lui ha sempre definito non un incubo, non una disgrazia ma “una straordinaria opportunità” mostrando uno spirito ed attitudine ad affrontare la vita unici. Prima del Lausitzring aveva già subito un altro serio incidente: durante le prove del Gp di F1 in Belgio nel 1993 si schiantò a 240 km/h contro la barriera a bordo pista a causa di un guasto alle sospensioni, perdendo conoscenza dopo lo scontro ma senza riportare lesioni. Da quell’incidente, però, Zanardi divenne più alto di 3 centimetri per la notevole forza che si scaricò sulla sua schiena durante l’impatto.

Dai primi anni e le prime vittorie nei Kart, nei campionati italiani ed europei delle categorie 100cc e 135cc, alle gare in Formula 3000 e l’approdo in Formula 1. La massima competizione automobilistica sembrava il punto di arrivo e allo stesso tempo di svolta per la carriera di Zanardi ma le prestazioni, prima in Jordan e Minardi poi in Lotus, furono altalenanti a causa soprattutto di diversi guai meccanici e alla poca abitudine di Zanardi con la Formula 1. Arrivarono quindi gli anni della Formula Cart dove Zanardi vinse nel 1997 e 1998.

Dopo un’altra breve parentesi in F1 nel 1999 il ritorno in Formula Cart fu quello che avrebbe cambiato per sempre la vita di Zanardi. Il 15 settembre 2001, sul circuito ungherese del Lausitzring, il pilota bolognese fu costretto a partire dalla 22° posizione poiché non si svolsero le qualifiche il giorno prima e l’ordine di partenza rispecchiava quindi quello della classifica generale. Ciò nonostante Zanardi si stava rendendo protagonista di una straordinaria rimonta che l’aveva portato fino alla prima posizione. A tredici giri dal termine, dopo una sosta ai box, Zanardi perse il controllo della vettura mentre stava rientrando in pista – probabilmente per la presenza di acqua e olio sull’asfalto – e finì in testacoda al centro del rettilineo dove Patrick Carpentier riuscì ad evitarlo ma  non fu possibile per Alex Tagliani che stava arrivando alla massima velocità. L’impatto fu terribile, la vettura di Zanardi fu colpita perpendicolarmente e spezzata in due. Il pilota bolognese perse subito conoscenza e rimase solo con un litro di sangue in corpo rischiando di morire dissanguato. Una volta portato all’ospedale rimase senza conoscenza per quattro giorni e dopo sei settimane di ricovero lasciò l’ospedale pronto per la riabilitazione e per quella che sarebbe stata una nuova vita.

La nuova pagina di Alex Zanardi si chiama Paraciclismo. Di restare fermo ed abbandonare lo sport il 50enne bolognese non ne voleva proprio saperne e grazie alla tenacia e all’impegno che lo contraddistinguono ha rapidamente raggiunto risultati incredibili nelle categorie H4 E H5 dell’handbike. Ad oggi, Alex Zanardi è stato campione mondiale per ben 8 volte (più 2 argenti) e soprattutto ha portato a casa 4 ori e 2 argenti paralimpici tra Londra 2012 e Rio 2016. Grazie a questi successi ed alla popolarità riscossa per le sue imprese, Zanardi è riuscito a dare una grande mano a tutto il movimento dell’handbike italiano. Oggi la disciplina, grazie alle straordinarie prestazioni di Alex Zanardi ma anche degli altri atleti azzurri, è sicuramente più popolare rispetto al passato e viene seguita dal pubblico con interesse nel corso delle manifestazioni mondiali, olimpiche o in occasione delle maratone. Proprio la Maratona di Roma è il prossimo importante impegno che aspetta Zanardi. Nella 42 km della Capitale, l’atleta bolognese è campione in carica ed è salito sul gradino più alto del podio per ben 5 volte nelle passate edizioni. Il prossimo 2 aprile è l’occasione per la caccia ad un altro risultato memorabile. D’altronde le imprese sono il pane quotidiano nella vita di Alex Zanardi.

 

Alberto Rossi