06 Febbraio 2017   •   Snap Italy

La magia del cinema in Sicilia : il Kalat Nissa Film Festival

“Uno dei promettenti Festival Italiani dedicati ai cortometraggi è il Kalat Nissa Film Festival, arrivato quest’anno alla sua settima edizione”

Un’importante opportunità che investe nella promozione e diffusione del cortometraggio in Europa, gemellato con varie realtà culturali, con tante iniziative legate al cinema, numerosi ed importanti ospiti ed una giuria d’eccezione che anche quest’anno vede come Presidente Maurizio Amici regista affermato di programmi televisivi Rai. Il Direttore Artistico per la settima edizione è il Vice Direttore di Rai Due Roberto Giacobbo e le novità per la settima edizione sono tantissime.

La possibilità di partecipare al concorso è aperta a tutti i registi emergenti e sarà possibile inviare il materiale fino al 28 Febbraio 2017, successivamente i corti selezionati saranno proiettati nella serate finali del festival il 25 il 26 e il 27 maggio 2017 presso il Teatro Margherita.

Abbiamo fatto due chiacchiere con il Presidente del Kalat Nissa Film Festival, Fernando Barbieri, ha risposto ad alcune domande sul festival.

Che cos’è e come nasce il Kalat Nissa Film Festival?

Il Kalat Nissa Film Festival è un festival internazionale del cortometraggio che, a cadenza annuale, si svolge in Sicilia nella città di Caltanissetta nel mese di maggio.
Il festival è il naturale proseguimento di un’iniziativa culturale nata nell’anno 2011, ideata e promossa dall’Associazione cinematografica e culturale “Laboratorio dei sogni”, che ha valorizzato e divulgato il cortometraggio come forma espressiva particolarmente incisiva ed attuale a livello sociale e culturale. Rispetto ad altri Festival, il Kalat Nissa Film Festival ha la peculiarità di essere proiettato verso l’Europa con canali diretti che mettono in contatto la Sicilia con alcune nazioni dell’Est Europa.

Il Festival riceve infatti, ogni anno, l’invito alla partecipazione al programma del Mittelcinemafest, organizzato dall’Istituto Luce Cinecittà di Roma in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura a Budapest. Sempre a Budapest, il Kalat Nissa Film Festival, è stato invitato a collaborare con il Pazmany Film Festival della omonima Università Cattolica Pazmany. Nel 2015/2016 il Kalat Nissa Film Festival è stato invitato in Russia al “Just good cinema”– di Yaroslavl (città gemellata con la città di Palermo) per una collaborazione tra i due Festival e, sempre nel 2015, ha legato la manifestazione a più di un Erasmus Plus in qualità di Partner in Polonia a Varsavia, Olstyn e Radom insieme all’Ungheria a Budapest, altro Partner oltre all’Italia.
Grazie al battesimo della squadra Kalat è nato anche il Comicron film festival su richiesta del Direttore artistico Maestro Ugo Gregoretti, Presidente onorario del nostro Kalat. A Varese invece coorganizziamo insieme al Direttore artistico Sarah Maestri il festival Gustando il Cinema, festival internazionale a tema food.

Quali sono le iniziative promosse durante il festival?

Mostre fotografiche, interviste, masterclass, workshop dedicati ed incontri con personaggi del mondo del cinema e dello spettacolo (Roberto Giacobbo, Ugo Gregoretti, Lajos Koltai, Alexander Petrov, Maurizio Amici, Mariano Sabatini, Annalisa Insardà, Sara Maestri, Fiore De Rienzo, Susanna Piferi, Michele Sità, Maria Concetta Mattei, Yun Ichikawa, Angelo Del Vecchio, Andrea Roncato, Anna Yanovskaia) ed eventi legati in particolar modo ai temi della sostenibilità alimentare, secondo i criteri già perseguiti in Italia dall’Expo’ 2015, fanno da cornice all’evento. E’ previsto l’allestimento di un’ Expo’ dedicata alla promozione enogastronomica dei prodotti Slow Food del territorio nisseno e siciliano in generale.
Gli organizzatori del festival si sono anche spesi per una campagna di sensibilizzazione per l’abbattimento delle barriere architettoniche ed hanno lavorato adoperandosi affinché a nessuno fosse preclusa la possibilità di partecipare alla manifestazione a causa di ostacoli architettonici. L’Associazione, infatti, ha lavorato di concerto con cooperative sociali e con la FISH, con l’Unicef , con ActionAid, per ciò che concerneva la messa in atto delle nuove normative del turismo accessibile.

Perché un festival incentrato proprio sui cortometraggi?

Il cortometraggio è una forma artistica molto versatile e particolarmente incisiva tra i nuovi media, in nulla diversa da un film; il cortometraggio ha semplicemente una dimensione più ridotta nella durata ed un budget naturalmente più esiguo. Non tutti i registi hanno la possibilità di realizzare un film, ma un corto senz’ altro sì.
Decidere di effettuare un festival incentrato proprio sul cortometraggio deriva dall’aver stabilito per la manifestazione degli obiettivi ben precisi.

Inoltre la manifestazione, attraverso una rete di contatti istituzionali internazionali come Ambasciate, Istituti di Cultura, Associazioni culturali e sportive, partners del settore cinematografico, si propone di essere centro di promozione all’estero per i prodotti audiovisivi di eccezione di alcuni filmakers emergenti, che a volte pur avendo talento non hanno la forza economica di affidarsi a case di distribuzione.
Il Kalat ha dei referenti in Centro Europa e in Australia, per veicolare la promozione del cortometraggio nei luoghi rappresentati.

La dimensione dei corti in Italia è sempre più in espansione, tantissimi sono ormai i festival dedicati ai “piccoli film”. Com’è la risposta i Sicilia e nel suo festival?

In Sicilia ed in Italia l’interesse per il cortometraggio è buona anche se si è lontani dal paragonare l’interesse italiano da quello  di altre nazioni europee come la Spagna, la Francia e la Germania. Anche la Russia adesso ha iniziato a dedicarsi alla distribuzione commerciale del cortometraggio.
In Sicilia, ed in particolar modo a Caltanissetta, ormai è molto atteso l’appuntamento con il Festival poiché i cortometraggi che giungono in finale sono davvero molto belli e molto originali.
I risultati di ogni edizione sono davvero sorprendenti, poiché in maniera esponenziale attirano la curiosità di parecchie persone che si recano a Caltanissetta da diverse parti del mondo.
Durante il Festival ai corti viene data la massima attenzione, sia nella scelta tecnica delle diverse proiezioni, sia nella promozione dei registi in concorso, non solo in Italia, ma anche all’Estero.

Un consiglio per i registi che vogliono dedicarsi ai cortometraggi?

Ai registi che vogliono dedicarsi ai cortometraggi l’unico consiglio che posso dare è quello di pensare bene alla storia da narrare, il come sarà poi molto personale, ma innanzi tutto è necessario narrare una storia, portare un messaggio, comunicare.
Il rischio di autoreferenzialità è sempre in agguato. Il regista di un cortometraggio deve soprattutto avere la capacità di trasmettere emozioni attraverso la rappresentazione di una storia. In un cortometraggio per un regista trovare un soggetto ed una sceneggiatura coinvolgenti è importantissimo, così come il montaggio, la fotografia e la colonna sonora. Infine, se all’ interno di un cortometraggio vi sono anche bravi attori si raggiunge la perfezione. Realizzato il corto comunque non va sottovalutata la sua distribuzione e la sua partecipazione a festival nazionali ed internazionali. Il corto infatti, potrebbe avere la fortuna di trasformarsi in un bel film.

Tra i premi presenti ho letto che c’è la categoria “Io diverso da chi”. Potrebbe raccontarci di cosa si tratta?

Il festival annovera diverse categorie, ma per una in particolare viene offerta cura e sostegno, cioè quella nota con il nome “Io, diverso da chi?” per la pregnanza dei suoi messaggi che allontanano l’ombra del pregiudizio e che offrono spunti per una vera integrazione sociale dei soggetti più discriminati. Appunto per il notevole valore che il nostro festival attribuisce al cortometraggio ci è sembrato giusto dedicare un’intera categoria che possa dare ai registi uno spunto per riflettere sui temi sociali.
Nel tempo sono giunti lavori molto originali e lontanissimi dall’essere banali nella rappresentazione delle storie.
Affidare al proprio corto un messaggio sociale è senza dubbio una responsabilità morale, ma ogni regista decide se accettare tale scommessa.
Noi valutiamo con particolare attenzione ogni piccola sfumatura che i registi affidano ai corti della categoria “Io diverso da chi?”, perché alla fine può anche capitare che si scopra che i protagonisti del corto rappresentino storie vere, storie di uomini che narrano la propria sofferenza ed il proprio disagio, ma che hanno il desiderio di riscattare la propria vita attraverso l’esternazione della propria vicenda. L’intreccio della vita reale a volte è più sorprendente di una narrazione completamente inventata o fantastica, i personaggi tratti dalla vita quotidiana hanno colori che altri personaggi rischiano a volte di non avere.

Micol Gaia Ferrigno